S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL16 Dicembre 2011
A causa dello sciopero dei mezzi pubblici il gruppo si è trovato a dover rinviare l'incontro di preghiera, dando si appuntamento, visto l'approssimarsi delle Sante Festività, per il 13 Gennaio 2012, a Dio piacendo. Si augura a tutti un periodo colmo dell'Amore Misericordioso del nostro Signore Gesù!
LA RESPONSABILE
venerdì 16 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 9 DICEMBRE 2011-
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 9 DICEMBRE 2011-
Quanto ci ama il Signore! Meditiamo su questo brano dal Diario di S. Faustina.
Dal Diario di S. Faustina,p. 668, n.1239
O Ostia, viva, Gesù nascosto, Tu vedi lo stato della mia anima. Da sola non sono nemmeno capace di pronunciare il Tuo santo Nome. Non riesco a tirar fuori dal cuore la fiamma dell'amore, ma stando in ginocchio ai Tuoi piedi penetro nel tabernacolo con lo sguardo della mia anima, lo sguardo della fedeltà. Tu sei sempre lo stesso, anche se nella mia anima c'è un cambiamento. Ho fiducia che verrà il momento in cui mostrerai il Tuo volto e la Tua bambina vedrà di nuovo il tuo dolce viso. Mi stupisco, Gesù, che Tu possa così a lungo nasconderTi a me. Come puoi contenere l'enormità dell'amore che nutri per me?Nella dimora del mio cuore sto in ascolto ed attendo la Tua venuta,o unico Tesoro del mio cuore.
Alla meditazione è seguita l'invocazione allo Spirito Santo: Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo... .
Varie preghiere spontanee di intercessione.
Coroncina alla Divina Misericordia.
Preghiera per la guarigione fisica, psichica, spirituale, con la preghiera di S. Faustina, seguita dalle preghiere per la Chiesa, per chiedere l'amore verso Dio, per il dono della Sapienza, e conclusione con l'atto di fiducia sempre di S. Faustina.
Ancora preghiere di richiesta d'aiuto al Signore per la crisi economica, e conclusione dell'incontro con la Salve Regina.
LA RESPONSABILE
Quanto ci ama il Signore! Meditiamo su questo brano dal Diario di S. Faustina.
Dal Diario di S. Faustina,p. 668, n.1239
O Ostia, viva, Gesù nascosto, Tu vedi lo stato della mia anima. Da sola non sono nemmeno capace di pronunciare il Tuo santo Nome. Non riesco a tirar fuori dal cuore la fiamma dell'amore, ma stando in ginocchio ai Tuoi piedi penetro nel tabernacolo con lo sguardo della mia anima, lo sguardo della fedeltà. Tu sei sempre lo stesso, anche se nella mia anima c'è un cambiamento. Ho fiducia che verrà il momento in cui mostrerai il Tuo volto e la Tua bambina vedrà di nuovo il tuo dolce viso. Mi stupisco, Gesù, che Tu possa così a lungo nasconderTi a me. Come puoi contenere l'enormità dell'amore che nutri per me?Nella dimora del mio cuore sto in ascolto ed attendo la Tua venuta,o unico Tesoro del mio cuore.
Alla meditazione è seguita l'invocazione allo Spirito Santo: Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo... .
Varie preghiere spontanee di intercessione.
Coroncina alla Divina Misericordia.
Preghiera per la guarigione fisica, psichica, spirituale, con la preghiera di S. Faustina, seguita dalle preghiere per la Chiesa, per chiedere l'amore verso Dio, per il dono della Sapienza, e conclusione con l'atto di fiducia sempre di S. Faustina.
Ancora preghiere di richiesta d'aiuto al Signore per la crisi economica, e conclusione dell'incontro con la Salve Regina.
LA RESPONSABILE
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 2-12 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 2-12 2011 (SEGUE)
Ecco che Isaia annuncia la Misericordia sulla terra: il Virgulto di Iesse che germoglia non dal tronco, ma dalle radici stesse, a significare il coinvolgimento di rinnovamento e guarigione dell'umanità in modo totale, a partire da ciò che è profondamente nascosto nella vita di ogni uomo. E l'attuazione di ciò è opera dello Spirito: contempliamo questa irradiazione dello Spirito nelle radici dell'umanità, una irrorazione che unisce alla natura umana la Natura Divina nell'incarnazione del Verbo, e questo Virgulto, che tale è per mezzo di Maria S.S., è ed ha in Sè Divina Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Conoscenza, Timore, due volte menzionato, la prima a farci comprendere il rapporto tra il Padre e il Figlio, quell'ubbidienza così bene messa in evidenza nei Vangeli, nella sola unica Volontà a realizzare la nostra salvezza, e la seconda volta ripetuta a significarci l'assoluta umiltà dell'Agnello senza macchia nel suo agire: non viene a fare la "sua " giustizia, ma è il Verbo che compiace il Padre e il suo giudizio e le sue decisioni sono il giudizio e le decisioni del Padre della Misericordia. E' la presentazione del Cuore del Virgulto, la sua essenza nei suoi rapporti con lo Spirito, il Suo Legame col Padre nell'attuare la Misericordia, e cioè che in Lui e solo per la Sua passione, morte e risurrezione, siamo stati perdonati.
Quanti richiami nel Vecchio Testamento affinchè il popolo di Dio segua la via voluta dal Signore , quella dei Comandamenti, nei moniti dei Profeti. Come descritto nella parabola evangelica dei vignaioli omicidi, dopo la serie di servi percossi e uccisi, ecco che Isaia "vede" il tempo in cui il Padrone della Vigna manda lo stesso Suo Figlio: Isaia vede l'avvento della Verità. E' Gesù Colui che non si lascia ingannare dalle apparenze, è Gesù Colui che non è trascinato dai " sentito dire", è Gesù Colui che ripristina perchè è nel Suo Cuore la sorte dei poveri e degli umili. E' il Verbo, che riporta viva e attiva la Parola del Padre a ben delineare ciò che è bene e ciò che è male. Sì, perchè non ci piace ricordarlo ma tante volte nei vangeli Gesù è estremamente chiaro sulla sorte di chi non si converte. E' il Padre che lo ha costituito Giudice, affinchè il Figlio "sia onorato" ci dice S. Giovanni, come lo è il Padre. Al tempo del Giudizio, Egli dividerà le genti secondo la loro volontà di bene o di male,e " il paese sarà colpito", e" l'empio morirà". Ma c'è un'ulteriore applicazione della parola profetica, un'applicazione che precede la visione del giudizio finale. La Giustizia Divina è una cosa sola con la Sua Misericordia. La Parola Divina è Parola innanzi tutto di Vita. Per chi accetta Gesù quale Signore della propria vita, per chi vive la Parola riconoscendo la Fedeltà e la Giustizia di Dio, per chi si abbandona al Suo Amore ogni giorno e ogni giorno ripete con i suoi pensieri, azioni, opere nel bene: "Gesù, confido in te", ecco che avviene il miracolo descritto nei versetti che seguono la presentazione del Virgulto.
Non è forse scritto: Camminerete su scorpioni e serpenti velenosi e non ne avrete danno? E, ancora: se berrete veleno non morirete? La Parola accettata e vissuta rende inerme tutto ciò che il maligno può aizzarci contro per travolgere la nostra natura umana e trasformarla in bestia. Al contrario, la Misericordia, fatta Parola di Salvezza, fino alle radici va a sanare fino ad annullare, in cieli nuovi e terra nuova, gli effetti della distruttiva azione del maligno e dei suoi figli.
E cosa, se non il perdono, disarma i cuori e le menti, trasformando l'aggressività in pacifica convivenza! Ai fianchi di Gesù la Sua giustizia e fedeltà all'Amore del Padre, nel portare il Fuoco dello Spirito sulla terra, per ricreare in Sè l'umanità, e ciascun uomo, ricreato nel battesimo e riconfermato nello Spirito, in virtù della Potenza del Forte, può diventare per il Regno dei Cieli quel bimbo che mette la mano nel covo del serpente, può diventare quel fanciullo che guida insieme animali domestici e selvatici. E' Gesù che ci chiede di diventare come bambini. Di fidarci di Lui. E' la fede, questa fede, che annulla la ferocia: il leone non ha più sete di sangue. Ha spento il suo ruggire e il suo andare in cerca di chi divorare, il Sangue dell'Agnello, perchè, grazie alla Misericordia, possano pascolare insieme. E solo dei piccoli è il poter comprendere i misteri del Regno, solo dei piccoli il poter accedere, come ci dice Gesù tramite la sesta preghiera della novena alla Divina Misericordia, a piene mani, ad Essa, alla Sua Divina Sapienza. Questa Saggezza, che, ci dice Isaia, non permette che si compia il male.Così è dove regna Gesù, così, ci descrive il Profeta, è come dove le Acque divine ricoprono il mare, riferendosi all'azione trinitaria di Dio, quel mare innestato e vivificato dalle Acque Eterne della Misericordia Divina, sgorganti in Eterno dal Santuario del Cuore di Gesù aperto per noi sulla croce, quel Cuore a noi nuovamente proposto e mostrato nell'Icona per mezzo di S. Faustina, quel Cuore Mite e Umile pulsante per noi nel grembo verginale di Maria in questo tempo di Avvento a chiamarci a conversione. Non lasciamo che chiami invano. Facciamo silenzio fuori e dentro di noi e ascoltiamo nell'intimo delle nostre coscienze quel ritmico suono d'Amore che ci invita a contemplare i Cieli con le sue Stelle, i suoi santi, e con gli angeli che ancora ci esortano a gioire nella conoscenza della salvezza, il perdono dei peccati, perchè Dio è Misericordia: nonostante la nostra miseria, in vista della nostra miseria, noi siamo ancora una volta, ancora di più, i Suoi amati.
LA RESPONSABILE.
Ecco che Isaia annuncia la Misericordia sulla terra: il Virgulto di Iesse che germoglia non dal tronco, ma dalle radici stesse, a significare il coinvolgimento di rinnovamento e guarigione dell'umanità in modo totale, a partire da ciò che è profondamente nascosto nella vita di ogni uomo. E l'attuazione di ciò è opera dello Spirito: contempliamo questa irradiazione dello Spirito nelle radici dell'umanità, una irrorazione che unisce alla natura umana la Natura Divina nell'incarnazione del Verbo, e questo Virgulto, che tale è per mezzo di Maria S.S., è ed ha in Sè Divina Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Conoscenza, Timore, due volte menzionato, la prima a farci comprendere il rapporto tra il Padre e il Figlio, quell'ubbidienza così bene messa in evidenza nei Vangeli, nella sola unica Volontà a realizzare la nostra salvezza, e la seconda volta ripetuta a significarci l'assoluta umiltà dell'Agnello senza macchia nel suo agire: non viene a fare la "sua " giustizia, ma è il Verbo che compiace il Padre e il suo giudizio e le sue decisioni sono il giudizio e le decisioni del Padre della Misericordia. E' la presentazione del Cuore del Virgulto, la sua essenza nei suoi rapporti con lo Spirito, il Suo Legame col Padre nell'attuare la Misericordia, e cioè che in Lui e solo per la Sua passione, morte e risurrezione, siamo stati perdonati.
Quanti richiami nel Vecchio Testamento affinchè il popolo di Dio segua la via voluta dal Signore , quella dei Comandamenti, nei moniti dei Profeti. Come descritto nella parabola evangelica dei vignaioli omicidi, dopo la serie di servi percossi e uccisi, ecco che Isaia "vede" il tempo in cui il Padrone della Vigna manda lo stesso Suo Figlio: Isaia vede l'avvento della Verità. E' Gesù Colui che non si lascia ingannare dalle apparenze, è Gesù Colui che non è trascinato dai " sentito dire", è Gesù Colui che ripristina perchè è nel Suo Cuore la sorte dei poveri e degli umili. E' il Verbo, che riporta viva e attiva la Parola del Padre a ben delineare ciò che è bene e ciò che è male. Sì, perchè non ci piace ricordarlo ma tante volte nei vangeli Gesù è estremamente chiaro sulla sorte di chi non si converte. E' il Padre che lo ha costituito Giudice, affinchè il Figlio "sia onorato" ci dice S. Giovanni, come lo è il Padre. Al tempo del Giudizio, Egli dividerà le genti secondo la loro volontà di bene o di male,e " il paese sarà colpito", e" l'empio morirà". Ma c'è un'ulteriore applicazione della parola profetica, un'applicazione che precede la visione del giudizio finale. La Giustizia Divina è una cosa sola con la Sua Misericordia. La Parola Divina è Parola innanzi tutto di Vita. Per chi accetta Gesù quale Signore della propria vita, per chi vive la Parola riconoscendo la Fedeltà e la Giustizia di Dio, per chi si abbandona al Suo Amore ogni giorno e ogni giorno ripete con i suoi pensieri, azioni, opere nel bene: "Gesù, confido in te", ecco che avviene il miracolo descritto nei versetti che seguono la presentazione del Virgulto.
Non è forse scritto: Camminerete su scorpioni e serpenti velenosi e non ne avrete danno? E, ancora: se berrete veleno non morirete? La Parola accettata e vissuta rende inerme tutto ciò che il maligno può aizzarci contro per travolgere la nostra natura umana e trasformarla in bestia. Al contrario, la Misericordia, fatta Parola di Salvezza, fino alle radici va a sanare fino ad annullare, in cieli nuovi e terra nuova, gli effetti della distruttiva azione del maligno e dei suoi figli.
E cosa, se non il perdono, disarma i cuori e le menti, trasformando l'aggressività in pacifica convivenza! Ai fianchi di Gesù la Sua giustizia e fedeltà all'Amore del Padre, nel portare il Fuoco dello Spirito sulla terra, per ricreare in Sè l'umanità, e ciascun uomo, ricreato nel battesimo e riconfermato nello Spirito, in virtù della Potenza del Forte, può diventare per il Regno dei Cieli quel bimbo che mette la mano nel covo del serpente, può diventare quel fanciullo che guida insieme animali domestici e selvatici. E' Gesù che ci chiede di diventare come bambini. Di fidarci di Lui. E' la fede, questa fede, che annulla la ferocia: il leone non ha più sete di sangue. Ha spento il suo ruggire e il suo andare in cerca di chi divorare, il Sangue dell'Agnello, perchè, grazie alla Misericordia, possano pascolare insieme. E solo dei piccoli è il poter comprendere i misteri del Regno, solo dei piccoli il poter accedere, come ci dice Gesù tramite la sesta preghiera della novena alla Divina Misericordia, a piene mani, ad Essa, alla Sua Divina Sapienza. Questa Saggezza, che, ci dice Isaia, non permette che si compia il male.Così è dove regna Gesù, così, ci descrive il Profeta, è come dove le Acque divine ricoprono il mare, riferendosi all'azione trinitaria di Dio, quel mare innestato e vivificato dalle Acque Eterne della Misericordia Divina, sgorganti in Eterno dal Santuario del Cuore di Gesù aperto per noi sulla croce, quel Cuore a noi nuovamente proposto e mostrato nell'Icona per mezzo di S. Faustina, quel Cuore Mite e Umile pulsante per noi nel grembo verginale di Maria in questo tempo di Avvento a chiamarci a conversione. Non lasciamo che chiami invano. Facciamo silenzio fuori e dentro di noi e ascoltiamo nell'intimo delle nostre coscienze quel ritmico suono d'Amore che ci invita a contemplare i Cieli con le sue Stelle, i suoi santi, e con gli angeli che ancora ci esortano a gioire nella conoscenza della salvezza, il perdono dei peccati, perchè Dio è Misericordia: nonostante la nostra miseria, in vista della nostra miseria, noi siamo ancora una volta, ancora di più, i Suoi amati.
LA RESPONSABILE.
venerdì 2 dicembre 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 2 12 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 2 12 2011
Siamo nel tempo d'Avvento, ci prepariamo con la novena alla festa dell'Immacolata concezione della Vergine Maria. Prendiamo spunto, dal cap. 11 di Isaia, versetti 1-9, sempre nella chiave di lettura della Triplice Azione Misericordiosa di Dio, di nuovo partendo dall'Acqua di Vita Eterna donataci da Gesù che vediamo sgorgare insieme al Suo Sangue Preziosissimo e raffigurato irradiantesi dal Cuore del Risorto come duplice Raggio di Luce nell'Icona della Divina Misericordia. Acqua e Sangue e Spirito, perchè l'azione della Misericordia non è mai disgiunta dalla Giustizia alla Luce della Spirito che dona la conoscenza della salvezza, come tanto chiaramente ha proclamato Zaccaria nel Benedictus ( Luca, cap.1 vv.67-79) Ecco il testo:
Isaia - capitolo 11,1-9
1) Poi un ramoscello uscirà dal tronco di Isai e un germoglio spunterà dalle sue radici. 2) Lo Spirito dell'Eterno riposerà su lui: spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di potenza, spirito di conoscenza e di timore dell'Eterno. 3) Il suo diletto sarà nel timore dell'Eterno, non giudicherà secondo le apparenze, non darà sentenze per sentito di re, 4) ma giudicherà i poveri con giustizia e farà decisionI eque per gli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca e col soffio delle sue labbra farà morire l'empio. 5) La giustizia sarà la cintura dei suoi lombi,e la fedeltà la cintura dei suoi fianchi. 6) Il lupo abiterà con l'agnello e il leopardo giaceràcol capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato, staranno insieme e un bambino li guiderà. 7) La vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccoli giaceranno insieme, e il leone si nutrirà di paglia come il bue. 8) Il lattante giocherà sulla buca dell'aspide, e il bambino divezzato metterà la sua mano nel covo della vipera. 9) Non si farà né male né distruzione su tutto il mio monte santo, poiché il paese sarà ripieno della conoscenza dell'Eterno, come le acque ricoprono il mare. (CONTINUA)
Siamo nel tempo d'Avvento, ci prepariamo con la novena alla festa dell'Immacolata concezione della Vergine Maria. Prendiamo spunto, dal cap. 11 di Isaia, versetti 1-9, sempre nella chiave di lettura della Triplice Azione Misericordiosa di Dio, di nuovo partendo dall'Acqua di Vita Eterna donataci da Gesù che vediamo sgorgare insieme al Suo Sangue Preziosissimo e raffigurato irradiantesi dal Cuore del Risorto come duplice Raggio di Luce nell'Icona della Divina Misericordia. Acqua e Sangue e Spirito, perchè l'azione della Misericordia non è mai disgiunta dalla Giustizia alla Luce della Spirito che dona la conoscenza della salvezza, come tanto chiaramente ha proclamato Zaccaria nel Benedictus ( Luca, cap.1 vv.67-79) Ecco il testo:
Isaia - capitolo 11,1-9
1) Poi un ramoscello uscirà dal tronco di Isai e un germoglio spunterà dalle sue radici. 2) Lo Spirito dell'Eterno riposerà su lui: spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di potenza, spirito di conoscenza e di timore dell'Eterno. 3) Il suo diletto sarà nel timore dell'Eterno, non giudicherà secondo le apparenze, non darà sentenze per sentito di re, 4) ma giudicherà i poveri con giustizia e farà decisionI eque per gli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca e col soffio delle sue labbra farà morire l'empio. 5) La giustizia sarà la cintura dei suoi lombi,e la fedeltà la cintura dei suoi fianchi. 6) Il lupo abiterà con l'agnello e il leopardo giaceràcol capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato, staranno insieme e un bambino li guiderà. 7) La vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccoli giaceranno insieme, e il leone si nutrirà di paglia come il bue. 8) Il lattante giocherà sulla buca dell'aspide, e il bambino divezzato metterà la sua mano nel covo della vipera. 9) Non si farà né male né distruzione su tutto il mio monte santo, poiché il paese sarà ripieno della conoscenza dell'Eterno, come le acque ricoprono il mare. (CONTINUA)
mercoledì 30 novembre 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 25-11-2011
La Basilica ora è deserta. Quale gioia essere qui, Gesù, quale pace mettere i nostri cuori nel Tuo, e tutto affidarti, per tutto supplicarti, e per i tanti mali che ci affliggono chiedere il Tuo Divino intervento, Signore. Ricordando la scorsa catechesi sull'Acqua che sgorga dal Tuo Cuore, Sorgente di ogni bene, abbiamo cominciato la recita della coroncina invocando la Tua Misericordia per i colpiti dai disastri causati dallo squilibrio climatico che ha causato le recenti inondazioni, da una parte, e dall'altra perchè cessi la terribile siccità in Africa, e abbiamo anche cominciato la novena della Divina Misericordia per le regioni italiane e per la Toscana, per le zone dove da tanto tempo non piove e le risorse idriche cominciano a scarseggiare. Abbiamo continuato le decine presentandoti gli squilibri economici di questa Europa che ha voluto unirsi non sulla roccia del Tuo Nome ma sulla sabbia del nome dell'economia e proprio l'economia la sta facendo franare . Abbiamo pregato per i lavoratori di Termine Imerese e per tutti quelli che non hanno lavoro; abbiamo pregato per i popoli arabi, per la Siria, l'Egitto, e per l'Iran, dove si notano preoccupanti. segnali di preparazione alla guerra. Abbiamo infine pregato per le nuove generazioni e per chi le educa. Ancora abbiamo chiesto al Signore una speciale benedizione per il clero. Maria, Regina e Madre di Misericordia, interceda per noi.
