lunedì 20 dicembre 2010

S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 17 DICEMBRE 2010-

  S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 17 DICEMBRE 2010-  Essere figli del Padre. Così ci siamo lasciati l’ultimo incontro, questo il desiderio di Santa Faustina. Vediamo cosa ci dice Gesù in merito, e leggiamo sempre alla luce della Divina Misericordia il capitolo 4 dal vangelo di S.Giovanni, versetti 1-42.   La chiave di lettura che useremo è la parola “battesimo”, con la quale Giovanni inizia la narrazione dell’episodio della samaritana. Giovanni fa subito una netta distinzione tra ciò che opera Gesù e ciò che è in quel momento affidato ai discepoli, e che consisteva in loro nell’annuncio dell’avvento del Regno, in un forte richiamo di purificazione e conversione di vita, così come operava il Battista per preparare la strada alla venuta e ormai alla manifestazione in atto de "l'atteso dalle genti”, del Messia, del Salvatore.  Per capire l’ottica in cui si svolge la vicenda andiamo a rileggere la parte finale del capitolo 3, in cui Giovanni Battista proclama.” Colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura.” Giovanni evangelista comincia il quarto capitolo su questa premessa, con Gesù perseguitato dai farisei in viaggio verso la Galilea e di passaggio per la Samaria. E’ in questa prospettiva che possiamo comprendere l’importanza del luogo, cioè un pozzo, dove la Misericordia incontra il peccato in una donna della Samaria. E’ qui che Gesù opera il battesimo,il Suo battesimo. Non usa l’acqua del pozzo, ma l’acqua della Misericordia del Suo Spirito per rendere cosciente la donna della sua situazione di peccato. Usa quell’Acqua Viva che diventerà sorgente di Vita anche per tutto il resto della popolazione di Sicar che la donna, lasciata la sua brocca, e la sua acqua, andrà a chiamare. Ora quello non era “un” pozzo, ma “il” pozzo che Giacobbe aveva lasciato in eredità al prediletto figlio Giuseppe.Nella sua profondità si cela la storia del popolo ebraico in viaggio con il Signore della Storia e della storia personale di ciascuno dei suoi figli. Vediamo in questa figura di amore tra Israele e Giuseppe, tra padre e figlio, Il Padre e Gesù. Anch’Egli è il Figlio prediletto. Unigenito. Anche’Egli sarà tradito, ma il Padre lo risusciterà e sarà causa di salvezza non solo del suo popolo, come Giuseppe lo fu del suo, quando venne la carestia, ma di tutti i popoli, di tutti i suoi fratelli, perché in Lui tutti siamo diventati figli del Padre. Giuseppe era non solo un giusto:la sua caratteristica principale si rivela al culminare della sua vicenda nell’incontro con i fratelli che tanto male gli avevano arrecato: Giuseppe perdona. Non a caso Gesù è presso quel pozzo. Giuseppe, figura di uomo giusto e misericordioso, insieme alla  capacità, dono di Dio, di interpretare i sogni, ci rimanda ad un altro Giuseppe, il padre putativo di Gesù, che, uomo di misericordia, non voleva, pur nella terribile scoperta di vedere la sua sposa, Maria, incinta, che fosse lapidata. E chi ha misericordia viene, sì, provato, come gli antichi Giuseppe, ma sempre riceve guida da Dio. Non a caso il primo Giuseppe ereditò il pozzo, cioè l’acqua senza la quale non c’è possibilità di vita. Ecco Gesù, che battezza in Spirito Santo, venuto a darci quella sorgente che zampilla in eterno, la Sua Vita, per mezzo dello Spirito, perché è la Misericordia che sulla croce ha perdonato. Ed il secondo Giuseppe, anche lui con un dono riguardante i sogni, eccolo custode di Colei che darà alla luce Colui che prenderà su di Sé il peccato del mondo e lo vincerà col Suo Sangue, purificando i peccatori nell’Acqua e distruggendo il male nel Fuoco dello Spirito. Giuseppe fu il santo che credette e obbedì, proteggendo il Pozzo che conteneva l’Acqua della Vita, proteggendo la Vergine  e il piccolo Gesù che accettò quale Figlio di Dio nel silenzio del suo sacrificio di uomo. Credette e obbedì a Dio. E questo atteggiamento è proprio quello richiesto da Giovanni Battista, sempre alla fine del terzo capitolo, che, continuando la descrizione del Cristo quale datore senza misura dello Spirito, aggiunge: “Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna, chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita ma l’ira di Dio incombe su di lui.”
 La Misericordia del Padre manda il Figlio a proferire le Sue Parole e a donare lo Spirito, perché “immersi” (questo significa essere “battezzati”) nel Suo Amore possiamo riconoscere i nostri peccati e accettare il Suo perdono nella Sua Azione Paterna di salvezza. Essere battezzati nello Spirito significa entrare in comunione con Lui per mezzo di Gesù. Significa aprirsi alla comprensione trinitaria di tutto ciò che ci circonda e ci compete, e ci dà la capacità, nella conoscenza della Volontà Divina, di discernere ciò che viene da Dio da ciò che non viene da Lui; ci fa attenti a distinguere ciò che è bene da ciò che è male, affinchè possiamo vivere, come i Giuseppe della storia della salvezza, come Gesù, nella sua obbedienza ed amore, nella sua natura umana di figlio, al Padre,  quali veri figli, quali veri adoratori del Padre. Quanto espone così sinteticamente il Battista è ciò che Gesù ci propone,ed è ciò che consegue in noi in ogni scelta della nostra vita in rapporto alla conoscenza e all’esperienza personale di tale amore paterno riversato su di noi da Gesù che viene, come ci ricorda anche questo Natale, ad annunciarci e a donarci. O crediamo, o non crediamo. O obbediamo, o non obbediamo. Possiamo scegliere fra bene e male, così come Dio ce lo insegna, e non come lo decidiamo noi, come la samaritana che aveva avuto 5 mariti e nel suo popolo adorava un Dio “separato”, sul loro monte. Possiamo riconoscere i nostri peccati secondo la Parola di Dio e accettando la Sua Misericordia cambiare ciò che è a Lui sgradito, e lasciarci, liberati dal Suo Amore, inondare il cuore e la vita di pace e di gioia che nessuno potrà mai toglierci; oppure possiamo scegliere di rifiutare la Verità, continuando a vivere con la nostra piccola brocca e la nostra poca acqua, sapendo, però, Giovanni Battista ci avvisa, che dovremo poi affrontare la Sua Giustizia.  Il dialogo iniziato da Gesù è la Misericordia che tende la mano. Gesù vuole salvarla, questa donna, ed è la parola “acqua” che il Signore usa per battezzarla, immergerla  in quel Fuoco che è Luce dei cuori, che lava ciò che è sordido, che drizza ciò che è sviato e senza il quale nulla è senza colpa. L’immerge nella verità della sua situazione materiale e spirituale. Gesù le parla riconoscendo in lei una figlia del Padre e quale Messia, come a lei si rivela, le spiega che il Padre vuole essere adorato in Spirito e Verità. Non in un luogo,su un monte, o in una città. Il Padre cerca non vuote regole o esteriori liturgie, ma figli. Ovunque ci siano figli, c’è un padre, tanto più Colui che ha voluto farsi chiamare “Padre nostro”: “il” Padre, che attende a braccia aperte il loro, il nostro amore. Questo dice Gesù alla samaritana. Mostra un Dio alla ricerca di Figli dal cuore colmo di misericordia, figli immersi nel Suo Spirito che vivano coerentemente nella Verità delle sue Parole alla Luce della Sua Parola: Gesù.
 Andiamo anche noi al pozzo di Sicar, al pozzo di Giuseppe. Ringraziamo Gesù che tanto ha sofferto per noi, così come per la conversione di quella donna e di quella popolazione pur stanco del viaggio, offre al Padre il suo digiuno perché si compia la Sua Volontà; e rende consapevoli i suoi discepoli che il grosso del lavoro, la semina, in questo caso, l’ha fatta Lui; ma che insieme gioiranno “chi semina e chi miete” ossia Lui coi suoi discepoli, perché verranno, quelli di Sicar, e non più per le parole della donna, ma per quelle del Padre; crederanno in Lui, il Figlio del Padre; e avranno la Vita Eterna.
LA RESPONSABILE  

