venerdì 20 maggio 2011

S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 20 MAGGIO 2011

S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 20 MAGGIO 2011

La coroncina della Divina Misericordia, che Gesù dà e raccomanda a S. Faustina di far recitare alle anime, si conclude con una particolare invocazione: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
E’ un’antichissima preghiera. La ritroviamo quale canto gregoriano nel liber usualis, testi greco e latino affidati rispettivamente al primo e al secondo coro, in alternanza, nella liturgia del Venerdì Santo, feria VI in parasceve. Probabilmente anche S. Paolo l’ha cantata. Ho avuto modo di ascoltarla recentemente due volte, da un sacerdote, e in un'altra versione, tramandata da secoli e secoli oralmente, da un monaco camaldolese. Entrambe le versioni sono due purissime linee melodiche che innalzano lo spirito alla contemplazione. Alla contemplazione di chi? Chi è Dio, chi è Forte, chi è Immortale? Sono caratteristiche proprie alla Seconda Persona della S.S. Trinità che è tre volte Santa, per ognuna delle Sue Divine Persone, nella Sua trina Unità. La seconda Persona è Gesù-
Ricordiamo quel passo dal Vangelo, dove Gesù zittisce Satana che ben lo conosce: -Sei il Santo di Dio!-
Ricordiamo il capitolo 4 dell’Apocalisse dove vediamo i quattro esseri viventi che proclamano:-Santo, santo, santo, il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!- E nei  salmi, dove Davide canta:- non lascerai che il tuo Santo veda la corruzione…- E ancora: -Lunghi giorni gli hai concesso, in eterno, senza fine.-
Già in questi passi troviamo la specificazione: “Santo”, riferita a Gesù il Forte, Gesù Dio, Gesù Immortale.
E al capitolo 16 sempre dell’Apocalisse troviamo, legata alla parola “Santo”, la parola “giusto” :-Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo……- e sappiamo che Gesù è il Giusto Giudice davanti al quale tutti compariremo, sia per il giudizio successivo alla morte, sia per il Giudizio Finale.
Anche durante la S. Messa, quando diciamo il Santo, ci rivolgiamo, forse senza rendercene conto, a Gesù, che è Dio dell’Universo : -Tutto è stato creato in Lui,per Lui e in vista di Lui, e nulla può sussistere senza di Lui-, ci dice S. Paolo); i cieli e la terra sono pieni della Sua gloria (…- Prima che il mondo fosse, Io Sono....- e nella “pienezza dei tempi” è avvenuta la sua incarnazione). E’ proclamato tre volte: Santo! dai cherubini e serafini che hanno custodito i suoi passi di Figlio dell’uomo, e’ proclamato tre volte Santo: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, da tutti gli abitanti dei Cieli. E’ Gesù il Benedetto che viene, “dall’alto”, nel nome del Padre, Colui, ci dice Zaccaria,che ha visitato quale Sole che sorge e redento il suo popolo, e l’intera umanità, per la Sua Divina Misericordia. E di nuovo verrà, Gesù.
Nell’attesa della sua venuta. Gesù è Colui che viene. E’ Colui di cui aspettiamo il ritorno. E in questa attesa Egli ci ha indicato una strada precisa da seguire: affidarci alla Sua Misericordia. A Santa Faustina Gesù parla chiaramente di questi ultimi tempi prima della Sua Venuta.
Non ci rendiamo conto dell’infinita potenza e gloria del Cristo. Quel “Santo Dio” dovrebbe farci riflettere proprio sulla Divinità dell’Agnello immolato, che ci ripete: -Non temete,- e vela con misericordiosa mitezza e umiltà il suo richiamo al pentimento prima di mostrarsi Giudice Eterno, così come è stato costituito dal Padre. Così come è stato inviato dal Padre della Misericordia ad annunciare agli uomini la Sua Parola. Il Padre e il Figlio, Uno nell’Amore del loro Santo Spirito.