LA RESPONSABILE
martedì 29 novembre 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 18 NOVEMBRE 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 18 NOVEMBRE 2011
Eccoci, Gesù, non vogliamo lasciarti solo. Vogliamo con la nostra presenza qui, oggi, a quest'ora ricordare che Tu Sei la Misericordia che non si stanca mai di accoglierci. Vogliamo adorarti qui, presente nel S.S. Sacramento, davanti all'Icona da Te voluta a ricordarci il Tuo infinitamente paziente e tenace Amore per noi e per tutta l'umanità. Questa Basilica, frequentata a quest'ora sopratutto dai turisti, è diventata per noi la nostra catacomba dove pregarti in segreto. Dopo l'iniziale sconcerto di Ottobre abbiamo ripreso a dire, mormorando, la coroncina, e a parlare di Te, Gesù. E' così necessaria la preghiera. E nel viavai dei visitatori, passiamo
inosservati. Oggi ti preghiamo in modo particolare come sempre per il clero, per tutte le persone in varie difficoltà che ci hanno chiesto preghiere, e perchè si ravvivi in noi e in tutti i credenti la fiamma della fede così da essere sempre forti nel combattere contro tutti gli ostacoli e gli impedimenti rivolti a bloccare la testimonianza, ovunque si sia, di Te: Gesù, confido in Te! Tutto puoi, se vuoi, Tu, Fonte inesauribile di ogni bene, di ogni consolazione, di ogni pace Amen.
LA RESPONSABILE
mercoledì 16 novembre 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL' 11 NOVEMBRE 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL' 11 NOVEMBRE 2011
Siamo qui, in ginocchio davanti al .S.S. Sacramento chiuso nel tabernacolo, ad immergerci con tutti noi stessi nello splendore della gloria della Risurrezione mostrata in questa Icona della Divina Misericordia, e ci immergiamo con tutto l'amore per Lui che il nostro piccolo cuore può contenere nella Viva Sorgente dell'Acqua Divina che sgorga dal Suo preziosissimo Cuore.
Prendiamo per spunto, ad approfondire il nostro tuffare l'anima nella Sapienza Divina, la liturgia della dedicazione della Basilica Lateranense, festa liturgica ( lo scorso 9 novembre) dedicata al tempio che è la chiesa Madre di tutte le chiese, figura del Tempio Vivo, Gesù. Vediamo come Ezechiele parla di quest'Acqua Viva che sgorga dal tempio e cosa ci racconta, in proposito, Giovanni :
Dal libro del profeta Ezechiele.
Il Signore mi condusse all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro. Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il fiume, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina
Ecco. Ci siamo messi ai piedi di questo Cuore, e vogliamo vivere in quest'Acqua. Chiediamo a Gesù che ci inondi. ChiediamoGli di essere alberi le cui radici si abbeverano solo di questa Acqua, ed essere così alberi colmi di vita, alberi che danno buon nutrimento, grazie ai frutti, e aiuto, cioè rimedio, medicina, grazie alle foglie, per chiunque ci avvicini.
Avere radici in quest'Acqua significa non poterne fare a meno mai, significa accrescersi secondo il Torrente d'Amore che il Signore continuamente riversa su ognuno di noi, per trasformarci in Lui.
La medicina il Signore la dà, a frustate, a quelli che usano del tempio per trasformarlo in luogo di commercio.
Quale monito per noi, che S.Paolo ci dice essere: tempio dello Spirito Santo.
Perchè l'Amore di Dio è gratuita Grazia di Misericordia elargita dal Padre che ci fa dire dal Figlio:-Chi ha sete venga a Me e beva, chi crede in Me; ( Gesù, confido in Te!) come dice la Scrittura: fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno..-
E per questo tempio che ognuno di noi è, Gesù ci esorta a riempirci del Suo Santo Spirito e ci invita a chiederlo: - se voi sapete dare cose buone ai vostri figli, volete che il Padre non vi darà lo Spirito Santo?
Signore, questi templi vuoti di te, che troppo spesso accolgono mercanti e cambiavalute risuonando di schiamazzi,nostri e altrui, e non accolgono invece quale unico Signore Te, e non vogliono far tacere le voci dei vizi e della passioni per lasciare che dolce vibri nel silenzio la Tua Parola a farci da Maestro, e non vogliono che sia luce al quotidiano affaccendarsi la Tua dolce Presenza , Gesù, per mezzo della Tua Acqua, che sgorga da Te, Tempio Vivo del Padre e dello Spirito,( ...Io e il Padre siamo una cosa sola... chi vede Me vede il Padre...Sono venuto a portare il Fuoco sulla terra...Emisit Spiritu.....) fa che questi templi raggiunti dall'Acqua che sgorga dal Te siano purificati, guariti, santificati, inebriati dalla Tua Pace e dalla Tua Gioia di Risorto. Gesù, chiama ognuno di noi ad essere, raggiunto dalla tua Acqua, un tempio risuscitato, ed essere tua volontà, tua pace, tuo amore. Tua Misericordia. Amen.
LA RESPONSABILE
Siamo qui, in ginocchio davanti al .S.S. Sacramento chiuso nel tabernacolo, ad immergerci con tutti noi stessi nello splendore della gloria della Risurrezione mostrata in questa Icona della Divina Misericordia, e ci immergiamo con tutto l'amore per Lui che il nostro piccolo cuore può contenere nella Viva Sorgente dell'Acqua Divina che sgorga dal Suo preziosissimo Cuore.
Prendiamo per spunto, ad approfondire il nostro tuffare l'anima nella Sapienza Divina, la liturgia della dedicazione della Basilica Lateranense, festa liturgica ( lo scorso 9 novembre) dedicata al tempio che è la chiesa Madre di tutte le chiese, figura del Tempio Vivo, Gesù. Vediamo come Ezechiele parla di quest'Acqua Viva che sgorga dal tempio e cosa ci racconta, in proposito, Giovanni :
PRIMA LETTURA Ez 47, 1-2.8-9.12
Dal libro del profeta Ezechiele.
Il Signore mi condusse all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro. Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il fiume, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina
Dal Vangelo secondo Giovanni
2, 13-22
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù..
Ecco. Ci siamo messi ai piedi di questo Cuore, e vogliamo vivere in quest'Acqua. Chiediamo a Gesù che ci inondi. ChiediamoGli di essere alberi le cui radici si abbeverano solo di questa Acqua, ed essere così alberi colmi di vita, alberi che danno buon nutrimento, grazie ai frutti, e aiuto, cioè rimedio, medicina, grazie alle foglie, per chiunque ci avvicini.
Avere radici in quest'Acqua significa non poterne fare a meno mai, significa accrescersi secondo il Torrente d'Amore che il Signore continuamente riversa su ognuno di noi, per trasformarci in Lui.
La medicina il Signore la dà, a frustate, a quelli che usano del tempio per trasformarlo in luogo di commercio.
Quale monito per noi, che S.Paolo ci dice essere: tempio dello Spirito Santo.
Perchè l'Amore di Dio è gratuita Grazia di Misericordia elargita dal Padre che ci fa dire dal Figlio:-Chi ha sete venga a Me e beva, chi crede in Me; ( Gesù, confido in Te!) come dice la Scrittura: fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno..-
E per questo tempio che ognuno di noi è, Gesù ci esorta a riempirci del Suo Santo Spirito e ci invita a chiederlo: - se voi sapete dare cose buone ai vostri figli, volete che il Padre non vi darà lo Spirito Santo?
Signore, questi templi vuoti di te, che troppo spesso accolgono mercanti e cambiavalute risuonando di schiamazzi,nostri e altrui, e non accolgono invece quale unico Signore Te, e non vogliono far tacere le voci dei vizi e della passioni per lasciare che dolce vibri nel silenzio la Tua Parola a farci da Maestro, e non vogliono che sia luce al quotidiano affaccendarsi la Tua dolce Presenza , Gesù, per mezzo della Tua Acqua, che sgorga da Te, Tempio Vivo del Padre e dello Spirito,( ...Io e il Padre siamo una cosa sola... chi vede Me vede il Padre...Sono venuto a portare il Fuoco sulla terra...Emisit Spiritu.....) fa che questi templi raggiunti dall'Acqua che sgorga dal Te siano purificati, guariti, santificati, inebriati dalla Tua Pace e dalla Tua Gioia di Risorto. Gesù, chiama ognuno di noi ad essere, raggiunto dalla tua Acqua, un tempio risuscitato, ed essere tua volontà, tua pace, tuo amore. Tua Misericordia. Amen.
LA RESPONSABILE
venerdì 11 novembre 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL04-11-2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA SILENZIOSA DEL04-11-2011
Riporto per intero la preghiera scritta da S. Faustina e contenuta nel libricino di preghiere della Divina Misericordia, edito dalle edizioni vaticane, per la santa Chiesa e per i sacerdoti, preghiera che è stata per anni da noi recitata insieme ad ogni incontro, (ora è solo preghiera personale anche se continuiamo ad essere silenziosamente presenti, come gruppo, ogni venerdì; dice Gesù: -Là dove sono riuniti due o più di due nel Mio Nome Io Sono in mezzo a loro...-il gruppo rimane.
Questa preghiera era detta in particolare per il nostro arcivescovo Betori e tutta la Curia fiorentina, per i Servi di Maria e tutte le comunità e congregazioni religiose e per i seminaristi presenti in diocesi. E'da notare che contiene una vera e propria preghiera di liberazione ( la riporto in grassetto e sottolineata) per i sacerdoti.
O mio Gesù, ti prego per tutta la Chiesa, concedile l'amore e la luce del tuo Spirito, dai vigore alle parole dei sacerdoti, in modo che i cuori induriti si inteneriscano e ritornino a Te, Signore.O Signore, dacci santi sacerdoti; Tu stesso conservali nella santità. O Divino e Sommo Sacerdote, la potenza della Tua Misericordia li accompagni ovunque e li difenda dalle insidie e dai lacci del diavolo, che egli tende continuamente alle anime dei sacerdoti. La potenza della Tua Misericordia, Signore, spezzi ed annienti tutto ciò che può oscurare la santità dei sacerdoti, poichè Tu puoi tutto (367-368). Gesù mio amatissimo, ti prego per il trionfo della Chiesa (.....) perchè benedica il Santo Padre e tutto il clero; per ottenere la grazia della conversione dei peccatori induriti nel peccato; per una speciale benedizione e luce, te ne prego, Gesù, per i sacerdoti presso i quali mi confesserò durante la mia vita.
LA RESPONSABILE
Riporto per intero la preghiera scritta da S. Faustina e contenuta nel libricino di preghiere della Divina Misericordia, edito dalle edizioni vaticane, per la santa Chiesa e per i sacerdoti, preghiera che è stata per anni da noi recitata insieme ad ogni incontro, (ora è solo preghiera personale anche se continuiamo ad essere silenziosamente presenti, come gruppo, ogni venerdì; dice Gesù: -Là dove sono riuniti due o più di due nel Mio Nome Io Sono in mezzo a loro...-il gruppo rimane.
Questa preghiera era detta in particolare per il nostro arcivescovo Betori e tutta la Curia fiorentina, per i Servi di Maria e tutte le comunità e congregazioni religiose e per i seminaristi presenti in diocesi. E'da notare che contiene una vera e propria preghiera di liberazione ( la riporto in grassetto e sottolineata) per i sacerdoti.
O mio Gesù, ti prego per tutta la Chiesa, concedile l'amore e la luce del tuo Spirito, dai vigore alle parole dei sacerdoti, in modo che i cuori induriti si inteneriscano e ritornino a Te, Signore.O Signore, dacci santi sacerdoti; Tu stesso conservali nella santità. O Divino e Sommo Sacerdote, la potenza della Tua Misericordia li accompagni ovunque e li difenda dalle insidie e dai lacci del diavolo, che egli tende continuamente alle anime dei sacerdoti. La potenza della Tua Misericordia, Signore, spezzi ed annienti tutto ciò che può oscurare la santità dei sacerdoti, poichè Tu puoi tutto (367-368). Gesù mio amatissimo, ti prego per il trionfo della Chiesa (.....) perchè benedica il Santo Padre e tutto il clero; per ottenere la grazia della conversione dei peccatori induriti nel peccato; per una speciale benedizione e luce, te ne prego, Gesù, per i sacerdoti presso i quali mi confesserò durante la mia vita.
LA RESPONSABILE
giovedì 10 novembre 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL28-10-2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA SILENZIOSA DEL28-10-2011
Per questo incontro, pubblico le parole del nuovo canto alla Divina Misericordia. Non ci si mette mai abbastanza in umiltà davanti ala Signore quando si comincia a pregare, e questo testo vuol essere un invito ad esaminare nel profondo noi stessi nei nostri rapporti con Dio e con gli altri, e attingere dalla preghiera, nella sincerità così necessaria con noi stessi, l'energia spirituale del cambiamento verso il bene da attuare nei pensieri, nelle parole, nelle opere. La Misericordia si apre a noi donandoci il Suo Cuore. Non deludiamo Gesù. Non rattristiamolo. Viviamo nella gioia di essere perdonati e di perdonare.
GESU', MISERICORDIA, GESU'!
Padre, ho peccato; son debole, ho ceduto. Il male mi ha tentato, ed io sono caduto.
Padre, quanto è amaro il morso del dolore; ma so che nel perdono guarisco nel tuo Amore.
A te, mi stringo, Padre, nel Cuore di tuo Figlio, rivolgo a Lui lo sguardo, a Te chiedo consiglio.
Padre, nel silenzio, mi avvolgo nel tuo abbraccio. Lo Spirito mi guidi, all'Ombra del Suo Raggio.
In Te, confido, Padre, la Madre mia Maria, pietà e dolcezza infonda, tuo Figlio, pace dia.
LA RESPONSABILE
Per questo incontro, pubblico le parole del nuovo canto alla Divina Misericordia. Non ci si mette mai abbastanza in umiltà davanti ala Signore quando si comincia a pregare, e questo testo vuol essere un invito ad esaminare nel profondo noi stessi nei nostri rapporti con Dio e con gli altri, e attingere dalla preghiera, nella sincerità così necessaria con noi stessi, l'energia spirituale del cambiamento verso il bene da attuare nei pensieri, nelle parole, nelle opere. La Misericordia si apre a noi donandoci il Suo Cuore. Non deludiamo Gesù. Non rattristiamolo. Viviamo nella gioia di essere perdonati e di perdonare.
GESU', MISERICORDIA, GESU'!
Padre, ho peccato; son debole, ho ceduto. Il male mi ha tentato, ed io sono caduto.
Padre, quanto è amaro il morso del dolore; ma so che nel perdono guarisco nel tuo Amore.
A te, mi stringo, Padre, nel Cuore di tuo Figlio, rivolgo a Lui lo sguardo, a Te chiedo consiglio.
Padre, nel silenzio, mi avvolgo nel tuo abbraccio. Lo Spirito mi guidi, all'Ombra del Suo Raggio.
In Te, confido, Padre, la Madre mia Maria, pietà e dolcezza infonda, tuo Figlio, pace dia.
LA RESPONSABILE
martedì 1 novembre 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA SILENZIOSA DEL 21 10 2011
Non potendo più pregare apertamente, ma rimanendo uniti nella fede, pubblichiamo, da ora fino a nuovi sviluppi della situazione, di volta in volta, alcune catechesi e riflessioni svolte negli anni passati negli incontri di preghiera del gruppo: "Gesù- Misericordia" a Firenze, nella S.S. Annunziata, cappella del S.S. Sacramento e S. Giuliana.
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL'11 DICEMBRE 2009
LUCA, capitolo 7
Alla luce della Divina Misericordia.
C'è una parola molto importante, in questo capitolo, un atteggiamento costante che "lega " i miracoli e, nella sua assenza, connota i nemici di Gesù: il timore. Il Santo Timore, ultimo anello dei sette cerchi di luce che animano i figli della Sapienza, così li chiama Gesù, che riconoscono la giustizia di Dio nel Suo operare Misericordia.E al centro del capitolo sette, ed è Gesù stesso che ce lo pone, c'è Giovanni Battista. Dio, nella Sua Azione Trinitaria di salvezza, mentre tesse Giovanni nel grembo di Elisabetta, lo avvolge del Suo Santo Spirito nella visita di Maria S.S. alla presenza del Verbo Incarnato, e lo rende ( Giovanni) nello Spirito angelo di misericordia: Zaccaria, il padre incredulo, come Tommaso, ha ( per mezzo dello stesso Spirito) la grazia sacerdotale di proclamare che è arrivata la pienezza del tempo in cui si rivela la conoscenza della salvezza nella remissione dei peccati grazie alla bontà misericordiosa; non una bontà generica, ma mirata. E l'umiltà di Elisabetta: a che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? alla luce dello Spirito che si effonde, ecco che alla luce del ministero di Giovanni che è battesimo di penitenza, atto a provocare proprio questo atteggiamento di santo, umile timore, l'umiltà diventa nel cuore di chi sa amare leva infallibile ad ottenere miracolo perchè essendo uccisa la superbia la fede può divenire totale e abbandonarsi all'azione della Misericordia. E Gesù agisce. Agisce per il servo del centurione, (...io non sono degno...) agisce perchè è la Pietà verso la madre (...la folla aveva timore...) (consideriamo: nessuna folla avrà timore e pietà per la sua, di madre,ma Gesù è il Fedele...). Agisce quale Dio che solo può cancellare i peccati e far risorgere un'anima alla vera Vita (...seduta "dietro"...).
Il Signore volge il Suo Sguardo sugli umili, ma i superbi li guarda da lontano. Da lontano perchè questi non Gli permettono di avvicinarSi. Quanta sofferenza per Gesù a causa dei dottori della Legge e dei farisei che lo rifiutano!
Luca conosce davvero la tecnica pittorica e la usa per narrare in questo capitolo tutta la complessità della situazione. Come in un affresco, tratteggia i tre miracoli "personali" quali "cornice" all'elemento centrale, ( ve la immaginate, la scena?!!) dove c'è una moltitudine di miracolati, che urlano, lodano, esultano, e questo, preceduto, alla presenza proprio dei dottori e farisei, ostili, dalla pubblica domanda di due discepoli di Giovanni:-Sei tu? -( intendendo il Messia).
Il Signore fa di tutto per essere chiaro, inequivocabile, e Giovanni, il suo precursore, gli prepara, anche in questo, la via. E' Giovanni che chiama i due. Non vanno da lui due dubbiosi. La posizione di Giovanni è limpida: non sono io...io devo diminuire, Lui crescere...io battezzo con l'acqua, Lui col Fuoco dello Spirito... ..Lui è prima di me... io.non sono degno... .
E' con quella domanda retorica che sancisce agli occhi di tutti, quale profeta, la realizzazione della "profezia": la venuta del Messia! I ciechi vedono, gli zoppi camminano, ai poveri....,nell'operato stravolgente di Gesù, e nella Sua chiara conferma nella risposta. Ma i farisei sono chiusi. Hanno rifiutato il battesimo di Giovanni e reso vano per loro il Disegno di Dio. Gesù provoca, proprio facendo leva sulla figura del Battista:- Chi siete andati a vedere? Vi siete resi conto? E vi rendete conto che c'è molto di più, in gioco, se pensate che nel Regno c'è tanto di più grande! -
Ma il Cuore aperto di Gesù incontra cuori induriti nel rifiuto. E' il peccato contro lo Spirito Santo, che non può essere perdonato. E' rifiutata la Sapienza: non sono figli Suoi. E' rifiutato l'Intelletto, e il Consiglio, non ascoltano Giovanni, considerano Gesù un amico dei peccatori. Non hanno in loro la Fortezza di combattere il male che c'è in loro, Non la Scienza ...di ballare quando c'è il flauto e piangere quando c'è un lamento. Non la Pietà per chi è infimo e malato, solo, perduto, come il servo del centurione, la madre, la peccatrice. Nessun Timore nei loro cuori e nelle loro menti fa breccia a renderli accoglienti: niente acqua per ristorare, nessun bacio per dare amore. Più che esprimere un giudizio, per tentare di salvarlo, Gesù, a Simone il fariseo, non può chiedere. Alla donna rende la vita, vita frutto di pentimento totale, amore totale, coinvolgimento personale totale. Fiducia totale.