sabato 11 dicembre 2010

S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 10-12-2010

S.S. ANNUNZIATA  ORA DI PREGHIERA DEL 10-12-2010
Dal Diario di S. Faustina, p.427, nn.668-669: riflessioni.
..."figlia del Padre Celeste...". Essere figlia del Padre, questa è l'ispirazione  della Santa  che vogliamo fare nostra. I brani letti ci mostrano quali sentimenti vivono nel cuore dei Santi, ed è sul loro esempio che vogliamo instradarci perchè sia illuminato il nostro cuore e possiamo cominciare a vivere con pienezza in noi la Misericordia Divina. Ascoltare un Dio vivo che sulla croce ha vissuto le nostre sofferenze e ci dice: non siete soli, Io Sono con voi, Io ho affrontato ogni dolore per voi per donarvi la Mia Vittoria. Tocca a noi fissare lo sguardo su Gesù con  umiltà, e, come santa Faustina,  quando siamo oppressi da un dispiacere, ricorrere e Lui e nel silenzio adorarLo. ContemplandoLo, dimentichiamo noi stessi e così saremo in grado di  notare la bontà di Gesù e desiderare anche noi di essere buoni. Tocca a noi offrirci alla Volontà del Padre perchè la nostra vita quotidiana abbia in sè nell'obbedienza alla Parola il senso compiuto dell'autenticità della nostra figliolanza che Gesù ci ha conquistato con la Sua passione, morte e resurrezione. Tocca a noi aprire il nostro cuore alla commozione dell'ascolto di Gesù che ci parla, se glielo consentiamo, facendo tacere in noi tutte le altre voci e occupazioni che ci distraggono e che ci portano spesso lontano, molto lontano da Lui. Rispolveriamo la pratica decisa delle 7 virtù che la chiesa ci offre, le teologali appoggiate saldamente sui pilastri delle cardinali, affinchè fede, speranza, carità, siano ben basate su prudenza  giustizia,  fortezza e  temperanza: virtù, queste ultime quattro, che non si conquistano senza lottare di randello e di spada contro noi stessi, per resistere alla carne, al mondo, al maligno, come è così ben raffigurato nelle quattro formelle inferiori di una delle porte di accesso del Battistero di S. Giovanni. Essere figli del Padre,  trasformare in misericordia  il nostro intimo così che chiunque, al vederci, possa riconoscerLo  dai nostri gesti, dalle nostre parole, dalle nostre opere di misericordia spirituale e  materiale.