S. Giovanni apre il suo vangelo introducendoci nel mistero di Gesù, del Figlio, infatti scrive : - In principio era il Verbo. E il Verbo era presso Dio. E il Verbo era Dio.-Ci dà una indicazione molto preziosa: c’è stato un principio. Un principio in cui l’Eterno ha dato corso a tempo, luogo e spazio, e questo principio ha inizio dal Verbo espresso dal Padre. Il Padre parla. E’ la generazione del Verbo. Dice il Padre,tramite il salmo: -Io oggi ti ho generato.- Nell’eterno presente del Padre, ecco il big bang delle origini, del principio citato da S. Giovanni. Le Sacre Scritture ci parlano di questo “eterno oggi” presentando nella Genesi una formidabile scena: lo Spirito che aleggia sulle acque. Come da una partoriente, dalle viscere di Misericordia del Padre, dalle acque, per mezzo dello Spirito, ai gemiti di quello Spirito che, ci dice S. Paolo, intercede dall’eternità per noi, è scaturito il Verbo, Luce che il Padre ha fasciato di luce: -Sia la Luce. Sia la luce. Luce da Luce. Dio vero da Dio vero. Generato, non creato, ci dice il Credo. Il Padre ha generato il Verbo e questa generazione ha dato corso al “principio”. Doppia la natura del Verbo, divina e umana; doppia l’implicazione della generazione, dalla quale ha avuto corso la creazione. Sono inscindibili ( Salmo 33, versetto 9: Egli ha parlato, e tutto fu fatto). Come le due nature del Verbo, in un’unica Persona. Dall’eterno oggi, i sette giorni della gioia del Padre che si è estesa da quell’iniziale big bang in una esplosione d’Amore, fino ad arrivare plasmarci con le Sue Mani per farci a Sua immagine e somiglianza. Noi siamo parte di questo mistero, nell’attesa della Sua venuta, nell’attesa di entrare in quell’ottavo giorno, nel riposo del Padre, la nostra Terra Promessa.
Gesù, Luce da Luce. Gesù, luce del mondo. Gesù, Figlio generato dal Padre e figlio di Maria Santissima, incarnato per opera dello Spirito. Lo Spirito che feconda le acque della Genesi è lo stesso Spirito che feconda le acque dei fonti battesimali per la nostra rinascita spirituale quali figli di Dio. Quali figli della Luce. Gesù lo spiega a Nicodemo, nel capitolo tre di Giovanni: -Si rinasce dall’alto, come ci aveva detto Zaccaria. Si rinasce dall’acqua e dallo Spirito. Come Lui è eternamente generato dal Padre, così nell’oggi di ciascuno dei Suoi figli, dei quali Cristo è il primogenito, noi, gli adottati per grazia, possiamo, se vogliamo, rinascere in Lui, per il Suo Regno, per una nuova creazione. Cieli nuovi e terra nuova. Nello Spirito. E quell’acqua, unita al sangue del Suo sacrificio sulla croce, in eterno sgorga dal Suo Cuore di Risorto per noi, nell’effusione senza misura della Sua Santità: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale.
 Colui che viene. Sempre, viene, per perdonarci, come solo Dio può fare; finchè in noi c’è la Sua Luce ad illuminare gli anfratti bui della nostra anima che sopravvive alla morte, e ha il suo destino di eternità pur avendo avuto un principio; e a questo destino è legato il nostro corpo. E’ un destino di resurrezione, di premio o dannazione eterna. Finchè in noi c’è la Sua Luce che ci mostra la Sua Forza imbattibile ( ….Se viene Uno più forte…) contro il male. Il maligno, principe di questo mondo per scelta dei nostri progenitori, è potente, ma è solo una creatura, a Dio soggetta, e da Dio sconfitta, nella Potenza del Suo Cristo.. Finchè in noi c’è la Sua Luce a far chinare il nostro sguardo orgoglioso. Finchè crediamo e ci fidiamo di quella Luce, Suono di Vita che ha riempito l’universo delle vibrazioni di una Incontenibile Potenza creativa e ri-creativa. Sapienza Infinita scaturita dal Seno del Padre.
 Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale.
 E ancora, ricordando quelle acque, nel capitolo sette di S. Giovanni, durante la festa delle Capanne, ritroviamo Gesù che nel culmine della festa chiama a Sé gli assetati, i cercatori della Verità, per dare quell’acqua a chi a sete di eternità. S. Giovanni la associa con chiarezza all’azione dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in Lui. E’ per mezzo di quel Vento che sai dove va, ma non sai da dove proviene, dice Gesù a Nicodemo, quell’Alito Divino che vuole attirarci a Sé; è per mezzo di quell’Acqua e di quel Fuoco dello Spirito che in Gesù e tramite il Suo mistico corpo, la Chiesa, che il Padre fa nascere e rinascere in noi, col Suo perdono, a cui ci invita ad accedere tramite S. Faustina, la Luce, L’infinita Armonia Divina che permea l’intero cosmo, e riverbera, visibile a chi lo osserva e lo studia con amore; udibile per noi quale Suono, la Parola del Verbo, la Misericordia del Padre per noi, la conoscenza della salvezza, come ci dice Zaccaria.
 Il Padre fa nascere e rinascere in noi, nel perdono dei nostri peccati, il Suo Unigenito Figlio Gesù. Gesù sceglie per quest’annuncio di salvezza proprio quella festa. Per gli ebrei, la festa delle Capanne è la festa della manifestazione della Misericordia Divina, che tramite Mosè, figura di Gesù,li ha tratti in salvo dall’Egitto fino alla terra promessa durante tutto il lungo peregrinare nel deserto. E la vita nel deserto ce l’ha chi ha l’acqua. E senza quell’acqua e quello Spirito, senza l’accettazione e la sottomissione a Cristo Re, la generazione del Padre, dopo il nostro percorso di vita sulla terra,non si entrerà in quell’ottavo giorno. Il salmo 2 è chiarissimo in merito, e termina proprio richiamando la frase voluta da Gesù ai piedi della Sua Icona della Misericordia:
SALMO 2  Il Re Messia
Perché sono insorte le nazioni
E i popoli fanno vani progetti?Si accampano i re della terra
E i principi congiurano insieme
Contro il Signore e contro il Suo Messia:
“Spezziamo le loro catene
E il loro giogo gettiamo via da noi”.
Colui che siede nei Cieli se ne ride,
il mio Signore si fa beffe di loro.
Poi parlerà loro nella sua ira
E nel suo sdegno li metterà in scompiglio:
“Io ho consacrato il Mio Re
Sul Sion, mio santo monte”.
Proclamerò il decreto del Signore,
 Egli Mi ha detto: “Tu Sei Mio Figlio,
Io oggi ti ho generato.
Solo che tu me lo chieda,
Io ti darò in eredità le nazioni
E in tuo possesso i confini della terra.
Li spezzerai con scettro di ferro,
come vaso di argilla li frantumerai.”
E ora intendete, o re,
lasciatevi correggere, o giudici della terra,
servite il Signore con timore
e gioite con tremore;
rendete omaggio ala Figlio
così che non si adiri e voi periate nella via,
perché in un baleno la Sua ira divampa.
Beati tutti quelli che confidano in Lui.

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale.
Da queste considerazioni, segue, umilmente,la richiesta di pietà. Perché Gesù è Dio, è Forte, è Immortale,e tramite Santa Faustina ci fa chiedere pietà per noi e per il mondo intero. Per il mondo che sembra aver dimenticato Dio, e con Dio la speranza di essere stato creato per la felicità della Vita Eterna, nel mistero del Figlio.
 La Responsabile





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