-La tua fede ti ha salvata, và in pace!- (.....e dirigere i nostri passi sulla via della pace...)
E' questo che il Signore, da questa Immagine della Sua Misericordia chiesta a S. Faustina, ci chiede. Ed è la Buona Novella che siamo salvati e riempiti della Pace che solo Lui può dare, che ci fa esultare di gioia, come Giovannino nel grembo di Elisabetta alla venuta della Piena di Grazia. Lo Spirito si è servito di Lei per santificare il Battista. E non solo lui. Ciascuno di noi, solo che la invochiamo quale Madre di Misericordia.
LA RESPONSABILE
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL'11 DICEMBRE 2009
LUCA, capitolo 7
Alla luce della Divina Misericordia.
C'è una parola molto importante, in questo capitolo, un atteggiamento costante che "lega " i miracoli e, nella sua assenza, connota i nemici di Gesù: il timore. Il Santo Timore, ultimo anello dei sette cerchi di luce che animano i figli della Sapienza, così li chiama Gesù, che riconoscono la giustizia di Dio nel Suo operare Misericordia.E al centro del capitolo sette, ed è Gesù stesso che ce lo pone, c'è Giovanni Battista. Dio, nella Sua Azione Trinitaria di salvezza, mentre tesse Giovanni nel grembo di Elisabetta, lo avvolge del Suo Santo Spirito nella visita di Maria S.S. alla presenza del Verbo Incarnato, e lo rende ( Giovanni) nello Spirito angelo di misericordia: Zaccaria, il padre incredulo, come Tommaso, ha ( per mezzo dello stesso Spirito) la grazia sacerdotale di proclamare che è arrivata la pienezza del tempo in cui si rivela la conoscenza della salvezza nella remissione dei peccati grazie alla bontà misericordiosa; non una bontà generica, ma mirata. E l'umiltà di Elisabetta: a che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? alla luce dello Spirito che si effonde, ecco che alla luce del ministero di Giovanni che è battesimo di penitenza, atto a provocare proprio questo atteggiamento di santo, umile timore, l'umiltà diventa nel cuore di chi sa amare leva infallibile ad ottenere miracolo perchè essendo uccisa la superbia la fede può divenire totale e abbandonarsi all'azione della Misericordia. E Gesù agisce. Agisce per il servo del centurione, (...io non sono degno...) agisce perchè è la Pietà verso la madre (...la folla aveva timore...) (consideriamo: nessuna folla avrà timore e pietà per la sua, di madre,ma Gesù è il Fedele...). Agisce quale Dio che solo può cancellare i peccati e far risorgere un'anima alla vera Vita (...seduta "dietro"...).
Il Signore volge il Suo Sguardo sugli umili, ma i superbi li guarda da lontano. Da lontano perchè questi non Gli permettono di avvicinarSi. Quanta sofferenza per Gesù a causa dei dottori della Legge e dei farisei che lo rifiutano!
Luca conosce davvero la tecnica pittorica e la usa per narrare in questo capitolo tutta la complessità della situazione. Come in un affresco, tratteggia i tre miracoli "personali" quali "cornice" all'elemento centrale, ( ve la immaginate, la scena?!!) dove c'è una moltitudine di miracolati, che urlano, lodano, esultano, e questo, preceduto, alla presenza proprio dei dottori e farisei, ostili, dalla pubblica domanda di due discepoli di Giovanni:-Sei tu? -( intendendo il Messia).
Il Signore fa di tutto per essere chiaro, inequivocabile, e Giovanni, il suo precursore, gli prepara, anche in questo, la via. E' Giovanni che chiama i due. Non vanno da lui due dubbiosi. La posizione di Giovanni è limpida: non sono io...io devo diminuire, Lui crescere...io battezzo con l'acqua, Lui col Fuoco dello Spirito... ..Lui è prima di me... io.non sono degno... .
E' con quella domanda retorica che sancisce agli occhi di tutti, quale profeta, la realizzazione della "profezia": la venuta del Messia! I ciechi vedono, gli zoppi camminano, ai poveri....,nell'operato stravolgente di Gesù, e nella Sua chiara conferma nella risposta. Ma i farisei sono chiusi. Hanno rifiutato il battesimo di Giovanni e reso vano per loro il Disegno di Dio. Gesù provoca, proprio facendo leva sulla figura del Battista:- Chi siete andati a vedere? Vi siete resi conto? E vi rendete conto che c'è molto di più, in gioco, se pensate che nel Regno c'è tanto di più grande! -
Ma il Cuore aperto di Gesù incontra cuori induriti nel rifiuto. E' il peccato contro lo Spirito Santo, che non può essere perdonato. E' rifiutata la Sapienza: non sono figli Suoi. E' rifiutato l'Intelletto, e il Consiglio, non ascoltano Giovanni, considerano Gesù un amico dei peccatori. Non hanno in loro la Fortezza di combattere il male che c'è in loro, Non la Scienza ...di ballare quando c'è il flauto e piangere quando c'è un lamento. Non la Pietà per chi è infimo e malato, solo, perduto, come il servo del centurione, la madre, la peccatrice. Nessun Timore nei loro cuori e nelle loro menti fa breccia a renderli accoglienti: niente acqua per ristorare, nessun bacio per dare amore. Più che esprimere un giudizio, per tentare di salvarlo, Gesù, a Simone il fariseo, non può chiedere. Alla donna rende la vita, vita frutto di pentimento totale, amore totale, coinvolgimento personale totale. Fiducia totale.
-La tua fede ti ha salvata, và in pace!- (.....e dirigere i nostri passi sulla via della pace...)
E' questo che il Signore, da questa Immagine della Sua Misericordia chiesta a S. Faustina, ci chiede. Ed è la Buona Novella che siamo salvati e riempiti della Pace che solo Lui può dare, che ci fa esultare di gioia, come Giovannino nel grembo di Elisabetta alla venuta della Piena di Grazia. Lo Spirito si è servito di Lei per santificare il Battista. E non solo lui. Ciascuno di noi, solo che la invochiamo quale Madre di Misericordia.
LA RESPONSABILE
venerdì 21 ottobre 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL14 OTTOBRE 2011
Il 14 c.m. In Basilica c'è stata una commemorazione, per cui, mancando le premesse per una preghiera di adorazione silenziosa, gli aderenti al gruppo, nelle vesti di turisti, hanno rimandato la preghiera al venerdì successivo.
venerdì 14 ottobre 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 5 OTTOBRE 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 5 OTTOBRE 2011
Siamo arrivati alle ore 16, e con dispiacere abbiamo saputo che all'ultimo momento l'eccellente Priore aveva affisso un manifesto e svolto per pochi l'ora di adorazione in occasione della festa liturgica di Santa Faustina. Avremmo partecipato con somma gioia. Abbiamo quindi, essendo già terminata l'ora precedente e non essendoci più nessuno, preso posto con discrezione e iniziato a pregare, cominciando dalla lettura e commento del seguente passo tratto dal diario: "Figlia Mia, credi forse di aver scritto abbastanza sulla Mia Misericordia?Quello che hai scritto è appena una gocciolina di fronte ad un oceano. Io Sono l'Amore e la Misericordia stessa; non c'è miseria che possa misurarsi con la Mia Misericordia Nè la miseria l'esaurisce, poichè dal momento che si dona, aumenta. L'anima che confida nella Mia Misericordia è la più felice, poichè Io Stesso ho cura di lei". (pagina 683, n.1273) Abbiamo pregato, per l'occasione, anche le litanie a S. Faustina, dopo aver cominciato una novena affinchè fossero risolti i problemi di dialogo con il Priore. Infatti il Vescovo al quale ultimamente ci eravamo rivolti per assistenza spirituale ci aveva invitati a chiedere nuovamente ascolto al nuovo Priore, in seguito alle difficoltà precedenti, sorte al suo insediamento nel 2010, circa la modalità della presenza della preghiera in Basilica, cosa di cui, sulla parola del Priore, mi ero assunta la responsabilità.. A fine incontro, dopo la lettura e la catechesi sul Salmo 47: "Grande è il Signore, e degno di ogni lode", che , come gemma preziosa incastonata fa splendere al suo centro: "Ricordiamo, Dio, la tua Misericordia dentro il tuo tempio", e a chiusura dell'incontro col Salve Regina, abbiamo di nuovo tentato, dopo un precedente rifiuto al poter comunicare con lui, di poter chiedere quello che avevamo chiesto al Vescovo, e cioè l'Adorazione mensile, la S.Messa, essere, cioè, seguiti. Finalmente il Priore ci ha concesso non di parlare, ma semplicemente ci ha detto che la Comunità non intende assolutamente accettare la preghiera, è possibile solo stare seduti in silenzio nella cappella. Abbiamo naturalmente risposto che per noi andava bene, se è questo che il Signore preferisce in questo momento. Il Priore non è sembrato d'accordo, ma, come ho sentito dire da un competente religioso in materia, "non si può cacciare via di chiesa la gente che prega", tanto più se lo fa senza nemmeno sussurrare "Gesù, confido in Te". Poggiando nell'Infinita Misericordia, continuiamo a pregare, nella persecuzione come nel riconoscimento, nella gioia come nel dolore.Proprio nel corso della mattina del 5 Ottobre avevo segnalato il gruppo sul sito del Santuario di S. Spirito in Sassia a Roma della Divina Misericordia, e lo scorso incontro di preghiera avevamo intercalato la recita della Coroncina con un nuovo canto, composto appositamente, sulla Misericordia. Ho nuovamente scritto al Vescovo, chiarendo la mia posizione, e ho terminato la lettera chiedendo, se ho sbagliato, perdono, a lui, al Priore, alla Comunità , alla chiesa fiorentina e alla Chiesa tutta. In attesa di nuovi sviluppi, benediciamo il Signore, e ancora una volta, con piena fiducia, proclamiamo: Gesù, confido in te!
LA RESPONSABILE
Siamo arrivati alle ore 16, e con dispiacere abbiamo saputo che all'ultimo momento l'eccellente Priore aveva affisso un manifesto e svolto per pochi l'ora di adorazione in occasione della festa liturgica di Santa Faustina. Avremmo partecipato con somma gioia. Abbiamo quindi, essendo già terminata l'ora precedente e non essendoci più nessuno, preso posto con discrezione e iniziato a pregare, cominciando dalla lettura e commento del seguente passo tratto dal diario: "Figlia Mia, credi forse di aver scritto abbastanza sulla Mia Misericordia?Quello che hai scritto è appena una gocciolina di fronte ad un oceano. Io Sono l'Amore e la Misericordia stessa; non c'è miseria che possa misurarsi con la Mia Misericordia Nè la miseria l'esaurisce, poichè dal momento che si dona, aumenta. L'anima che confida nella Mia Misericordia è la più felice, poichè Io Stesso ho cura di lei". (pagina 683, n.1273) Abbiamo pregato, per l'occasione, anche le litanie a S. Faustina, dopo aver cominciato una novena affinchè fossero risolti i problemi di dialogo con il Priore. Infatti il Vescovo al quale ultimamente ci eravamo rivolti per assistenza spirituale ci aveva invitati a chiedere nuovamente ascolto al nuovo Priore, in seguito alle difficoltà precedenti, sorte al suo insediamento nel 2010, circa la modalità della presenza della preghiera in Basilica, cosa di cui, sulla parola del Priore, mi ero assunta la responsabilità.. A fine incontro, dopo la lettura e la catechesi sul Salmo 47: "Grande è il Signore, e degno di ogni lode", che , come gemma preziosa incastonata fa splendere al suo centro: "Ricordiamo, Dio, la tua Misericordia dentro il tuo tempio", e a chiusura dell'incontro col Salve Regina, abbiamo di nuovo tentato, dopo un precedente rifiuto al poter comunicare con lui, di poter chiedere quello che avevamo chiesto al Vescovo, e cioè l'Adorazione mensile, la S.Messa, essere, cioè, seguiti. Finalmente il Priore ci ha concesso non di parlare, ma semplicemente ci ha detto che la Comunità non intende assolutamente accettare la preghiera, è possibile solo stare seduti in silenzio nella cappella. Abbiamo naturalmente risposto che per noi andava bene, se è questo che il Signore preferisce in questo momento. Il Priore non è sembrato d'accordo, ma, come ho sentito dire da un competente religioso in materia, "non si può cacciare via di chiesa la gente che prega", tanto più se lo fa senza nemmeno sussurrare "Gesù, confido in Te". Poggiando nell'Infinita Misericordia, continuiamo a pregare, nella persecuzione come nel riconoscimento, nella gioia come nel dolore.Proprio nel corso della mattina del 5 Ottobre avevo segnalato il gruppo sul sito del Santuario di S. Spirito in Sassia a Roma della Divina Misericordia, e lo scorso incontro di preghiera avevamo intercalato la recita della Coroncina con un nuovo canto, composto appositamente, sulla Misericordia. Ho nuovamente scritto al Vescovo, chiarendo la mia posizione, e ho terminato la lettera chiedendo, se ho sbagliato, perdono, a lui, al Priore, alla Comunità , alla chiesa fiorentina e alla Chiesa tutta. In attesa di nuovi sviluppi, benediciamo il Signore, e ancora una volta, con piena fiducia, proclamiamo: Gesù, confido in te!
LA RESPONSABILE
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 23 SETTEMBRE 2011-
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 23 SETTEMBRE 2011-
Come sempre, ringraziamo il Signore di essere in ginocchio, davanti al tabernacolo, davanti all’Icona della Sua Misericordia che ci invita ad un rinnovato interiore percorso di santità, da riversare nella vita quotidiana, smontando il nostro orgoglio e i nostri pregiudizi per aprirci al perdono, a chiederlo e riceverlo da Lui, perché siamo peccatori, e a donarlo agli altri, perché resi da Lui, per la Sua Passione, figli di uno stesso Padre.
C’è chi ci aiuta potentemente, in questo proposito d’amore, ed è Maria Santissima, Madre della Misericordia. Dopo la recita della Coroncina, l’invocazione allo Spirito Santo, le preghiere per la Chiesa. I sacerdoti, i seminaristi, per le vocazioni, per i casi personali e per ciò che accade nel mondo, brevemente abbiamo parlato proprio di Lei, la Purissima, prendendo spunto dall’episodio delle nozze di Cana, Giovanni, capitolo 2.
Alla luce della Divina Misericordia quindi riflettiamo su Maria, Madre di Misericordia, che ha permesso l’incarnazione del Verbo, seconda Persona della Santissima Trinità: è per Lei che in tutto il Vangelo la pietà di Dio si effonde da Suo Figlio Gesù sugli uomini portando l’annuncio e l’attuazione del perdono, della guarigione, della liberazione.
Da cosa siamo stati perdonati? Dall’offesa, avvenuta agli inizi della creazione, della ribellione a Dio di Eva ed Adamo. Al “Fiat” creativo di Dio non c’era stata corrispondenza di “fiat” nella scelta effettuata dalla prima coppia, che aveva reclamato a sé, in Eva,e in Adamo, la volontà di essere “creatori,” come Dio, e cioè di trasmettere la vita indipendentemente dalla Divina Volontà. Da questa scelta, il Giudizio Divino sulle conseguenze di tale scelta:il dolore, la fatica, la morte. Da qui la catena dei peccati generati dal primo peccato nella catena della generazione umana.
Ma Dio è Misericordia. E per redimerci e salvarci non ha distrutto la prima coppia con la sua discendenza,sostituendola con un’altra, ma ha voluto entrare come Persona nel filo delle generazioni umane. Ha voluto dirlo insieme a noi quel fiat, nell’incarnazione del Suo Primogenito. L’ha chiesto, umilmente, ad un’altra Donna: Maria.Per Lei La condizione è stata durissima: essere misericordia per tutti noi peccatori, misericordia culminata in Lei quale Madre dell’Agnello immolato sulla croce. Mentre era stritolata dal dolore, sotto quella croce, Lei ha accettato di perdonare, e di essere Madre di tutta l’umanità.
Essere Madre dell’Agnello senza macchia richiedeva di rimanere, Lei, concepita Senza Macchia ( e come tale era stata creata Eva),in tale stato. Se pensiamo con la nostra corrente mentalità dove tutto è considerato lecito, dove non è più radicato nei cuori e nelle coscienze il senso del “sacro”nel considerare la vita, noi stessi,gli altri, la natura, le cose, rischiamo di non comprendere la grandezza della Sua Verginità, la potenza spirituale che dà la purezza, la Sua straordinaria donazione totale a Dio di cui si è trovata ad essere Madre (del Figlio), Figlia (del Padre), Sposa (dello Spirito Santo), per la realizzazione della Misericordia.
Non realizzazione di matrimonio umano, non naturale procreazione.. Ma sacrificio della propria vita a cominciare dalla riparazione del peccato dei progenitori nell’unione fra uomo e donna .
Quale importanza, quel “fiat” di Maria! Come non notare che la Divina Misericordia, proprio nel corso di un matrimonio, alla presenza della Nuova” Coppia”, alla presenza di una Nuova Umanità, proprio su richiesta della Madre, dà inizio al manifestarsi dei miracoli!
Ecco Maria, Madre della Misericordia, Lei che corre da Elisabetta per aiutarla, Lei che osserva il disagio degli sposi perché non c’è più vino. Lei è Portatrice di Gioia e di Benedizione. Sei le giare di acqua. Sei i giorni della creazione da ricreare, per opera dello Spirito, da parte di Colui che dice: “Sono venuto a portare il Fuoco sulla terra, come vorrei fosse già acceso!” E Gesù opera, cambiando l’acqua in vino, cominciando quell’operazione di trasformazione che culminerà coi “cieli nuovi e terra nuova”. Quel vino, che transustanzierà in Sangue, portato nella morte per ricreare in Sé tutta la creazione, è segno della Misericordia vestita di Resurrezione. Lo vediamo in questa Icona, che Gesù ci invita a contemplare .E’ la Misericordia che continuamente nei due raggi di Acqua e Sangue divini effonde lo Spirito, dallo squarcio del Suo Cuore, a ricrearci, nel perdono, per donarci la Vita Eterna..
E Maria, assunta in Cielo, è sempre accanto a ciascuno di noi, ad osservare le nostre necessità, e a dirlo al Figlio. Sì, perché Maria, Madre del Verbo Incarnato, parla. Sa parlare, Maria. E come Madre della Sapienza Incarnata, sa meditare. Non sovrappone mai la sua voce a quella di Dio: tace quando accetta di soffrire per noi, ascoltando al tempio la profezia di Simeone, tace sotto la croce, accogliendoci quali figli del suo dolore. Ma non la definirei la Vergine del silenzio. Maria parla: all’Arcangelo Gabriele, ad Elisabetta, a Cana, a Gesù dodicenne smarrito e ritrovato nel tempio. E prega. Come prega accanto a ciascun sacerdote, nella Chiesa di cui è Madre, come pregava nel Cenacolo, con gli Apostoli, ad ottenere per loro e per noi l’effusione dello Spirito, e con Questo, nella Divina Volontà, ogni aiuto che ci accresca nella santità, ogni necessità che Lei vede ci occorra, come per gli sposi di Cana. Ella, che è Madre, ci ama come non possiamo immaginare; e prega incessantemente per noi per ogni grazia che chiediamo e che Dio permette per la nostra gioia di figli, se ci uniamo in preghiera con Lei, se a Lei ci rivolgiamo, perché è Madre della Misericordia.
LA RESPONSABILE
giovedì 16 giugno 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL10-6-2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL10-6-2011
Con l' ora di adorazione dello scorso primo venerdì del mese è cominciata la pausa estiva, il gruppo riprenderà la sua normale attività dal prossimo Ottobre, festa di S. Faustina, che capita di mercoledì, ( sarà comunicato l'orario) e poi, come di consueto, dalla settimana susseguente, tutti i venerdì alle ore 16. Naturalmente chi vuole può recarsi come sempre i venerdì per la semplice recita della Coroncina, come è avvenuto oggi, e naturalmente tutti i giorni rinnovo l'invito a recitarla alle ore 15. Gesù, confido in te!
La Responsabile
Con l' ora di adorazione dello scorso primo venerdì del mese è cominciata la pausa estiva, il gruppo riprenderà la sua normale attività dal prossimo Ottobre, festa di S. Faustina, che capita di mercoledì, ( sarà comunicato l'orario) e poi, come di consueto, dalla settimana susseguente, tutti i venerdì alle ore 16. Naturalmente chi vuole può recarsi come sempre i venerdì per la semplice recita della Coroncina, come è avvenuto oggi, e naturalmente tutti i giorni rinnovo l'invito a recitarla alle ore 15. Gesù, confido in te!
La Responsabile
mercoledì 8 giugno 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 3 Giugno 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 3 Giugno 2011
Oggi, primo venerdì del mese, Ora di Adorazione a tabernacolo chiuso. In umiltà, in spirito di intenso raccoglimento, ci siamo inginocchiati come sempre davanti al tabernacolo, davanti l'Icona della Divina Misericordia, all'ombra dei raggi di salvezza che perennemente si effondono dal Suo Cuore misericordioso. Si è pregato spontaneamente per lodare il Signore, ringraziarlo dei tanti suoi benefici, per sentirlo veramente vivo e presente in mezzo a noi, presente sotto le Sacre Specie, presente dove sono riuniti due o più di due nel Suo Nome, presente nel nostro cuore che lo ha invocato con tutto l'amore possibile a noi fragili e miseri peccatori. Abbiamo pregato la Coroncina per tutte le persone che ci hanno chiesto preghiere, per la Chiesa, in particolare quella fiorentina, per i malati, i giovani, gli educatori, gli immigrati morti in mare, per chi è senza lavoro, per gli agonizzanti, affidandogli anche le nostre richieste. Abbiamo pregato per tutti gli ammalati spirituali, perchè il Signore spezzi le catene del male, e col Suo Preziosissimo Sangue liberi e guarisca i tanti afflitti da questi disturbi. Abbiamo cantato al Signore per adorarlo, abbiamo invocato lo Spirito Santo, perchè ci trasformi in vive fiamme di amore nell'ambiente in cui viviamo, per testimoniare Gesù. Abbiamo recitato anche le litanie della Divina Misericordia. Abbiamo lasciato i nostri cuori lì, nel chiuso del tabernacolo, a far compagnia a Gesù. Al termine, come di consueto, la Salve Regina.
La Responsabile
Oggi, primo venerdì del mese, Ora di Adorazione a tabernacolo chiuso. In umiltà, in spirito di intenso raccoglimento, ci siamo inginocchiati come sempre davanti al tabernacolo, davanti l'Icona della Divina Misericordia, all'ombra dei raggi di salvezza che perennemente si effondono dal Suo Cuore misericordioso. Si è pregato spontaneamente per lodare il Signore, ringraziarlo dei tanti suoi benefici, per sentirlo veramente vivo e presente in mezzo a noi, presente sotto le Sacre Specie, presente dove sono riuniti due o più di due nel Suo Nome, presente nel nostro cuore che lo ha invocato con tutto l'amore possibile a noi fragili e miseri peccatori. Abbiamo pregato la Coroncina per tutte le persone che ci hanno chiesto preghiere, per la Chiesa, in particolare quella fiorentina, per i malati, i giovani, gli educatori, gli immigrati morti in mare, per chi è senza lavoro, per gli agonizzanti, affidandogli anche le nostre richieste. Abbiamo pregato per tutti gli ammalati spirituali, perchè il Signore spezzi le catene del male, e col Suo Preziosissimo Sangue liberi e guarisca i tanti afflitti da questi disturbi. Abbiamo cantato al Signore per adorarlo, abbiamo invocato lo Spirito Santo, perchè ci trasformi in vive fiamme di amore nell'ambiente in cui viviamo, per testimoniare Gesù. Abbiamo recitato anche le litanie della Divina Misericordia. Abbiamo lasciato i nostri cuori lì, nel chiuso del tabernacolo, a far compagnia a Gesù. Al termine, come di consueto, la Salve Regina.
La Responsabile
venerdì 3 giugno 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 27 -05-2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 27 -05-2011
Questo è l'ultimo incontro del mese di Maggio, e lo dedichiamo a Maria Santissima, Madre della Misericordia. Ieri a Roma, in Santa Maria Maggiore, il Santo Padre, in unione con tutti i Vescovi, ha recitato il Santo Rosario e rinnovato l'affidamento alla Vergine dell'Italia, in occasione della celebrazione dei 150 anni dell'unità d'Italia.
Noi intervallandole con il canto Gesù-Misericordia Le dedicheremo 5 meditazioni sull'Ave Maria, meditazioni per un intervento richiestomi su Maria e da me esposte se non ricordo male nel 2007 durante un convegno mariano del Movimento Consecratio Mundi a S. Salvatore alle Croci, sempre a Firenze, e che ho ripreso per oggi. Come sempre, prima, lunga preghiera spontanea di lode, canti, invocazione allo Spirito Santo, preghiere di intercessione, recita della Coroncina, e al termine, la Salve Regina.
Prima Meditazione
Ringraziamo il Signore per il dono che ci ha fatto di darci Maria. Dalla croce Gesù ce l'ha donata come Madre dell'Umanità, in Giovanni; e nel cenacolo, come Madre della Chiesa. Dio ci ha donato una Madre. Rivolgiamo i nostri cuori alla riconoscenza più profonda verso il nostro Dio, che ci ha donato una Madre sempre vigile e amorosa che non ci lascia mai, anche quando non pensiamo a Lei: Maria.
Seconda Meditazione
Ringraziamo il Signore per il dono della preghiera del Santo Rosario. Maria nelle sue apparizioni ce lo indica come àncora di salvezza che attira su di noi la Divina Misericordia. Tutti i santi lo raccomandano. Perchè? Perchè è la santa ripetuta invocazione a Maria tramite parole che vengono da Dio. Dio ha mandato l'Arcangelo Gabriele a pronunziare il Suo messaggio. E' una preghiera, nella sua prima parte, biblica, perchè è parola di Dio tramandata dalle Sacre Scritture. Come il Signore, ci dice la Bibbia, prima di ogni cosa creò la Sapienza, atta a regolare tutte le cose, così nella ri-creazione operata da Gesù, ecco che prepara al Suo Verbo una veste umana, la prepara immacolata, umile docile, e forte, prepara una madre: Maria.
Terza Meditazione
Chi è Maria? Questa preghiera ce lo rivela. Come Gesù, nella prima parte del Padre Nostro, ci svela il Volto Trino di Dio: il Padre, che è Santo, il Figlio, instauratore del Regno, lo Spirito Santo, Agente della Volontà Divina, così abbiamo il volto di Maria nella luce trinitaria della Divina Presenza svelata a Maria dall'Arcangelo Gabriele.
Ave, Maria, piena di grazia.
Ave sta per: abbi gioia, rallegrati, Maria. Dio dona la gioia perchè ricolma del Suo Santo Spirito la sua creatura.
Piena di grazia.
Ricolma di Spirito Santo, mistero insondabile dell'Ombra di Dio stesa a compiere la venuta del Suo Verbo, nella gioia. La trasformazione del Verbo in carne genera gioia, e così avviene sempre quando noi riusciamo a trasformare in atti d'amore le ispirazioni divine che lo Spirito ci suggerisce al cuore. Trasformiamo pensieri, parole, azioni, in fatti colmi d'amore, vissuti per amore, offerti per amore, accettati per amore. Diventiamo generatori vivi della santa gioia di Dio. Gioia data agli altri e gioia che Dio riversa in noi.
Ave, o Maria.
Dio, donandoci Lei, ci ha donato la Sua Gioia. Preghiamo perchè possiamo diventare vuoti di tutto e disposti ad aprirci alla pienezza della Grazia che Dio vuole donarci.
Quarta Meditazione
Il Signore è con te.
Il Padre e noi, una cosa sola, così come Gesù e il Padre sono una cosa sola. Ma anche Maria è una cosa sola col Padre, ricolma di Spirito, una col Verbo.
Il Signore è con te.
Aspiriamo a questo. Sia il nostro desiderio. Innamoriamoci di Dio.Cosa aspettare ancora?!!!
Mettiamo questo proposito in cima a tutti i nostri pensieri e da questa unione, che avviene nella preghiera, facciamo discendere ogni nostro pensiero, parola, azione. Maria lo ha saputo fare ed è aiuto potente contro ogni tentazione che vuole allontanarci da Dio. Preghiamo e chiediamole di seguirla su questa via d'amore.
Quinta Meditazione
Tu sei benedetta fra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo ventre, Gesù.
Maria è la benedetta da Dio ed è la nostra benedizione.
La prima cosa che si forma, in un grembo materno, è il cuore. Il cuoricino di Gesù ha cominciato i suoi battiti all'unisono con quelli della sua mamma e da allora. per sempre, battono insieme. Non hanno mai smesso, nemmeno la morte sulla croce ha fermato quel battito che è vissuto in Maria, per la sua fede, fino alla Risurrezione. Per questo legame d'amore che Dio ha stabilito fra Sè e l'Umanità, in Maria, per noi, rivolgersi al Cuore di Maria significa entrare in sintonia col Cuore di Cristo Gesù. Quale benedizione Dio ci ha donato! Benedetta fra tutte le donne, sei, e benedetto è il frutto del tuo ventre, Gesù.
Preghiamo per aprire il nostro cuore a ricevere in Maria la pienezza della Spirito Santo, nell'unione col Padre, nella benedizione che continuamente si riversa su di noi dal frutto del suo ventre, Gesù. Riceviamo questo Amore Trinitario e diciamo anche noi "sì" alla Divina Volontà, per la costruzione del Suo Regno, santificando il Suo Nome.
La Responsabile
Questo è l'ultimo incontro del mese di Maggio, e lo dedichiamo a Maria Santissima, Madre della Misericordia. Ieri a Roma, in Santa Maria Maggiore, il Santo Padre, in unione con tutti i Vescovi, ha recitato il Santo Rosario e rinnovato l'affidamento alla Vergine dell'Italia, in occasione della celebrazione dei 150 anni dell'unità d'Italia.
Noi intervallandole con il canto Gesù-Misericordia Le dedicheremo 5 meditazioni sull'Ave Maria, meditazioni per un intervento richiestomi su Maria e da me esposte se non ricordo male nel 2007 durante un convegno mariano del Movimento Consecratio Mundi a S. Salvatore alle Croci, sempre a Firenze, e che ho ripreso per oggi. Come sempre, prima, lunga preghiera spontanea di lode, canti, invocazione allo Spirito Santo, preghiere di intercessione, recita della Coroncina, e al termine, la Salve Regina.
Prima Meditazione
Ringraziamo il Signore per il dono che ci ha fatto di darci Maria. Dalla croce Gesù ce l'ha donata come Madre dell'Umanità, in Giovanni; e nel cenacolo, come Madre della Chiesa. Dio ci ha donato una Madre. Rivolgiamo i nostri cuori alla riconoscenza più profonda verso il nostro Dio, che ci ha donato una Madre sempre vigile e amorosa che non ci lascia mai, anche quando non pensiamo a Lei: Maria.
Seconda Meditazione
Ringraziamo il Signore per il dono della preghiera del Santo Rosario. Maria nelle sue apparizioni ce lo indica come àncora di salvezza che attira su di noi la Divina Misericordia. Tutti i santi lo raccomandano. Perchè? Perchè è la santa ripetuta invocazione a Maria tramite parole che vengono da Dio. Dio ha mandato l'Arcangelo Gabriele a pronunziare il Suo messaggio. E' una preghiera, nella sua prima parte, biblica, perchè è parola di Dio tramandata dalle Sacre Scritture. Come il Signore, ci dice la Bibbia, prima di ogni cosa creò la Sapienza, atta a regolare tutte le cose, così nella ri-creazione operata da Gesù, ecco che prepara al Suo Verbo una veste umana, la prepara immacolata, umile docile, e forte, prepara una madre: Maria.
Terza Meditazione
Chi è Maria? Questa preghiera ce lo rivela. Come Gesù, nella prima parte del Padre Nostro, ci svela il Volto Trino di Dio: il Padre, che è Santo, il Figlio, instauratore del Regno, lo Spirito Santo, Agente della Volontà Divina, così abbiamo il volto di Maria nella luce trinitaria della Divina Presenza svelata a Maria dall'Arcangelo Gabriele.
Ave, Maria, piena di grazia.
Ave sta per: abbi gioia, rallegrati, Maria. Dio dona la gioia perchè ricolma del Suo Santo Spirito la sua creatura.
Piena di grazia.
Ricolma di Spirito Santo, mistero insondabile dell'Ombra di Dio stesa a compiere la venuta del Suo Verbo, nella gioia. La trasformazione del Verbo in carne genera gioia, e così avviene sempre quando noi riusciamo a trasformare in atti d'amore le ispirazioni divine che lo Spirito ci suggerisce al cuore. Trasformiamo pensieri, parole, azioni, in fatti colmi d'amore, vissuti per amore, offerti per amore, accettati per amore. Diventiamo generatori vivi della santa gioia di Dio. Gioia data agli altri e gioia che Dio riversa in noi.
Ave, o Maria.
Dio, donandoci Lei, ci ha donato la Sua Gioia. Preghiamo perchè possiamo diventare vuoti di tutto e disposti ad aprirci alla pienezza della Grazia che Dio vuole donarci.
Quarta Meditazione
Il Signore è con te.
Il Padre e noi, una cosa sola, così come Gesù e il Padre sono una cosa sola. Ma anche Maria è una cosa sola col Padre, ricolma di Spirito, una col Verbo.
Il Signore è con te.
Aspiriamo a questo. Sia il nostro desiderio. Innamoriamoci di Dio.Cosa aspettare ancora?!!!
Mettiamo questo proposito in cima a tutti i nostri pensieri e da questa unione, che avviene nella preghiera, facciamo discendere ogni nostro pensiero, parola, azione. Maria lo ha saputo fare ed è aiuto potente contro ogni tentazione che vuole allontanarci da Dio. Preghiamo e chiediamole di seguirla su questa via d'amore.
Quinta Meditazione
Tu sei benedetta fra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo ventre, Gesù.
Maria è la benedetta da Dio ed è la nostra benedizione.
La prima cosa che si forma, in un grembo materno, è il cuore. Il cuoricino di Gesù ha cominciato i suoi battiti all'unisono con quelli della sua mamma e da allora. per sempre, battono insieme. Non hanno mai smesso, nemmeno la morte sulla croce ha fermato quel battito che è vissuto in Maria, per la sua fede, fino alla Risurrezione. Per questo legame d'amore che Dio ha stabilito fra Sè e l'Umanità, in Maria, per noi, rivolgersi al Cuore di Maria significa entrare in sintonia col Cuore di Cristo Gesù. Quale benedizione Dio ci ha donato! Benedetta fra tutte le donne, sei, e benedetto è il frutto del tuo ventre, Gesù.
Preghiamo per aprire il nostro cuore a ricevere in Maria la pienezza della Spirito Santo, nell'unione col Padre, nella benedizione che continuamente si riversa su di noi dal frutto del suo ventre, Gesù. Riceviamo questo Amore Trinitario e diciamo anche noi "sì" alla Divina Volontà, per la costruzione del Suo Regno, santificando il Suo Nome.
La Responsabile
venerdì 20 maggio 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 20 MAGGIO 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 20 MAGGIO 2011
La coroncina della Divina Misericordia, che Gesù dà e raccomanda a S. Faustina di far recitare alle anime, si conclude con una particolare invocazione: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
E’ un’antichissima preghiera. La ritroviamo quale canto gregoriano nel liber usualis, testi greco e latino affidati rispettivamente al primo e al secondo coro, in alternanza, nella liturgia del Venerdì Santo, feria VI in parasceve. Probabilmente anche S. Paolo l’ha cantata. Ho avuto modo di ascoltarla recentemente due volte, da un sacerdote, e in un'altra versione, tramandata da secoli e secoli oralmente, da un monaco camaldolese. Entrambe le versioni sono due purissime linee melodiche che innalzano lo spirito alla contemplazione. Alla contemplazione di chi? Chi è Dio, chi è Forte, chi è Immortale? Sono caratteristiche proprie alla Seconda Persona della S.S. Trinità che è tre volte Santa, per ognuna delle Sue Divine Persone, nella Sua trina Unità. La seconda Persona è Gesù-
Ricordiamo quel passo dal Vangelo, dove Gesù zittisce Satana che ben lo conosce: -Sei il Santo di Dio!-
Ricordiamo il capitolo 4 dell’Apocalisse dove vediamo i quattro esseri viventi che proclamano:-Santo, santo, santo, il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!- E nei salmi, dove Davide canta:- non lascerai che il tuo Santo veda la corruzione…- E ancora: -Lunghi giorni gli hai concesso, in eterno, senza fine.-
Già in questi passi troviamo la specificazione: “Santo”, riferita a Gesù il Forte, Gesù Dio, Gesù Immortale.
E al capitolo 16 sempre dell’Apocalisse troviamo, legata alla parola “Santo”, la parola “giusto” :-Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo……- e sappiamo che Gesù è il Giusto Giudice davanti al quale tutti compariremo, sia per il giudizio successivo alla morte, sia per il Giudizio Finale.
Anche durante la S. Messa, quando diciamo il Santo, ci rivolgiamo, forse senza rendercene conto, a Gesù, che è Dio dell’Universo : -Tutto è stato creato in Lui,per Lui e in vista di Lui, e nulla può sussistere senza di Lui-, ci dice S. Paolo); i cieli e la terra sono pieni della Sua gloria (…- Prima che il mondo fosse, Io Sono....- e nella “pienezza dei tempi” è avvenuta la sua incarnazione). E’ proclamato tre volte: Santo! dai cherubini e serafini che hanno custodito i suoi passi di Figlio dell’uomo, e’ proclamato tre volte Santo: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, da tutti gli abitanti dei Cieli. E’ Gesù il Benedetto che viene, “dall’alto”, nel nome del Padre, Colui, ci dice Zaccaria,che ha visitato quale Sole che sorge e redento il suo popolo, e l’intera umanità, per la Sua Divina Misericordia. E di nuovo verrà, Gesù.
Nell’attesa della sua venuta. Gesù è Colui che viene. E’ Colui di cui aspettiamo il ritorno. E in questa attesa Egli ci ha indicato una strada precisa da seguire: affidarci alla Sua Misericordia. A Santa Faustina Gesù parla chiaramente di questi ultimi tempi prima della Sua Venuta.
Non ci rendiamo conto dell’infinita potenza e gloria del Cristo. Quel “Santo Dio” dovrebbe farci riflettere proprio sulla Divinità dell’Agnello immolato, che ci ripete: -Non temete,- e vela con misericordiosa mitezza e umiltà il suo richiamo al pentimento prima di mostrarsi Giudice Eterno, così come è stato costituito dal Padre. Così come è stato inviato dal Padre della Misericordia ad annunciare agli uomini la Sua Parola. Il Padre e il Figlio, Uno nell’Amore del loro Santo Spirito.
S. Giovanni apre il suo vangelo introducendoci nel mistero di Gesù, del Figlio, infatti scrive : - In principio era il Verbo. E il Verbo era presso Dio. E il Verbo era Dio.-Ci dà una indicazione molto preziosa: c’è stato un principio. Un principio in cui l’Eterno ha dato corso a tempo, luogo e spazio, e questo principio ha inizio dal Verbo espresso dal Padre. Il Padre parla. E’ la generazione del Verbo. Dice il Padre,tramite il salmo: -Io oggi ti ho generato.- Nell’eterno presente del Padre, ecco il big bang delle origini, del principio citato da S. Giovanni. Le Sacre Scritture ci parlano di questo “eterno oggi” presentando nella Genesi una formidabile scena: lo Spirito che aleggia sulle acque. Come da una partoriente, dalle viscere di Misericordia del Padre, dalle acque, per mezzo dello Spirito, ai gemiti di quello Spirito che, ci dice S. Paolo, intercede dall’eternità per noi, è scaturito il Verbo, Luce che il Padre ha fasciato di luce: -Sia la Luce. Sia la luce. Luce da Luce. Dio vero da Dio vero. Generato, non creato, ci dice il Credo. Il Padre ha generato il Verbo e questa generazione ha dato corso al “principio”. Doppia la natura del Verbo, divina e umana; doppia l’implicazione della generazione, dalla quale ha avuto corso la creazione. Sono inscindibili ( Salmo 33, versetto 9: Egli ha parlato, e tutto fu fatto). Come le due nature del Verbo, in un’unica Persona. Dall’eterno oggi, i sette giorni della gioia del Padre che si è estesa da quell’iniziale big bang in una esplosione d’Amore, fino ad arrivare plasmarci con le Sue Mani per farci a Sua immagine e somiglianza. Noi siamo parte di questo mistero, nell’attesa della Sua venuta, nell’attesa di entrare in quell’ottavo giorno, nel riposo del Padre, la nostra Terra Promessa.
Gesù, Luce da Luce. Gesù, luce del mondo. Gesù, Figlio generato dal Padre e figlio di Maria Santissima, incarnato per opera dello Spirito. Lo Spirito che feconda le acque della Genesi è lo stesso Spirito che feconda le acque dei fonti battesimali per la nostra rinascita spirituale quali figli di Dio. Quali figli della Luce. Gesù lo spiega a Nicodemo, nel capitolo tre di Giovanni: -Si rinasce dall’alto, come ci aveva detto Zaccaria. Si rinasce dall’acqua e dallo Spirito. Come Lui è eternamente generato dal Padre, così nell’oggi di ciascuno dei Suoi figli, dei quali Cristo è il primogenito, noi, gli adottati per grazia, possiamo, se vogliamo, rinascere in Lui, per il Suo Regno, per una nuova creazione. Cieli nuovi e terra nuova. Nello Spirito. E quell’acqua, unita al sangue del Suo sacrificio sulla croce, in eterno sgorga dal Suo Cuore di Risorto per noi, nell’effusione senza misura della Sua Santità: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale.
Colui che viene. Sempre, viene, per perdonarci, come solo Dio può fare; finchè in noi c’è la Sua Luce ad illuminare gli anfratti bui della nostra anima che sopravvive alla morte, e ha il suo destino di eternità pur avendo avuto un principio; e a questo destino è legato il nostro corpo. E’ un destino di resurrezione, di premio o dannazione eterna. Finchè in noi c’è la Sua Luce che ci mostra la Sua Forza imbattibile ( ….Se viene Uno più forte…) contro il male. Il maligno, principe di questo mondo per scelta dei nostri progenitori, è potente, ma è solo una creatura, a Dio soggetta, e da Dio sconfitta, nella Potenza del Suo Cristo.. Finchè in noi c’è la Sua Luce a far chinare il nostro sguardo orgoglioso. Finchè crediamo e ci fidiamo di quella Luce, Suono di Vita che ha riempito l’universo delle vibrazioni di una Incontenibile Potenza creativa e ri-creativa. Sapienza Infinita scaturita dal Seno del Padre.
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale.
E ancora, ricordando quelle acque, nel capitolo sette di S. Giovanni, durante la festa delle Capanne, ritroviamo Gesù che nel culmine della festa chiama a Sé gli assetati, i cercatori della Verità, per dare quell’acqua a chi a sete di eternità. S. Giovanni la associa con chiarezza all’azione dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in Lui. E’ per mezzo di quel Vento che sai dove va, ma non sai da dove proviene, dice Gesù a Nicodemo, quell’Alito Divino che vuole attirarci a Sé; è per mezzo di quell’Acqua e di quel Fuoco dello Spirito che in Gesù e tramite il Suo mistico corpo, la Chiesa, che il Padre fa nascere e rinascere in noi, col Suo perdono, a cui ci invita ad accedere tramite S. Faustina, la Luce, L’infinita Armonia Divina che permea l’intero cosmo, e riverbera, visibile a chi lo osserva e lo studia con amore; udibile per noi quale Suono, la Parola del Verbo, la Misericordia del Padre per noi, la conoscenza della salvezza, come ci dice Zaccaria.
Il Padre fa nascere e rinascere in noi, nel perdono dei nostri peccati, il Suo Unigenito Figlio Gesù. Gesù sceglie per quest’annuncio di salvezza proprio quella festa. Per gli ebrei, la festa delle Capanne è la festa della manifestazione della Misericordia Divina, che tramite Mosè, figura di Gesù,li ha tratti in salvo dall’Egitto fino alla terra promessa durante tutto il lungo peregrinare nel deserto. E la vita nel deserto ce l’ha chi ha l’acqua. E senza quell’acqua e quello Spirito, senza l’accettazione e la sottomissione a Cristo Re, la generazione del Padre, dopo il nostro percorso di vita sulla terra,non si entrerà in quell’ottavo giorno. Il salmo 2 è chiarissimo in merito, e termina proprio richiamando la frase voluta da Gesù ai piedi della Sua Icona della Misericordia:
SALMO 2 Il Re Messia
Perché sono insorte le nazioni
E i popoli fanno vani progetti?Si accampano i re della terra
E i principi congiurano insieme
Contro il Signore e contro il Suo Messia:
“Spezziamo le loro catene
E il loro giogo gettiamo via da noi”.
Colui che siede nei Cieli se ne ride,
il mio Signore si fa beffe di loro.
Poi parlerà loro nella sua ira
E nel suo sdegno li metterà in scompiglio:
“Io ho consacrato il Mio Re
Sul Sion, mio santo monte”.
Proclamerò il decreto del Signore,
Egli Mi ha detto: “Tu Sei Mio Figlio,
Io oggi ti ho generato.
Solo che tu me lo chieda,
Io ti darò in eredità le nazioni
E in tuo possesso i confini della terra.
Li spezzerai con scettro di ferro,
come vaso di argilla li frantumerai.”
E ora intendete, o re,
lasciatevi correggere, o giudici della terra,
servite il Signore con timore
e gioite con tremore;
rendete omaggio ala Figlio
così che non si adiri e voi periate nella via,
perché in un baleno la Sua ira divampa.
Beati tutti quelli che confidano in Lui.
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale.
Da queste considerazioni, segue, umilmente,la richiesta di pietà. Perché Gesù è Dio, è Forte, è Immortale,e tramite Santa Faustina ci fa chiedere pietà per noi e per il mondo intero. Per il mondo che sembra aver dimenticato Dio, e con Dio la speranza di essere stato creato per la felicità della Vita Eterna, nel mistero del Figlio.
La Responsabile
domenica 15 maggio 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 13 MAGGIO 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 13 MAGGIO 2011
Oggi, ricorrenza della Madonna di Fatima, in Basilica si è svolto il S.Rosario e la S.Messa del Movimento Sacerdotale Mariano al quale il nostro gruppo ha partecipato, nel rispetto degli impegni della Basilica.
La Responsabile
Oggi, ricorrenza della Madonna di Fatima, in Basilica si è svolto il S.Rosario e la S.Messa del Movimento Sacerdotale Mariano al quale il nostro gruppo ha partecipato, nel rispetto degli impegni della Basilica.
La Responsabile
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 6 MAGGIO 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 6 MAGGIO 2011
A causa dello sciopero dei mezzi pubblici l'incontro si è svolto solo per mezz'ora.
All'inizio c'è stata una lunga preghiera spontanea di lode e di invocazione dell'aiuto divino per la Chiesa tutta, i sacerdoti e le vocazioni in particolare. Si è invocato lo Spirito Santo con il canto e infine si è recitata la coroncina della Divina Misericordia, ricordando tutte le persone che si sono affidate alla preghiera del gruppo, in particolare gli ammalati e i lontani dal Signore. Dopo un breve accenno all'argomento della prossima catechesi, a conclusione, la Salve Regina.
La Responsabile
A causa dello sciopero dei mezzi pubblici l'incontro si è svolto solo per mezz'ora.
All'inizio c'è stata una lunga preghiera spontanea di lode e di invocazione dell'aiuto divino per la Chiesa tutta, i sacerdoti e le vocazioni in particolare. Si è invocato lo Spirito Santo con il canto e infine si è recitata la coroncina della Divina Misericordia, ricordando tutte le persone che si sono affidate alla preghiera del gruppo, in particolare gli ammalati e i lontani dal Signore. Dopo un breve accenno all'argomento della prossima catechesi, a conclusione, la Salve Regina.
La Responsabile
venerdì 6 maggio 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 29 APRILE 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 29 APRILE 2011
GIOVANNI PAOLO II, DIVES IN MISERICORDIA ( 8 ) :
"Ecco il Figlio di Dio, che nella sua risurrezione ha sperimentato in modo radicale su di sè la misericordia, cioè l'amore del Padre che è più potente della morte.Ed è anche lo stesso Cristo, Figlio di Dio, che rivela sè stesso come fonte inesauribile della misericordia, del medesimo amore che, nella prospettiva ulteriore della storia della salvezza nella Chiesa, deve perennemente confermarsi più potente del peccato. Il Cristo pasquale è l'incarnazione definitiva della misericordia".
Ottava di Pasqua, ottavo giorno della novena. Recita della Coroncina e lunga preghiera per i sacerdoti e la Chiesa.
Primo Maggio, Domenica in Albis, beatificazione a Roma di Giovanni Paolo II.
Organizzata dal Priore Padre Gabriele alle ore 15 in Basilica la Festa della Divina Misericordia..
La Responsabile
GIOVANNI PAOLO II, DIVES IN MISERICORDIA ( 8 ) :
"Ecco il Figlio di Dio, che nella sua risurrezione ha sperimentato in modo radicale su di sè la misericordia, cioè l'amore del Padre che è più potente della morte.Ed è anche lo stesso Cristo, Figlio di Dio, che rivela sè stesso come fonte inesauribile della misericordia, del medesimo amore che, nella prospettiva ulteriore della storia della salvezza nella Chiesa, deve perennemente confermarsi più potente del peccato. Il Cristo pasquale è l'incarnazione definitiva della misericordia".
Ottava di Pasqua, ottavo giorno della novena. Recita della Coroncina e lunga preghiera per i sacerdoti e la Chiesa.
Primo Maggio, Domenica in Albis, beatificazione a Roma di Giovanni Paolo II.
Organizzata dal Priore Padre Gabriele alle ore 15 in Basilica la Festa della Divina Misericordia..
La Responsabile
mercoledì 27 aprile 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 22 APRILE 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 22 APRILE 2011
Oggi, Venerdì Santo, ci siamo trovati davanti l'altare dell'Annunziata, quale luogo della reposizione, e abbiamo cominciato la Novena alla Divina Misericordia, seguita dalla Coroncina, dalle Litanie,dalla preghiera per ottenere le grazie per intercessione di Santa Faustina e della Santa Vergine Annunziata.
Il Papa Benedetto XVI aveva parlato poco prima di come nell'Eucarestia noi prendiamo il Corpo Glorioso di Gesù, non soggetto alle leggi della fisica e della biologia. Pensiamo al miracolo eucaristico di Lanciano, un esempio dove la scienza ha certificato questo.Pensiamo a come il sacrificio tremendo di Gesù sulla croce ci ha acquistato la possibilità di nutrirci di Eternità, facendo entrare l'Infinito nel finito dello spazio del nostro cuore, per trasformarci in Lui, come Lui, per Lui, in figli della Luce. Adoriamo.
La Responsabile
Oggi, Venerdì Santo, ci siamo trovati davanti l'altare dell'Annunziata, quale luogo della reposizione, e abbiamo cominciato la Novena alla Divina Misericordia, seguita dalla Coroncina, dalle Litanie,dalla preghiera per ottenere le grazie per intercessione di Santa Faustina e della Santa Vergine Annunziata.
Il Papa Benedetto XVI aveva parlato poco prima di come nell'Eucarestia noi prendiamo il Corpo Glorioso di Gesù, non soggetto alle leggi della fisica e della biologia. Pensiamo al miracolo eucaristico di Lanciano, un esempio dove la scienza ha certificato questo.Pensiamo a come il sacrificio tremendo di Gesù sulla croce ci ha acquistato la possibilità di nutrirci di Eternità, facendo entrare l'Infinito nel finito dello spazio del nostro cuore, per trasformarci in Lui, come Lui, per Lui, in figli della Luce. Adoriamo.
La Responsabile
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 15 APRILE 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 15 APRILE 2011
La preghiera è iniziata con il mettersi in umiltà davanti al Signore, presente sempre dove due o più di due sono radunati nel Suo Nome, e con il lodarlo e ringraziarlo, anche per conto di tutti quelli che non erano potuti intervenire, e per chi non lo ama, chi lo rinnega, chi lo rifiuta .Preghiera della Coroncina in particolare per gli ammalati, i moribondi, chi ha responsabilità politiche e nella società, per tutta la chiesa, col pensiero rivolto anche alla ormai prossima beatificazione di Giovanni Paolo II, per tutti i sacerdoti sviati, per i seminaristi, per tutti coloro che ci hanno chiesto preghiere, per le nostre intenzioni personali, abbiamo pregato gli uni per gli altri, perchè la reciprocità sia dono e ognuno si faccia carico dei pesi degli altri e li presenti con amore davanti a Dio.
La lettura dal Vangelo è stata: Marco, capitolo 16, l'annuncio della risurrezione. Marco è molto sintetico, e racchiude in poche righe la molteplicità degli avvenimenti legati alla risurrezione di Gesù. Mette però l'accento in modo particolare su ciò che all'inizio blocca la fede. Ed è una delle armi preferite del maligno per spegnere in noi la gioia di essere stati realmente salvati e trasportati dal regno delle tenebre a quello della Luce: il dubbio. La paura. Le donne, andate lì per venerare un corpo morto, alla vista del masso spostato, dell'assenza delle guardie, all'annuncio dell'angelo e al messaggio loro rivolto che chiede la loro partecipazione attiva nell'annuncio della Vita, si tirano indietro. Marco è molto chiaro, in questo. Riprende, infatti, il successivo capoverso e spiega che solo Maria Maddalena, che sicuramente era andata prima delle altre, ha la fede e il coraggio di testimoniare. Lei è quella che ha amato tanto, dimostrandolo con le sue lacrime di sincero pentimento, con l'unguento versato sui piedi del Figlio di Dio e asciugato coi suoi capelli. Viene liberata da sette demoni. Gesù dice al fariseo Simone, rimproverandolo per la sua fredda accoglienza: a chi molto ha amato, molto è perdonato.E viceversa, quale perdono ottiene chi non ama Dio col cuore in modo tale da convertirsi veramente a Lui? Quale fede è quella che non è irrorata dalla rugiada dell'amore, rugiada sgorgata dalla volontà di cambiare, rugiada fiorita dal buio delle prove combattute e superate nelle notti fredde delle tentazioni, e che sola disseta l'anima e mantiene fresca la speranza e operosa la carità?
Non che le altre non amino Gesù. Ma non così. Non lo vedono subito. A loro, come ci racconta Matteo, Gesù si mostrerà dopo, e si farà toccare, cosa che non permise alla Maddalena. A loro dirà di avvisare i fratelli, in generale. Alla Maddalena furono indicati sì i discepoli ma in particolare Pietro. Il capo della sua Chiesa. Ma non credettero. Anche ai discepoli di Emmaus, non credettero. Tutti quelli che hanno avuto il contatto con Gesù hanno lasciato la tristezza, i dubbi, la paura, e sono stati riempiti di gioia. Quale profonda differenza tra chi vede e chi non vede. Fra chi accetta e chi non accetta. fra chi crede e chi non crede. Quelli che hanno ricevuto il messaggio e non lo hanno accolto non hanno compreso che per vedere Gesù, la prima cosa, è amarlo con la consapevolezza umile di chi sa quanto è stato perdonato. Come la Maddalena. Ma Gesù non si lascia fermare dai nostri limiti. Egli è davvero la Misericordia. In buona fede i discepoli si oppongono con il loro giudizio. E sono afflitti. Gesù non li lascia nella loro triste chiusura. Alla fine, appare anche a loro.Li rimprovera, ma anche a loro dona una immensa gioia. E così è anche per noi.Ma non aspettiamo troppo tempo a rimuginare sui nostri disastri. E' necessario lasciarLo fare, abbandonarsi a Lui. Se dici col cuore aperto, reso limpido dalla rigenerazione di una vera conversione, nella totale fiducia in Lui: Gesù, confido in te, e lo contempli, risorto, con quelle piaghe guarite in cui ci ha portato dalla morte sulla croce alla Vita Eterna, Lui ti solleverà dalla tua angoscia e agirà in te con la Sua potenza di Risorto. Già qui, sulla terra, puoi vivere il Suo Regno, e sarai accompagnato, come gli apostoli, come i discepoli di tutti i tempi, dai segni e prodigi che la vita nuova nello Spirito elargisce a chi crede in Lui e annunzia la Sua Parola.
I nostri nemici: incredulità e durezza di cuore. Ma Gesù non ci abbandona. Se mettiamo tutto nelle Sue Mani, ci porta nel sepolcro delle nostre situazioni di dolore e di morte e toglie la pietra che ci pesa sul cuore, e ci fa entrare mostrandoci che in Lui non c'è più morte, ma solo messaggeri di Vita. Ci fa compagnia mentre siamo per via e siamo sconsolati e disorientati, e spiega al nostro cuore il senso di ciò che accade alla Luce del Suo insegnamento e della Sua Presenza e a fronte della nostra incredulità ci dice: metti qui il tuo dito, e tocca le Mie Piaghe. Per Queste siete guariti. Per voi ho affrontato la Passione e Morte sulla croce: per portarvi oltre, per trasformare in Me ogni situazione di sconfitta in occasione di guarigione e liberazione. Per donarvi, col Mio Corpo e il Mio Sangue, l''Eternità di gioia, col Padre, nello Spirito.
Guardiamo ancora una volta questa Icona, impegniamoci a fondo nel purificare i nostri cuori, e nel silenzio dell'anima, chiedendogli perdono, nella consapevolezza di quanto ha sofferto Gesù per noi, nella prossima Settimana Santa, offriamogli il nostro: Gesù, confido in Te.
LA RESPONSABILE
La preghiera è iniziata con il mettersi in umiltà davanti al Signore, presente sempre dove due o più di due sono radunati nel Suo Nome, e con il lodarlo e ringraziarlo, anche per conto di tutti quelli che non erano potuti intervenire, e per chi non lo ama, chi lo rinnega, chi lo rifiuta .Preghiera della Coroncina in particolare per gli ammalati, i moribondi, chi ha responsabilità politiche e nella società, per tutta la chiesa, col pensiero rivolto anche alla ormai prossima beatificazione di Giovanni Paolo II, per tutti i sacerdoti sviati, per i seminaristi, per tutti coloro che ci hanno chiesto preghiere, per le nostre intenzioni personali, abbiamo pregato gli uni per gli altri, perchè la reciprocità sia dono e ognuno si faccia carico dei pesi degli altri e li presenti con amore davanti a Dio.
La lettura dal Vangelo è stata: Marco, capitolo 16, l'annuncio della risurrezione. Marco è molto sintetico, e racchiude in poche righe la molteplicità degli avvenimenti legati alla risurrezione di Gesù. Mette però l'accento in modo particolare su ciò che all'inizio blocca la fede. Ed è una delle armi preferite del maligno per spegnere in noi la gioia di essere stati realmente salvati e trasportati dal regno delle tenebre a quello della Luce: il dubbio. La paura. Le donne, andate lì per venerare un corpo morto, alla vista del masso spostato, dell'assenza delle guardie, all'annuncio dell'angelo e al messaggio loro rivolto che chiede la loro partecipazione attiva nell'annuncio della Vita, si tirano indietro. Marco è molto chiaro, in questo. Riprende, infatti, il successivo capoverso e spiega che solo Maria Maddalena, che sicuramente era andata prima delle altre, ha la fede e il coraggio di testimoniare. Lei è quella che ha amato tanto, dimostrandolo con le sue lacrime di sincero pentimento, con l'unguento versato sui piedi del Figlio di Dio e asciugato coi suoi capelli. Viene liberata da sette demoni. Gesù dice al fariseo Simone, rimproverandolo per la sua fredda accoglienza: a chi molto ha amato, molto è perdonato.E viceversa, quale perdono ottiene chi non ama Dio col cuore in modo tale da convertirsi veramente a Lui? Quale fede è quella che non è irrorata dalla rugiada dell'amore, rugiada sgorgata dalla volontà di cambiare, rugiada fiorita dal buio delle prove combattute e superate nelle notti fredde delle tentazioni, e che sola disseta l'anima e mantiene fresca la speranza e operosa la carità?
Non che le altre non amino Gesù. Ma non così. Non lo vedono subito. A loro, come ci racconta Matteo, Gesù si mostrerà dopo, e si farà toccare, cosa che non permise alla Maddalena. A loro dirà di avvisare i fratelli, in generale. Alla Maddalena furono indicati sì i discepoli ma in particolare Pietro. Il capo della sua Chiesa. Ma non credettero. Anche ai discepoli di Emmaus, non credettero. Tutti quelli che hanno avuto il contatto con Gesù hanno lasciato la tristezza, i dubbi, la paura, e sono stati riempiti di gioia. Quale profonda differenza tra chi vede e chi non vede. Fra chi accetta e chi non accetta. fra chi crede e chi non crede. Quelli che hanno ricevuto il messaggio e non lo hanno accolto non hanno compreso che per vedere Gesù, la prima cosa, è amarlo con la consapevolezza umile di chi sa quanto è stato perdonato. Come la Maddalena. Ma Gesù non si lascia fermare dai nostri limiti. Egli è davvero la Misericordia. In buona fede i discepoli si oppongono con il loro giudizio. E sono afflitti. Gesù non li lascia nella loro triste chiusura. Alla fine, appare anche a loro.Li rimprovera, ma anche a loro dona una immensa gioia. E così è anche per noi.Ma non aspettiamo troppo tempo a rimuginare sui nostri disastri. E' necessario lasciarLo fare, abbandonarsi a Lui. Se dici col cuore aperto, reso limpido dalla rigenerazione di una vera conversione, nella totale fiducia in Lui: Gesù, confido in te, e lo contempli, risorto, con quelle piaghe guarite in cui ci ha portato dalla morte sulla croce alla Vita Eterna, Lui ti solleverà dalla tua angoscia e agirà in te con la Sua potenza di Risorto. Già qui, sulla terra, puoi vivere il Suo Regno, e sarai accompagnato, come gli apostoli, come i discepoli di tutti i tempi, dai segni e prodigi che la vita nuova nello Spirito elargisce a chi crede in Lui e annunzia la Sua Parola.
I nostri nemici: incredulità e durezza di cuore. Ma Gesù non ci abbandona. Se mettiamo tutto nelle Sue Mani, ci porta nel sepolcro delle nostre situazioni di dolore e di morte e toglie la pietra che ci pesa sul cuore, e ci fa entrare mostrandoci che in Lui non c'è più morte, ma solo messaggeri di Vita. Ci fa compagnia mentre siamo per via e siamo sconsolati e disorientati, e spiega al nostro cuore il senso di ciò che accade alla Luce del Suo insegnamento e della Sua Presenza e a fronte della nostra incredulità ci dice: metti qui il tuo dito, e tocca le Mie Piaghe. Per Queste siete guariti. Per voi ho affrontato la Passione e Morte sulla croce: per portarvi oltre, per trasformare in Me ogni situazione di sconfitta in occasione di guarigione e liberazione. Per donarvi, col Mio Corpo e il Mio Sangue, l''Eternità di gioia, col Padre, nello Spirito.
Guardiamo ancora una volta questa Icona, impegniamoci a fondo nel purificare i nostri cuori, e nel silenzio dell'anima, chiedendogli perdono, nella consapevolezza di quanto ha sofferto Gesù per noi, nella prossima Settimana Santa, offriamogli il nostro: Gesù, confido in Te.
LA RESPONSABILE
venerdì 22 aprile 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL'8-4-2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL'8-4-2011
Come è importante desiderare di trascorrere del tempo con Gesù! Quanto la nostra anima ha necessità del colloquio col Signore per averne Luce, Forza, Pace, Sostegno, Gioia, Riposo!
Vediamo come questo desiderio sia in S.Faustina alimentato dal Signore, che l'ha scelta, così da avvincerla sempre più a Se' perchè potesse compiere la Sua Volontà riguardo la conoscenza e la diffusione del messaggio della Divina Misericordia. Abbiamo preso dal diario, pag 323-324-325, i capoversi dal 469 al 472 compreso.
Abbiamo alternato la lettura e la meditazione di tali passi con la recita delle decine della Coroncina della Divina Misericordia. Il Signore chiama ciascuno di noi a compiere nella nostra vita la Sua Volontà. Abbiamo invocato lo Spirito Santo, perchè anche in noi, contemplando le bellezze del creato, si accenda una incontenibile fiamma d'amore per la Santa Trinità, e questa fiamma bruci le nostre superficialità, le nostre distrazioni nei rapporti con gli altri, e alimenti un costante atteggiamento di misericordia verso tutto ciò che ci circonda e chiede amore. Soprattutto nelle situazioni difficili. A Santa Faustina durante l'adorazione è apparso ed ha parlato uno dei sette spiriti che stanno notte e giorno davanti al trono di Dio e proclamano la Sua Santità. Immergiamoci anche noi nella profondità della preghiera perchè le luci interiori che Dio dona a chi lo ama veramente col cuore, l'anima e la mente, non mancheranno mai. E' l'esperienza fondamentale nella vita del cristiano essere una cosa sola col suo Signore, e questo è Gesù che ce lo impetra nella Sua preghiera al Padre :(Giovanni,17,21)-..., perchè tutti siano una cosa sola. come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perchè il mondo creda che tu mi hai mandato.-Gesù la chiede al Padre, questa unità, questa straordinaria realtà spirituale, questa invincibile realtà di Vita Eterna innestata nella fragile esperienza quotidiana umana, come segno inconfondibile della veridicità della Sua venuta quale Figlio di Dio, unico nostro Salvatore e Redentore. E chi è una cosa sola con Dio ha in sè una gioia profonda, luminosa, pacifica, salda come la Roccia Eterna da cui è scaturita. Santa Faustina ha l'anima immersa nella Trinità ed è da questa esperienza letificante, da questa nitida prospettiva che scaturisce la sua percezione della Misericordia e la rende forte a sopportare qualsiasi prova e sacrificio pur di rimanere in quella Volontà d'Amore. Chi prega intensamente sa bene quale rinnovo di energie Dio opera nei cuori che si abbandonano a Lui. Nel riconoscerci " la nullità che io sono in me stessa", come afferma Santa Faustina, davanti alla santità di Dio, teniamoci stretto al cuore ogni incontro d'amore col nostro Signore, ricordiamo i tanti suoi benefici, lodiamolo ed esaltiamo il Suo Nome, la Perla nascosta nello scrigno dell'anima, la Pura Sorgente a cui abbeverarsi nei momenti di sconforto e di solitudine, il Misericordioso Respiro di Dio che perdona le nostre bassezze e pesantezze elevandoci ai Suoi Cieli di gloria. Come è bello essere cristiani. Non è facile. E' un'avventura giornaliera da vivere nella fede, quella fede che Gesù chiede per gli ultimi tempi:-quando tornerò troverò ancora fede sulla terra?- "Gesù, confido in te". Gesù lo ha fatto scrivere ai piedi della sua Risorta Vittoriosa Immagine tramite Santa Faustina, affinchè noi lo imparassimo bene, questo atto di fede in Lui.-Non deludiamo il Suo Amore Misericordioso, condannandoci da noi stessi. Crediamo che il Padre lo ha mandato. Ogni giorno, rinnoviamo la nostra unione con la Santa Trinità. Anche noi siamo chiamati a realizzare, ognuno al suo posto, la Misericordia Divina.
Sono seguite le preghiere per la Chiesa, il Papa, i consacrati tutti, la chiesa fiorentina,il nostro Arcivescovo, i seminaristi, i sacerdoti in crisi, e, a chiusura, la recita della Salve Regina.
La Responsabile
Come è importante desiderare di trascorrere del tempo con Gesù! Quanto la nostra anima ha necessità del colloquio col Signore per averne Luce, Forza, Pace, Sostegno, Gioia, Riposo!
Vediamo come questo desiderio sia in S.Faustina alimentato dal Signore, che l'ha scelta, così da avvincerla sempre più a Se' perchè potesse compiere la Sua Volontà riguardo la conoscenza e la diffusione del messaggio della Divina Misericordia. Abbiamo preso dal diario, pag 323-324-325, i capoversi dal 469 al 472 compreso.
Abbiamo alternato la lettura e la meditazione di tali passi con la recita delle decine della Coroncina della Divina Misericordia. Il Signore chiama ciascuno di noi a compiere nella nostra vita la Sua Volontà. Abbiamo invocato lo Spirito Santo, perchè anche in noi, contemplando le bellezze del creato, si accenda una incontenibile fiamma d'amore per la Santa Trinità, e questa fiamma bruci le nostre superficialità, le nostre distrazioni nei rapporti con gli altri, e alimenti un costante atteggiamento di misericordia verso tutto ciò che ci circonda e chiede amore. Soprattutto nelle situazioni difficili. A Santa Faustina durante l'adorazione è apparso ed ha parlato uno dei sette spiriti che stanno notte e giorno davanti al trono di Dio e proclamano la Sua Santità. Immergiamoci anche noi nella profondità della preghiera perchè le luci interiori che Dio dona a chi lo ama veramente col cuore, l'anima e la mente, non mancheranno mai. E' l'esperienza fondamentale nella vita del cristiano essere una cosa sola col suo Signore, e questo è Gesù che ce lo impetra nella Sua preghiera al Padre :(Giovanni,17,21)-..., perchè tutti siano una cosa sola. come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perchè il mondo creda che tu mi hai mandato.-Gesù la chiede al Padre, questa unità, questa straordinaria realtà spirituale, questa invincibile realtà di Vita Eterna innestata nella fragile esperienza quotidiana umana, come segno inconfondibile della veridicità della Sua venuta quale Figlio di Dio, unico nostro Salvatore e Redentore. E chi è una cosa sola con Dio ha in sè una gioia profonda, luminosa, pacifica, salda come la Roccia Eterna da cui è scaturita. Santa Faustina ha l'anima immersa nella Trinità ed è da questa esperienza letificante, da questa nitida prospettiva che scaturisce la sua percezione della Misericordia e la rende forte a sopportare qualsiasi prova e sacrificio pur di rimanere in quella Volontà d'Amore. Chi prega intensamente sa bene quale rinnovo di energie Dio opera nei cuori che si abbandonano a Lui. Nel riconoscerci " la nullità che io sono in me stessa", come afferma Santa Faustina, davanti alla santità di Dio, teniamoci stretto al cuore ogni incontro d'amore col nostro Signore, ricordiamo i tanti suoi benefici, lodiamolo ed esaltiamo il Suo Nome, la Perla nascosta nello scrigno dell'anima, la Pura Sorgente a cui abbeverarsi nei momenti di sconforto e di solitudine, il Misericordioso Respiro di Dio che perdona le nostre bassezze e pesantezze elevandoci ai Suoi Cieli di gloria. Come è bello essere cristiani. Non è facile. E' un'avventura giornaliera da vivere nella fede, quella fede che Gesù chiede per gli ultimi tempi:-quando tornerò troverò ancora fede sulla terra?- "Gesù, confido in te". Gesù lo ha fatto scrivere ai piedi della sua Risorta Vittoriosa Immagine tramite Santa Faustina, affinchè noi lo imparassimo bene, questo atto di fede in Lui.-Non deludiamo il Suo Amore Misericordioso, condannandoci da noi stessi. Crediamo che il Padre lo ha mandato. Ogni giorno, rinnoviamo la nostra unione con la Santa Trinità. Anche noi siamo chiamati a realizzare, ognuno al suo posto, la Misericordia Divina.
Sono seguite le preghiere per la Chiesa, il Papa, i consacrati tutti, la chiesa fiorentina,il nostro Arcivescovo, i seminaristi, i sacerdoti in crisi, e, a chiusura, la recita della Salve Regina.
La Responsabile
domenica 3 aprile 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 1 APRILE 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 1 APRILE 2011
Abbiamo cominciato l'incontro ringraziando il Signore e invocando lo Spirito Santo e l'intervento della Divina Misericordia per l'Europa, in questo nuovo scenario di guerra provocato dalla crisi africana, e quindi per i profughi, l'Italia, per il Giappone, duramente provato dal terremoto,dallo tzunami e per i tremendi effetti dovuti al disastro nucleare con ripercussioni di radioattività nocive per l'intero pianeta. Abbiamo pregato la Coroncina per queste intenzioni, per gli agonizzanti, per tutta la Chiesa, scossa da terremoti e tzunami spirituali; per la pace nel mondo intero. Abbiamo intervallato le decine con l'invocazione a San Michele Arcangelo scritta da Papa Leone XIII, affinchè ci aiuti e ci protegga nella lotta contro le tentazioni e il maligno e scendano sul mondo intero, come scrisse il Pontefice, le "divine misericordie". Poi, sempre alla luce dello Sguardo Misericordioso del Cristo, e guidati dalla Madre di Dio, ricordando che la Misericordia è la luce che illumina gli occhi di Maria Santissima, come diciamo nella Salve Regina:... mostra a noi quegli occhi tuoi misericordiosi...E alla luce degli occhi del Padre, ci dice San Pietro: Padre della Misericordia, dal cuore della Famiglia Divina, rivolgendo il cuore all'icona della Divina Misericordia guardiamo con gli occhi dello Spirito il vangelo di San Luca, cap. 15, la parabola del figliol prodigo. Per comprendere appieno le parole del Signore, riportiamo alla mente la comparsa di Gesù ai suoi discepoli il giorno dopo il sabato successivo alla Sua Risurrezione, la domenica in albis, la Festa della Misericordia. Gesù alita lo Spirito sui Suoi per la remissione dei peccati . E i peccati, il vangelo di oggi ci ricorda, sono il non amore che Gesù nella parabola spiega essere il disattendere al comandamento principale della Legge del Padre, comandamento a due direzioni: ama il Signore Dio con tutto te stesso; ama il tuo prossimo come te stesso. Relazione di totalità con Dio, e relazione, da questa alimentata, con gli altri. Il perdono che Dio ci offre è un perdono trinitario, e il confessionale è il punto di incontro di noi, figli prodighi, col Padre, il Figlio, lo Spirito. Ma come è questo incontro? Come Gesù vuole che sia? Cosa ci rivela del Padre? La parabola di Luca è uno straordinario quadro dove Dio mette a nudo Sè Stesso, ci mostra il Suo Cuore, ci dice cosa fa, quale tipo di relazione ci offre, Lui, l' Onnnipotente, verso noi figli spesso inconsapevoli del tanto amore di cui siamo oggetto. Gesù apre il racconto parlando delle sedi celesti (citate da Leone XIII nell'invocazione che precede l'esorcismo) di cui è patrono San Michele: la casa del Padre. Quella casa dai molti posti, preparati per noi da Gesù, (Giovanni, cap.14) nostra Via , perchè con la Sua Passione, Morte e Risurrezione possiamo arrivarci. Ora, come due sono le relazioni dell'amore da realizzare nella nostra vita, così due sono le possibili rotture che ci capita quotidianamente di operare, perchè siamo fragili e peccatori. Per questo, due sono i figli con problemi: verso il Padre, e tra di loro. Il primo, nella Casa, non ci vuole stare più, perchè vuole andare lontano dal Padre e vivere per sè stesso.. Il secondo, riguardo al più giovane, scandalizzato del perdono del Padre, non lo considera un fratello, ma lo chiama:"tuo figlio". Per la serie, non ho nulla a che fare con lui. Entrambi hanno necessità di aprire gli occhi e il cuore a comprendere cosa significhi stare nella Casa del Padre. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Lo stare nella Casa del Padre implica la fratellanza. Siamo legati gli uni agli altri. Dio ci lascia liberi di usare per noi stessi i Doni che Lui ci dà, lontano da Lui. Il problema è che la vita senza il corredo del Patrimonio del Padre: la sua adozione, il Suo Pane di Vita, così abbondante nella Sua Casa, Gesù, il Suo Anello di Sposo Fedele dell'anima, i Suoi Calzari, cioè la nostra obbedienza a Lui, per proteggere i nostri piedi ed evitare di essere feriti e uccisi dal male lungo il percorso accidentato della vita, noi non abbiamo alcuna dignità di libertà. Senza la Sua Grazia, quel vestito più bello di tutti, la veste bianca battesimale, che col Suo perdono ci fa riavere, senza il quale non possiamo partecipare al Suo banchetto, non siamo più figli, ma servi, schiavi del male, tra il lezzo insopportabile del fango e delle bestie, i porci, ossia quei vizi che si è scelti come compagni, vivendo non con il lume di ragione da figli di Dio, ma assecondando l'istinto, senza nutrimento, indirizzati alla morte che il maligno vuole per noi. A causa della sua invidia la morte è entrata nel mondo, ci dice il libro della Sapienza. Il Padre invece, che rispetta le nostre scelte, ci guarda. Sempre. Ci chiama col Suo Amore, fa sorgere in noi il ricordo della Sua Casa. E quando decidiamo di convertire il nostro atteggiamento interiore e rientriamo in noi stessi, ecco che l'umiltà spezza la distorsione satanica che vela i nostri occhi e siamo capaci di vedere nella realtà cosa significa stare lontano da Lui. Da qui, la decisione, che il Signore si aspetta da noi ,perchè ci ama, di tornare a Lui, col cuore contrito nel profondo. Così Dio ci vuole, perchè altrettanto profonda è la Sua commozione di Padre.Il pentimento del figlio più giovane, che sta male, è radicale, e comprende dove è il suo bene; la conversione dell'altro fratello, invece, non è descritta. Il Padre ci aspetta sempre. Lui è quello che fa piovere la rugiada della Sua Misericordia sui buoni e sui cattivi. Lui è quello che scruta l'orizzonte nell'attesa e quando ci volgiamo a Lui non solo viene, ma ci corre incontro. Quando andiamo al confessionale, c'è Uno che ci ha preceduto. C'è Uno che ci getta le braccia al collo, ci abbraccia, ci bacia. C'è Uno che dopo averci purificato ci invita al banchetto della Risurrezione e vuole che tutti partecipino alla Sua Gioia di Dio della Vita. Per questo ci ha dato, tramite l'icona della Divina Misericordia, l'immagine di Suo Figlio, il Risorto, perchè ci vuole tutti con Lui, come Lui. Tutti, come richiede da noi tutto il nostro amore per Lui. Come Gesù, perchè vuole che ci amiamo fra di noi come Gesù ci ha amato, con la nostra misura dovuta ai nostri limiti, ma quella misura deve essere piena nel proponimento di un cammino di santità verso Colui che ci vuole come Egli E': perfetti, santi, misericordiosi. Nel confessionale, Gesù tramite il sacerdote ci perdona ed effonde il Suo Spirito su di noi come lo ha effuso sulla croce dopo aver chiesto al Padre il perdono per quelli che lo avevano crocifisso. Quel perdono si è effuso su tutta la terra, perchè la Casa del Padre riaprisse le sue porte a riaccogliere i suoi figli nel Figlio Gesù. Ma ci rendiamo conto di avere un Padre che così tanto tiene a noi? A chi è umile, e si pente, Dio non solo volge lo sguardo da vicino, ma tutto ridona di quanto abbiamo sciupato.Il figlio maggiore non comprende il perdono perchè è uno che punta il dito, giudica e il suo stare nella Casa del Padre è in funzione di sè stesso. Dei sentimenti del Padre e della sorte di suo fratello non gli importa. E il Padre cosa fa? Incredibile, Gesù ci dice che "lo prega". Ci dialoga. Dice il salmo:.." su, venite, parliamo. Se anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto diventeranno bianchi come la neve" . La Trinità Santa ha l'Umiltà Divina di porsi al livello di ascolto delle nostre cieche ritrosie, al livello di noi figli malati di egoismo, superbia, orgoglio, e ci mostra il Cuore del Suo Unigenito, aperto per noi a lasciar uscire la Medicina che unica può guarire il nostro marcio interiore,purificandolo con la Sua Acqua e col Suo Sangue ,(le vesti tornate candide col Sangue dell'Agnello...) al Soffio del Suo Spirito Ricreatore. E' dal cuore, infatti, che nascono le cose cattive. E il Padre mostra al figlio primogenito che si ritiene giusto, e non lo è, le Sue ragioni, il Suo Cuore: l'ansia per il peccatore che si è trasformata in sollievo perchè il figlio è stato ritrovato, il figlio ha scelto di risorgere. Guardiamola bene, questa icona, tuffiamo il nostro sguardo riconoscente su Gesù, perchè in questa Risurrezione divina è celata la risurrezione di ciascuno di noi. A questo il Padre ci chiama, al banchetto di festa nei Cieli, per sempre, nella gioia, se accettiamo il Suo Perdono e il Suo Amore.
LA RESPONSABILE
Abbiamo cominciato l'incontro ringraziando il Signore e invocando lo Spirito Santo e l'intervento della Divina Misericordia per l'Europa, in questo nuovo scenario di guerra provocato dalla crisi africana, e quindi per i profughi, l'Italia, per il Giappone, duramente provato dal terremoto,dallo tzunami e per i tremendi effetti dovuti al disastro nucleare con ripercussioni di radioattività nocive per l'intero pianeta. Abbiamo pregato la Coroncina per queste intenzioni, per gli agonizzanti, per tutta la Chiesa, scossa da terremoti e tzunami spirituali; per la pace nel mondo intero. Abbiamo intervallato le decine con l'invocazione a San Michele Arcangelo scritta da Papa Leone XIII, affinchè ci aiuti e ci protegga nella lotta contro le tentazioni e il maligno e scendano sul mondo intero, come scrisse il Pontefice, le "divine misericordie". Poi, sempre alla luce dello Sguardo Misericordioso del Cristo, e guidati dalla Madre di Dio, ricordando che la Misericordia è la luce che illumina gli occhi di Maria Santissima, come diciamo nella Salve Regina:... mostra a noi quegli occhi tuoi misericordiosi...E alla luce degli occhi del Padre, ci dice San Pietro: Padre della Misericordia, dal cuore della Famiglia Divina, rivolgendo il cuore all'icona della Divina Misericordia guardiamo con gli occhi dello Spirito il vangelo di San Luca, cap. 15, la parabola del figliol prodigo. Per comprendere appieno le parole del Signore, riportiamo alla mente la comparsa di Gesù ai suoi discepoli il giorno dopo il sabato successivo alla Sua Risurrezione, la domenica in albis, la Festa della Misericordia. Gesù alita lo Spirito sui Suoi per la remissione dei peccati . E i peccati, il vangelo di oggi ci ricorda, sono il non amore che Gesù nella parabola spiega essere il disattendere al comandamento principale della Legge del Padre, comandamento a due direzioni: ama il Signore Dio con tutto te stesso; ama il tuo prossimo come te stesso. Relazione di totalità con Dio, e relazione, da questa alimentata, con gli altri. Il perdono che Dio ci offre è un perdono trinitario, e il confessionale è il punto di incontro di noi, figli prodighi, col Padre, il Figlio, lo Spirito. Ma come è questo incontro? Come Gesù vuole che sia? Cosa ci rivela del Padre? La parabola di Luca è uno straordinario quadro dove Dio mette a nudo Sè Stesso, ci mostra il Suo Cuore, ci dice cosa fa, quale tipo di relazione ci offre, Lui, l' Onnnipotente, verso noi figli spesso inconsapevoli del tanto amore di cui siamo oggetto. Gesù apre il racconto parlando delle sedi celesti (citate da Leone XIII nell'invocazione che precede l'esorcismo) di cui è patrono San Michele: la casa del Padre. Quella casa dai molti posti, preparati per noi da Gesù, (Giovanni, cap.14) nostra Via , perchè con la Sua Passione, Morte e Risurrezione possiamo arrivarci. Ora, come due sono le relazioni dell'amore da realizzare nella nostra vita, così due sono le possibili rotture che ci capita quotidianamente di operare, perchè siamo fragili e peccatori. Per questo, due sono i figli con problemi: verso il Padre, e tra di loro. Il primo, nella Casa, non ci vuole stare più, perchè vuole andare lontano dal Padre e vivere per sè stesso.. Il secondo, riguardo al più giovane, scandalizzato del perdono del Padre, non lo considera un fratello, ma lo chiama:"tuo figlio". Per la serie, non ho nulla a che fare con lui. Entrambi hanno necessità di aprire gli occhi e il cuore a comprendere cosa significhi stare nella Casa del Padre. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Lo stare nella Casa del Padre implica la fratellanza. Siamo legati gli uni agli altri. Dio ci lascia liberi di usare per noi stessi i Doni che Lui ci dà, lontano da Lui. Il problema è che la vita senza il corredo del Patrimonio del Padre: la sua adozione, il Suo Pane di Vita, così abbondante nella Sua Casa, Gesù, il Suo Anello di Sposo Fedele dell'anima, i Suoi Calzari, cioè la nostra obbedienza a Lui, per proteggere i nostri piedi ed evitare di essere feriti e uccisi dal male lungo il percorso accidentato della vita, noi non abbiamo alcuna dignità di libertà. Senza la Sua Grazia, quel vestito più bello di tutti, la veste bianca battesimale, che col Suo perdono ci fa riavere, senza il quale non possiamo partecipare al Suo banchetto, non siamo più figli, ma servi, schiavi del male, tra il lezzo insopportabile del fango e delle bestie, i porci, ossia quei vizi che si è scelti come compagni, vivendo non con il lume di ragione da figli di Dio, ma assecondando l'istinto, senza nutrimento, indirizzati alla morte che il maligno vuole per noi. A causa della sua invidia la morte è entrata nel mondo, ci dice il libro della Sapienza. Il Padre invece, che rispetta le nostre scelte, ci guarda. Sempre. Ci chiama col Suo Amore, fa sorgere in noi il ricordo della Sua Casa. E quando decidiamo di convertire il nostro atteggiamento interiore e rientriamo in noi stessi, ecco che l'umiltà spezza la distorsione satanica che vela i nostri occhi e siamo capaci di vedere nella realtà cosa significa stare lontano da Lui. Da qui, la decisione, che il Signore si aspetta da noi ,perchè ci ama, di tornare a Lui, col cuore contrito nel profondo. Così Dio ci vuole, perchè altrettanto profonda è la Sua commozione di Padre.Il pentimento del figlio più giovane, che sta male, è radicale, e comprende dove è il suo bene; la conversione dell'altro fratello, invece, non è descritta. Il Padre ci aspetta sempre. Lui è quello che fa piovere la rugiada della Sua Misericordia sui buoni e sui cattivi. Lui è quello che scruta l'orizzonte nell'attesa e quando ci volgiamo a Lui non solo viene, ma ci corre incontro. Quando andiamo al confessionale, c'è Uno che ci ha preceduto. C'è Uno che ci getta le braccia al collo, ci abbraccia, ci bacia. C'è Uno che dopo averci purificato ci invita al banchetto della Risurrezione e vuole che tutti partecipino alla Sua Gioia di Dio della Vita. Per questo ci ha dato, tramite l'icona della Divina Misericordia, l'immagine di Suo Figlio, il Risorto, perchè ci vuole tutti con Lui, come Lui. Tutti, come richiede da noi tutto il nostro amore per Lui. Come Gesù, perchè vuole che ci amiamo fra di noi come Gesù ci ha amato, con la nostra misura dovuta ai nostri limiti, ma quella misura deve essere piena nel proponimento di un cammino di santità verso Colui che ci vuole come Egli E': perfetti, santi, misericordiosi. Nel confessionale, Gesù tramite il sacerdote ci perdona ed effonde il Suo Spirito su di noi come lo ha effuso sulla croce dopo aver chiesto al Padre il perdono per quelli che lo avevano crocifisso. Quel perdono si è effuso su tutta la terra, perchè la Casa del Padre riaprisse le sue porte a riaccogliere i suoi figli nel Figlio Gesù. Ma ci rendiamo conto di avere un Padre che così tanto tiene a noi? A chi è umile, e si pente, Dio non solo volge lo sguardo da vicino, ma tutto ridona di quanto abbiamo sciupato.Il figlio maggiore non comprende il perdono perchè è uno che punta il dito, giudica e il suo stare nella Casa del Padre è in funzione di sè stesso. Dei sentimenti del Padre e della sorte di suo fratello non gli importa. E il Padre cosa fa? Incredibile, Gesù ci dice che "lo prega". Ci dialoga. Dice il salmo:.." su, venite, parliamo. Se anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto diventeranno bianchi come la neve" . La Trinità Santa ha l'Umiltà Divina di porsi al livello di ascolto delle nostre cieche ritrosie, al livello di noi figli malati di egoismo, superbia, orgoglio, e ci mostra il Cuore del Suo Unigenito, aperto per noi a lasciar uscire la Medicina che unica può guarire il nostro marcio interiore,purificandolo con la Sua Acqua e col Suo Sangue ,(le vesti tornate candide col Sangue dell'Agnello...) al Soffio del Suo Spirito Ricreatore. E' dal cuore, infatti, che nascono le cose cattive. E il Padre mostra al figlio primogenito che si ritiene giusto, e non lo è, le Sue ragioni, il Suo Cuore: l'ansia per il peccatore che si è trasformata in sollievo perchè il figlio è stato ritrovato, il figlio ha scelto di risorgere. Guardiamola bene, questa icona, tuffiamo il nostro sguardo riconoscente su Gesù, perchè in questa Risurrezione divina è celata la risurrezione di ciascuno di noi. A questo il Padre ci chiama, al banchetto di festa nei Cieli, per sempre, nella gioia, se accettiamo il Suo Perdono e il Suo Amore.
LA RESPONSABILE
sabato 2 aprile 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 25 MARZO 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 25 MARZO 2011
Ci siamo ritrovati come di consueto per assistere oggi, grande festa del Santuario con continuo e grande flusso di fedeli e continue celebrazioni, alla S.Messa delle 16. Poi, abbiamo pregato ai piedi dell'altare della Madonna, riaffidando a Lei il nostro gruppo di preghiera Gesù-Misericordia; quindi, ci siamo recati alla Cappella del S.S.Sacramento e S.Giuliana, dove campeggia la grande icona della Divina Misericordia, per la recita della Coroncina.
Ci siamo ritrovati come di consueto per assistere oggi, grande festa del Santuario con continuo e grande flusso di fedeli e continue celebrazioni, alla S.Messa delle 16. Poi, abbiamo pregato ai piedi dell'altare della Madonna, riaffidando a Lei il nostro gruppo di preghiera Gesù-Misericordia; quindi, ci siamo recati alla Cappella del S.S.Sacramento e S.Giuliana, dove campeggia la grande icona della Divina Misericordia, per la recita della Coroncina.
martedì 22 marzo 2011
SEGUE: PREGHIERA DEL 18 MARZO 2011
(segue) Genesi 3,15: "...Io porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe:questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno."
In questa prefigurazione di Maria Santissima sono delineati in un unica parola, "inimicizia", due aspetti fondamentali della sua persona: l'atteggiamento di chiusura totale al male, e una particolare sua capacità reattiva di difesa.Tale inimicizia, infatti, si traduce in una azione preventiva nei riguardi del male stesso: la presenza disturbatrice di Satana, il suo intento di tentatore e ingannatore, perdono il potere di affascinare, confondendole, le sue vittime, e non ha la possibilità d'essere per lui nè il parlare nè l'azione di mordere, perchè Lei si muove per prima. Lei, ricolma di Spirito Santo, che è l'Azione d'Amore di Dio a Dio Stesso, il Padre e il Figlio che sono Uno in questo triplo essere e divenire e in ciò rimanere e sostenerSi e sostenere, Lei gli schiaccia la testa, e cioè blocca a terra ciò che Dio stesso nel capoverso precedente già aveva condannato a non potere più elevarsi: "....sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita".
Chiunque si sia trovato davanti ad un serpente sa che ci vuole una buona dose di prudenza,coraggio, rapidità e forza per schiacciargli la testa , nonchè di costanza nell'aspettare che la reazione furibonda della bestia, nei suoi contorcimenti, scemi fino alla resa finale nella morte. Ma Dio è il Dio della Vita e dell'Eternità, e a queste realtà ha condannato Satana: Dio che non viene mai meno a Sè Stesso nella Sua fedeltà d'Amore a Sè e alla Sua creazione, ha steso l'arco della storia umana sul mistero del Male sotto il piede di una Donna, vivo di una vita, lui, il divisore, scissa dal Suo Amore; in attesa, come la chiama S.Francesco, di una eternità di una "secunda morte".
Maria ci viene presentata, dunque, con queste caratteristiche primarie: in sè stessa, l'inimicizia al male, una inimicizia che Dio pone e diventa Suo comando, e si esplica in Maria quale Potenza di Dio. Maria, la tutta pura, conosce subito il maligno per quello che è di nefasto nella sua pericolosità, e segue l'azione immediata di blocco di ciò che c'è di mortale in lui: "questa ti schiaccerà la testa". Ma il Signore è chiaro, e ci mette in guardia dall'insidia che il maligno, atterrato, ma non neutralizzato subito definitivamente, continua ad operare, e ci indica quanto male può ancora arrecare, perchè è scritto: "e tu le insidierai il calcagno". Il calcagno è il mezzo che lo blocca. nelle Sacre Scritture si legge anche: "...come sono belli i piedi di chi reca il lieto annuncio". Il calcagno è anche ciò che, mosso dallo Spirito Divino, si muove a portare la Parola, che è Gesù, che è Salvezza, Liberazione, Vittoria; che è Via, Verità e Vita. Ci viene dunque mostrato come l'insidia satanica sia quella di voler ostacolare l'annuncio della Parola e l'instaurazione del Regno di Dio, e anche come il calcagno, gravido del peso della Divina Sapienza, tiene giù, rendendoli impotenti, quella lingua e quel dente maledetti, per Divino Volere:" Io porrò inimicizia..." . E' Dio che decreta.
Maria, che porta nel suo grembo Gesù, usa il suo "Peso" quale aiuto potente ed invincibile (I lettera Giovanni, 3,8: "Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo") per chiudere le fauci del maligno, azzerare le sue menzogne e neutralizzare così il suo mortale veleno.
Dopo la caduta, nonostante la caduta, Dio ci salva: a rimedio delle nostre scelte di peccato, dove si presenta la tentazione e si concretizzano i suoi frutti di morte, è presentata la Donna. Rendiamoci conto di questa realtà, e con irremovibile, cosciente nostra accettazione della Volontà di Dio come decisione di inimicizia verso il principe di questo mondo, così come Egli ha posto ..."fra la tua stirpe e la sua stirpe", invochiamo Maria ad essere costantemente presente nella nostra vita, per farci riconoscere subito ciò che è male, per liberarci dagli incantamenti delle bugie sataniche, perchè il nostro calcagno segua le orme del Suo, e per Sua intercessione, al riparo dal morso letale, possiamo essere in grado di annunziare il Regno, contro la stirpe del male, quale vera Sua stirpe: i cristiani, gli appartenenti a suo figlio Gesù.
A noi, dunque, l'obbedienza, con una vita santa, a questa inimicizia posta da Dio quale risposta agli allettamenti del male, e in virtù di tale obbedienza che solo una scelta totale d'amore può volere ed attuare, la capacità di far vivere in noi quale Signore e Re solo Gesù, come Maria; e così, rivestiti non della nostra, ma della Sua Potenza, possiamo realizzare la Sua Vittoria e la nostra vera felicità.
Come sempre, invocazione allo Spirito Santo con la recita della sequenza, la recita della coroncina, la preghiera per la chiesa, i sacerdoti, le vocazioni,i casi della settimana, la Libia e il Giappone , e a chiusura la Salve Regina.
La Responsabile
In questa prefigurazione di Maria Santissima sono delineati in un unica parola, "inimicizia", due aspetti fondamentali della sua persona: l'atteggiamento di chiusura totale al male, e una particolare sua capacità reattiva di difesa.Tale inimicizia, infatti, si traduce in una azione preventiva nei riguardi del male stesso: la presenza disturbatrice di Satana, il suo intento di tentatore e ingannatore, perdono il potere di affascinare, confondendole, le sue vittime, e non ha la possibilità d'essere per lui nè il parlare nè l'azione di mordere, perchè Lei si muove per prima. Lei, ricolma di Spirito Santo, che è l'Azione d'Amore di Dio a Dio Stesso, il Padre e il Figlio che sono Uno in questo triplo essere e divenire e in ciò rimanere e sostenerSi e sostenere, Lei gli schiaccia la testa, e cioè blocca a terra ciò che Dio stesso nel capoverso precedente già aveva condannato a non potere più elevarsi: "....sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita".
Chiunque si sia trovato davanti ad un serpente sa che ci vuole una buona dose di prudenza,coraggio, rapidità e forza per schiacciargli la testa , nonchè di costanza nell'aspettare che la reazione furibonda della bestia, nei suoi contorcimenti, scemi fino alla resa finale nella morte. Ma Dio è il Dio della Vita e dell'Eternità, e a queste realtà ha condannato Satana: Dio che non viene mai meno a Sè Stesso nella Sua fedeltà d'Amore a Sè e alla Sua creazione, ha steso l'arco della storia umana sul mistero del Male sotto il piede di una Donna, vivo di una vita, lui, il divisore, scissa dal Suo Amore; in attesa, come la chiama S.Francesco, di una eternità di una "secunda morte".
Maria ci viene presentata, dunque, con queste caratteristiche primarie: in sè stessa, l'inimicizia al male, una inimicizia che Dio pone e diventa Suo comando, e si esplica in Maria quale Potenza di Dio. Maria, la tutta pura, conosce subito il maligno per quello che è di nefasto nella sua pericolosità, e segue l'azione immediata di blocco di ciò che c'è di mortale in lui: "questa ti schiaccerà la testa". Ma il Signore è chiaro, e ci mette in guardia dall'insidia che il maligno, atterrato, ma non neutralizzato subito definitivamente, continua ad operare, e ci indica quanto male può ancora arrecare, perchè è scritto: "e tu le insidierai il calcagno". Il calcagno è il mezzo che lo blocca. nelle Sacre Scritture si legge anche: "...come sono belli i piedi di chi reca il lieto annuncio". Il calcagno è anche ciò che, mosso dallo Spirito Divino, si muove a portare la Parola, che è Gesù, che è Salvezza, Liberazione, Vittoria; che è Via, Verità e Vita. Ci viene dunque mostrato come l'insidia satanica sia quella di voler ostacolare l'annuncio della Parola e l'instaurazione del Regno di Dio, e anche come il calcagno, gravido del peso della Divina Sapienza, tiene giù, rendendoli impotenti, quella lingua e quel dente maledetti, per Divino Volere:" Io porrò inimicizia..." . E' Dio che decreta.
Maria, che porta nel suo grembo Gesù, usa il suo "Peso" quale aiuto potente ed invincibile (I lettera Giovanni, 3,8: "Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo") per chiudere le fauci del maligno, azzerare le sue menzogne e neutralizzare così il suo mortale veleno.
Dopo la caduta, nonostante la caduta, Dio ci salva: a rimedio delle nostre scelte di peccato, dove si presenta la tentazione e si concretizzano i suoi frutti di morte, è presentata la Donna. Rendiamoci conto di questa realtà, e con irremovibile, cosciente nostra accettazione della Volontà di Dio come decisione di inimicizia verso il principe di questo mondo, così come Egli ha posto ..."fra la tua stirpe e la sua stirpe", invochiamo Maria ad essere costantemente presente nella nostra vita, per farci riconoscere subito ciò che è male, per liberarci dagli incantamenti delle bugie sataniche, perchè il nostro calcagno segua le orme del Suo, e per Sua intercessione, al riparo dal morso letale, possiamo essere in grado di annunziare il Regno, contro la stirpe del male, quale vera Sua stirpe: i cristiani, gli appartenenti a suo figlio Gesù.
A noi, dunque, l'obbedienza, con una vita santa, a questa inimicizia posta da Dio quale risposta agli allettamenti del male, e in virtù di tale obbedienza che solo una scelta totale d'amore può volere ed attuare, la capacità di far vivere in noi quale Signore e Re solo Gesù, come Maria; e così, rivestiti non della nostra, ma della Sua Potenza, possiamo realizzare la Sua Vittoria e la nostra vera felicità.
Come sempre, invocazione allo Spirito Santo con la recita della sequenza, la recita della coroncina, la preghiera per la chiesa, i sacerdoti, le vocazioni,i casi della settimana, la Libia e il Giappone , e a chiusura la Salve Regina.
La Responsabile
lunedì 21 marzo 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 18 MARZO 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 18 MARZO 2011
GENESI, CAPITOLO 3
L'icona data a S.Faustina, così come Gesù ha voluto la contemplassimo, è nella raffigurazione del Risorto il punto di arrivo del lungo percorso che la Divina Misericordia ha compiuto con l'umanità per portarla alla salvezza, e tale percorso, culminato nella crocifissione, ha avuto un inizio. L'albero della croce nasce da quell'inizio, che coincide, agli albori della storia dell'uomo, con la sua caduta, quando Eva ed Adamo ascoltano il maligno e si nutrono dell'albero della conoscenza del bene e del male. Non possono più avere accesso all'albero della Vita. Ma la Misericordia ha tutto predisposto, nella punizione alla disobbedienza, per il perdono. Perchè la sua creatura fosse libera Dio ha messo in gioco Sè Stesso. Il Dio della vita, il Solo in grado di rivificare nel legno morto del patibolo l'uomo, morto a causa del peccato, e lo ha fatto dando la Sua vita, per mezzo del Suo Sangue, Acqua, e dono dello Spirito, come ci ricorda l'icona, acqua e sangue profusi sulla croce, Spirito donato dalla croce.Il Corpo martoriato del Nostro Salvatore è diventato uno col legno morto, l'uomo senza la grazia, l'uomo senza più accesso all'albero della Vita. Per questo Gesù è venuto nel mondo, Lui che è prima di ogni cosa, per cui tutto è stato creato e tutto sussiste e vive in Lui, per Lui, con Lui; e nulla può esistere senza di Lui. In diversi punti delle Scritture l'uomo è paragonato agli alberi. Giovanni Battista avverte i farisei:-Già la scure è posta alle radici... , oppure, nel salmo: -come albero piantato lungo corsi d'acqua...... Capiamo così, se proviamo a pensare a noi stessi come alberi, perchè il Signore dice: dai frutti conoscete l'albero. buoni, o cattivi, tale è l'albero. Quei frutti che Gesù si aspetta da noi, e quando il Padre non li trova, ferma la mano del Padrone dell'albero che lo vorrebbe tagliare perchè sfrutta solo il terreno e chiede pazienza, e tenta in tutti i modi di curarlo; quell'albero che, se nonostante le cure, è solo foglie, verrà da Lui maledetto. Come il fico. Quei frutti S.Paolo li elenca quali sviluppo della vita dello Spirito in noi, quali virtù da coltivare: pazienza, mitezza, carità, ecc. Non è un caso che Gesù abbia avuto familiarità col legno fin da piccino. Era conosciuto come il figlio del falegname. Quell'albero della Vita, piantato dal Padre nel mezzo dell'Eden, non è mai seccato. E' stato custodito. Ma per poterci nutrire di quell'Albero vediamo come Dio, che non lascia impunita la colpa, leggiamo nel Levitico, ci dice chiaramente che ci vuole santi. E la prima cosa che chiede è di non proferire menzogna, perchè su quella siamo caduti, e perchè in noi risplenda la Sua Paternità, e non quella del maligno. Il racconto di Genesi, 3,segue un programma ordinato, infatti, si susseguono tre azioni. La maledizione e condanna del serpente; l'annuncio della Donna che gli schiaccerà il capo; la punizione e l'allontanamento dei Progenitori con la visione della spada fiammeggiante e i cherubini che custodiscono la via e chiudono il racconto. Ma noi sappiamo bene quale è il significato della spada. è la Parola avvolta dalla Fiamma dello Spirito perchè è Parola di Vita .E' la Divina Presenza a doppio taglio: Misericordia, perchè è la Via che porta alla Vita Eterna, e Giustizia, perchè ne impedisce l'accesso a chi non lo merita. Come mai i cherubini ? Fra i nove cori angelici, perchè proprio loro, custodi della Via? La risposta la troviamo nelle indicazioni date dal Signore a Mosè per l'Arca dell'Alleanza: a custodirla, sul coperchio, erano raffigurati proprio dei cherubini. E Gesù non è proprio Lui l'Autore della Nuova Alleanza? Per guarire dai frutti della conoscenza del male, non ci ha dato forse il Suo Corpo e il Suo Sangue? (...chi mangia di questo Pane vivrà in eterno: non è forse Lui l'Albero della Vita?) Tentato nel deserto dal maligno, Gesù lo sente citargli il passo delle Scritture in cui si parla di come gli angeli lo custodiscano nel suo umano cammino, secondo la Volontà del Padre. Li ritroveremo a confortarlo qui e poi nell'orto degli ulivi. E ha dato anche a ciascuno di noi un angelo, per custodirci. Ma l'albero della vita, al centro dell'Eden, così come Gesù è il Centro Divino della stessa Santissima Trinità, è preceduto da una Donna. Per comprendere la Croce è necessario comprendere questa Donna, anch'essa custode (S.Luca: ...custodiva tutte queste cose nel suo cuore), la nuova Eva che darà al mondo il nuovo Adamo, il Primogenito figlio di Dio e figlio dell'uomo. La madre della Misericordia, prima specificazione che la chiesa dipinge in Maria Santissima nel "Salve Regina". (continua)
GENESI, CAPITOLO 3
L'icona data a S.Faustina, così come Gesù ha voluto la contemplassimo, è nella raffigurazione del Risorto il punto di arrivo del lungo percorso che la Divina Misericordia ha compiuto con l'umanità per portarla alla salvezza, e tale percorso, culminato nella crocifissione, ha avuto un inizio. L'albero della croce nasce da quell'inizio, che coincide, agli albori della storia dell'uomo, con la sua caduta, quando Eva ed Adamo ascoltano il maligno e si nutrono dell'albero della conoscenza del bene e del male. Non possono più avere accesso all'albero della Vita. Ma la Misericordia ha tutto predisposto, nella punizione alla disobbedienza, per il perdono. Perchè la sua creatura fosse libera Dio ha messo in gioco Sè Stesso. Il Dio della vita, il Solo in grado di rivificare nel legno morto del patibolo l'uomo, morto a causa del peccato, e lo ha fatto dando la Sua vita, per mezzo del Suo Sangue, Acqua, e dono dello Spirito, come ci ricorda l'icona, acqua e sangue profusi sulla croce, Spirito donato dalla croce.Il Corpo martoriato del Nostro Salvatore è diventato uno col legno morto, l'uomo senza la grazia, l'uomo senza più accesso all'albero della Vita. Per questo Gesù è venuto nel mondo, Lui che è prima di ogni cosa, per cui tutto è stato creato e tutto sussiste e vive in Lui, per Lui, con Lui; e nulla può esistere senza di Lui. In diversi punti delle Scritture l'uomo è paragonato agli alberi. Giovanni Battista avverte i farisei:-Già la scure è posta alle radici... , oppure, nel salmo: -come albero piantato lungo corsi d'acqua...... Capiamo così, se proviamo a pensare a noi stessi come alberi, perchè il Signore dice: dai frutti conoscete l'albero. buoni, o cattivi, tale è l'albero. Quei frutti che Gesù si aspetta da noi, e quando il Padre non li trova, ferma la mano del Padrone dell'albero che lo vorrebbe tagliare perchè sfrutta solo il terreno e chiede pazienza, e tenta in tutti i modi di curarlo; quell'albero che, se nonostante le cure, è solo foglie, verrà da Lui maledetto. Come il fico. Quei frutti S.Paolo li elenca quali sviluppo della vita dello Spirito in noi, quali virtù da coltivare: pazienza, mitezza, carità, ecc. Non è un caso che Gesù abbia avuto familiarità col legno fin da piccino. Era conosciuto come il figlio del falegname. Quell'albero della Vita, piantato dal Padre nel mezzo dell'Eden, non è mai seccato. E' stato custodito. Ma per poterci nutrire di quell'Albero vediamo come Dio, che non lascia impunita la colpa, leggiamo nel Levitico, ci dice chiaramente che ci vuole santi. E la prima cosa che chiede è di non proferire menzogna, perchè su quella siamo caduti, e perchè in noi risplenda la Sua Paternità, e non quella del maligno. Il racconto di Genesi, 3,segue un programma ordinato, infatti, si susseguono tre azioni. La maledizione e condanna del serpente; l'annuncio della Donna che gli schiaccerà il capo; la punizione e l'allontanamento dei Progenitori con la visione della spada fiammeggiante e i cherubini che custodiscono la via e chiudono il racconto. Ma noi sappiamo bene quale è il significato della spada. è la Parola avvolta dalla Fiamma dello Spirito perchè è Parola di Vita .E' la Divina Presenza a doppio taglio: Misericordia, perchè è la Via che porta alla Vita Eterna, e Giustizia, perchè ne impedisce l'accesso a chi non lo merita. Come mai i cherubini ? Fra i nove cori angelici, perchè proprio loro, custodi della Via? La risposta la troviamo nelle indicazioni date dal Signore a Mosè per l'Arca dell'Alleanza: a custodirla, sul coperchio, erano raffigurati proprio dei cherubini. E Gesù non è proprio Lui l'Autore della Nuova Alleanza? Per guarire dai frutti della conoscenza del male, non ci ha dato forse il Suo Corpo e il Suo Sangue? (...chi mangia di questo Pane vivrà in eterno: non è forse Lui l'Albero della Vita?) Tentato nel deserto dal maligno, Gesù lo sente citargli il passo delle Scritture in cui si parla di come gli angeli lo custodiscano nel suo umano cammino, secondo la Volontà del Padre. Li ritroveremo a confortarlo qui e poi nell'orto degli ulivi. E ha dato anche a ciascuno di noi un angelo, per custodirci. Ma l'albero della vita, al centro dell'Eden, così come Gesù è il Centro Divino della stessa Santissima Trinità, è preceduto da una Donna. Per comprendere la Croce è necessario comprendere questa Donna, anch'essa custode (S.Luca: ...custodiva tutte queste cose nel suo cuore), la nuova Eva che darà al mondo il nuovo Adamo, il Primogenito figlio di Dio e figlio dell'uomo. La madre della Misericordia, prima specificazione che la chiesa dipinge in Maria Santissima nel "Salve Regina". (continua)
giovedì 17 marzo 2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL'11-03-2011
S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL'11-03-2011
Riflessioni dal Diario di S.Faustina p.407/8 n.628. Come la diffidenza fesisce il Cuore Divino di Gesù! E come il maligno tenta sempre allo scoraggiamento per spezzare la nostra volontà e suggerirci che è inutile perseguire il bene, inutile proporci di essere forti per non fare più peccati, affidandoci alla Divina Misericordia e credere che il Suo Perdono ci ridona la Sua amicizia e la Sua Pace, sostenendoci con la Sua Grazia! Spesso il maligno tenta all'avvilimento interiore con la tentazione di non farci sentire perdonati. Di essere tagliati fuori dal Suo Progetto di Salvezza. Vuole allontanarci da Lui,dalla dolce confidenza che unisce il Padre a noi, suoi figli, spezzando i legami d'amore dell'anima con Dio: lavora per toglierci la speranza, e in questo modo, affievolire la fede, e dopo aver attaccato le virtù della speranza e della fede, va a minare la carità, per isolarci nella trappola dell'egoismo, per asservire a sè le anime che cadono nelle sue grinfie, e i suoi effetti si conoscono: turbamento, depressione , insuccessi, infelicità; e via dicendo. La Divina Misericordia Si offre come baluardo inespugnabile a difesa e protezione della nostra umana fragilità e in continuazione ripete: venite a Me. DiteMi: Gesù, confido in te.
Recita della coroncina per la popolazione del Giappone colpita da terremoto e tsunami e per l'Italia, la nostra Patria, insieme a preghiere di intercessione con le intenzioni personali di ciascun partecipante al gruppo invocando il Signore con la preghiera di S.Faustina: "o sangue e acqua..."
Recita della Via Crucis e chiusura col Salve Regina.
Riflessioni dal Diario di S.Faustina p.407/8 n.628. Come la diffidenza fesisce il Cuore Divino di Gesù! E come il maligno tenta sempre allo scoraggiamento per spezzare la nostra volontà e suggerirci che è inutile perseguire il bene, inutile proporci di essere forti per non fare più peccati, affidandoci alla Divina Misericordia e credere che il Suo Perdono ci ridona la Sua amicizia e la Sua Pace, sostenendoci con la Sua Grazia! Spesso il maligno tenta all'avvilimento interiore con la tentazione di non farci sentire perdonati. Di essere tagliati fuori dal Suo Progetto di Salvezza. Vuole allontanarci da Lui,dalla dolce confidenza che unisce il Padre a noi, suoi figli, spezzando i legami d'amore dell'anima con Dio: lavora per toglierci la speranza, e in questo modo, affievolire la fede, e dopo aver attaccato le virtù della speranza e della fede, va a minare la carità, per isolarci nella trappola dell'egoismo, per asservire a sè le anime che cadono nelle sue grinfie, e i suoi effetti si conoscono: turbamento, depressione , insuccessi, infelicità; e via dicendo. La Divina Misericordia Si offre come baluardo inespugnabile a difesa e protezione della nostra umana fragilità e in continuazione ripete: venite a Me. DiteMi: Gesù, confido in te.
Recita della coroncina per la popolazione del Giappone colpita da terremoto e tsunami e per l'Italia, la nostra Patria, insieme a preghiere di intercessione con le intenzioni personali di ciascun partecipante al gruppo invocando il Signore con la preghiera di S.Faustina: "o sangue e acqua..."
Recita della Via Crucis e chiusura col Salve Regina.
mercoledì 9 marzo 2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 04-3-2011
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 04-3-2011
Gesù è Misericordia ma è anche Giustizia. Vediamo come nelle Sacre Scritture ciò è spiegato chiaramente in Siracide, capitoli 2 e 5; e vediamo come Gesù prova S.Faustina al riguardo sia con esperienze particolari riguardo la Sua Giustizia sia lasciandola tentare duramente dal maligno (dal Diario, pag. 428/29, paragrafi 672/3/4.) e come questa lettura sia a noi di insegnamento nel notare l'atteggiamento della Santa, i suoi pensieri, e anche notare come agisce il male per farci cadere e come bisogna reagire in Gesù per uscirne vittoriosi.
Negli Atti degli Apostoli, al cap. 5, vediamo proprio come nell'episodio dell' inganno di Anania e di Saffira nei confronti di S.Pietro lo Spirito Santo sveli la verità delle intenzioni nascoste dei due, ed intervenga in modo eclatante a monito per tutta la Chiesa nascente la Divina Giustizia. Le bugie hanno una triste paternità: originano, ci mette in guardia altrove lo stesso Gesù, dal padre della menzogna. E la Verità non tollera la menzogna. Fra i Comandamenti c'è specificatamente menzionata la pericolosità spirituale ( è un peccato mortale, dà la morte all'anima) di tale cattivo costume, indice di non affidabilità, e causa di catene mai innocue che innestano sempre situazioni equivoche e sempre dannose, anche gravemente. per sè e per altri: non dire falsa testimonianza. Non dire il falso. Mentire poi per salvaguardarsi interessi economici fingendo di essere tutti per la causa del Regno di Dio significa voler servire contemporaneamente Dio e Mammona.Non si può, come ci insegna Siracide, camminare su due strade. Significa intorbidare le relazioni coi fratelli fingendosi quello che non si è; significa, nel caso della coppia degli Atti, non credere nelle infinite, divine misericordie di Provvidenza che il Signore quotidianamente elargisce a chi confida veramente in Lui. Improvvisa divampa l'ira del Signore, avvisa Siracide. Improvvisa è divampata per loro. E subito dopo, vediamo narrato come la Divina Pietà guarisce anche quelli che erano sfiorati non solo da Pietro, ma perfino dalla sua ombra. Vediamo come sotto il naso degli increduli Sadducei lo Spirito Santo dia libertà agli Apostoli di annunziare ..."tutte queste parole di vita." La Verità porta in Sè la Vita. La menzogna porta in sè la morte. E Anania e Saffira quest'ultima ottengono.Facciamo attenzione a vivere in modo cristallino, sempre, secondo lo Spirito di Santo Timore che ci insegna l'amore verso l'Onnipotente nel guardarci con premura dal non offenderLo o provocarLo, come ci ricorda Siracide. Quel Santo Timore irriso da Anania e Saffira, che invece era ben presente nei primi cristiani, a leggere il quinto capitolo degli Atti. Gesù ci ha insegnato: "sia il vostro parlare sì, sì; e no, no. Tutto il di più viene dal maligno. Ed il "di più" è proprio la menzogna. Eva è caduta proprio accogliendo in sè una menzogna. Facciamo contento Gesù, e le bugie, anche quelle che alcuni definiscono "senza importanza",o, peggio ancora, "a fin di bene", non le diciamo . Gesù, mite e umile, ci insegna a dire la verità sempre nella carità, con l'amore nel cuore e nella mente e soprattutto nelle parole. Ascoltiamoci, quando parliamo. E se ci scappa, beh, andiamo a confessarci. L'abitudine alla costante sincerità purifica il cuore, e sappiamo da Gesù che i puri di cuore saranno beati, perchè vedranno Dio. Mi sembra un bellissimo obiettivo.
In Siracide, 2, l'inizio è illuminante: se ci si appresta a servire il Signore, occorre prepararsi alla tentazione. S.Faustina si è preparata prefiggendosi la santità nello stato di vita voluto per lei dal Signore: con il conseguente suo comportamento di umile affidamento alla Divina Misericordia ha vinto. Anania e Saffira invece, cedendo alla tentazione, hanno perso.Combattiamo anche noi la buona battaglia, alla Luce dello Spirito, e se ci bloccano le nostre debolezze e miserie, fissiamo in Gesù la nostra volontà, e invochiamo anche noi la Sua Misericordia che sostienga i nostri passi, uno per uno, donandoci il Suo Insondabile Perdono.
Come sempre, recita della Coroncina, preghiere per le vocazioni e per la Chiesa, preghiere di intercessione. A chiusura, la Salve Regina.
Gesù è Misericordia ma è anche Giustizia. Vediamo come nelle Sacre Scritture ciò è spiegato chiaramente in Siracide, capitoli 2 e 5; e vediamo come Gesù prova S.Faustina al riguardo sia con esperienze particolari riguardo la Sua Giustizia sia lasciandola tentare duramente dal maligno (dal Diario, pag. 428/29, paragrafi 672/3/4.) e come questa lettura sia a noi di insegnamento nel notare l'atteggiamento della Santa, i suoi pensieri, e anche notare come agisce il male per farci cadere e come bisogna reagire in Gesù per uscirne vittoriosi.
Negli Atti degli Apostoli, al cap. 5, vediamo proprio come nell'episodio dell' inganno di Anania e di Saffira nei confronti di S.Pietro lo Spirito Santo sveli la verità delle intenzioni nascoste dei due, ed intervenga in modo eclatante a monito per tutta la Chiesa nascente la Divina Giustizia. Le bugie hanno una triste paternità: originano, ci mette in guardia altrove lo stesso Gesù, dal padre della menzogna. E la Verità non tollera la menzogna. Fra i Comandamenti c'è specificatamente menzionata la pericolosità spirituale ( è un peccato mortale, dà la morte all'anima) di tale cattivo costume, indice di non affidabilità, e causa di catene mai innocue che innestano sempre situazioni equivoche e sempre dannose, anche gravemente. per sè e per altri: non dire falsa testimonianza. Non dire il falso. Mentire poi per salvaguardarsi interessi economici fingendo di essere tutti per la causa del Regno di Dio significa voler servire contemporaneamente Dio e Mammona.Non si può, come ci insegna Siracide, camminare su due strade. Significa intorbidare le relazioni coi fratelli fingendosi quello che non si è; significa, nel caso della coppia degli Atti, non credere nelle infinite, divine misericordie di Provvidenza che il Signore quotidianamente elargisce a chi confida veramente in Lui. Improvvisa divampa l'ira del Signore, avvisa Siracide. Improvvisa è divampata per loro. E subito dopo, vediamo narrato come la Divina Pietà guarisce anche quelli che erano sfiorati non solo da Pietro, ma perfino dalla sua ombra. Vediamo come sotto il naso degli increduli Sadducei lo Spirito Santo dia libertà agli Apostoli di annunziare ..."tutte queste parole di vita." La Verità porta in Sè la Vita. La menzogna porta in sè la morte. E Anania e Saffira quest'ultima ottengono.Facciamo attenzione a vivere in modo cristallino, sempre, secondo lo Spirito di Santo Timore che ci insegna l'amore verso l'Onnipotente nel guardarci con premura dal non offenderLo o provocarLo, come ci ricorda Siracide. Quel Santo Timore irriso da Anania e Saffira, che invece era ben presente nei primi cristiani, a leggere il quinto capitolo degli Atti. Gesù ci ha insegnato: "sia il vostro parlare sì, sì; e no, no. Tutto il di più viene dal maligno. Ed il "di più" è proprio la menzogna. Eva è caduta proprio accogliendo in sè una menzogna. Facciamo contento Gesù, e le bugie, anche quelle che alcuni definiscono "senza importanza",o, peggio ancora, "a fin di bene", non le diciamo . Gesù, mite e umile, ci insegna a dire la verità sempre nella carità, con l'amore nel cuore e nella mente e soprattutto nelle parole. Ascoltiamoci, quando parliamo. E se ci scappa, beh, andiamo a confessarci. L'abitudine alla costante sincerità purifica il cuore, e sappiamo da Gesù che i puri di cuore saranno beati, perchè vedranno Dio. Mi sembra un bellissimo obiettivo.
In Siracide, 2, l'inizio è illuminante: se ci si appresta a servire il Signore, occorre prepararsi alla tentazione. S.Faustina si è preparata prefiggendosi la santità nello stato di vita voluto per lei dal Signore: con il conseguente suo comportamento di umile affidamento alla Divina Misericordia ha vinto. Anania e Saffira invece, cedendo alla tentazione, hanno perso.Combattiamo anche noi la buona battaglia, alla Luce dello Spirito, e se ci bloccano le nostre debolezze e miserie, fissiamo in Gesù la nostra volontà, e invochiamo anche noi la Sua Misericordia che sostienga i nostri passi, uno per uno, donandoci il Suo Insondabile Perdono.
Come sempre, recita della Coroncina, preghiere per le vocazioni e per la Chiesa, preghiere di intercessione. A chiusura, la Salve Regina.
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