preghiera di S.Faustina 
per ottenere la grazia di essere misericordiosi

Desidero trasformarmi tutta nella Tua misericordia ed essere il riflesso vivo di Te, o Signore. Che il più grande attributo di Dio, cioè la Sua incommensurabile misericordia, giunga al mio prossimo attraverso il mio cuore e la mia anima.
 Aiutami, Signore, a far sì che i miei occhi siano misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi sulla base di apparenze esteriori, ma sappia scorgere ciò che c'è di bello nell'anima del mio prossimo e gli sia di aiuto. 
Aiutami a far sì che il mio udito sia misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo, che i miei orecchi non siano indifferenti ai dolori ed ai gemiti del mio prossimo.
Aiutami, o Signore, a far sì che la mia lingua sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per ognuno una parola di conforto e di perdono.
 Aiutami, o Signore, che le mie mani siano misericordiose e piene di buone azioni, in modo che io sappia fare unicamente del bene al prossimo e prenda su di me i lavori più pesanti e più penosi.
 Aiutami a far sì che i miei piedi siano misericordiosi, in modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo, vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza.Il mio vero riposo sta nella disponibilità verso il prossimo.
 Aiutami, Signore, a far sì che il mio cuore sia misericordioso, in modo che partecipi a tutte le sofferenze del prossimo. A nessuno rifiuterò il mio cuore. Mi comporterò sinceramente anche con coloro di cui so che abuseranno della mia bontà, mentre io mi rifugerò nel misericordiosissimo Cuore di Gesù. Non parlerò delle mie sofferenze. Alberghi in me la tua misericordia, o mio Signore.... O Gesù mio, trasformami in te stesso poichè tu puoi fare tutto. 

Come sempre, invocazione allo Spirito Santo, recita della Coroncina, preghiere di intercessione, in particolare affidandoci alla Beata Vergine Maria di Loreto di cui oggi è la ricorrenza,  canto finale della Salve Regina

La Responsabile 
    

domenica 5 dicembre 2010

S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 3-12-2010

S.S. ANNUNZIATA   ORA DI PREGHIERA DEL 3-12-2010
Primo Venerdì del mese.Recita della Coroncina e preghiere di intercessione  alla Divina Misericordia  come sempre per la chiesa tutta, sopratutto per la chiesa fiorentina, i sacerdoti in crisi, per i seminaristi, per le vocazioni, per tutte le persone e i casi presentati al gruppo, per i cristiani perseguitati nel mondo.

S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 26-11-2010

S.S. ANNUNZIATA   ORA DI PREGHIERA DEL26-11-2010
ORA DI ADORAZIONE A TABERNACOLO CHIUSO



 Lo sguardo fisso a Gesù crocifisso imparando da S.Faustina ( lettura dal Diario: p.422, nn. 653-654.
 Meditazione sul tema: l'importanza del perdono e la difficoltà  a perdonare a causa della nostra superbia.
Invocazione allo Spirito Santo pregando con le parole di Mons. Andrea Gemma e canto allo Spirito Santo.
Coroncina alla Divina Misericordia intervallata dal canto: Gesù confido in Te.
Per imparare l'umiltà: recita delle Litanie del Cardinale Merry
Canto di adorazione. Davanti al Re.
Adorazione Eucaristica con meditazione su 10 "regole"secondo la Parola del Signore per  liberarsi delle oppressioni e dei blocchi spirituali ( di Don S. Falvo) e aprire il cuore al perdono.
Chiusura dell'incontro invocando l'intercessione della Vergine Maria, Madre della Misericordia, col canto gregoriano del Salve Regina.

sabato 20 novembre 2010

S.S. ANNUNZIATA   ORA DI PREGHIERA DEL 19 11 2010
Giovanni, capitolo 8, versetti 1-12. Leggiamoli sempre alla luce della Divina Misericordia.

Prendiamo come punto di partenza la conclusione dell’episodio narrato nei primi 11 versetti e che è esposta nell’ultimo versetto qui in esame, cioè il dodicesimo di questo 8°capitolo: Gesù si presenta quale Luce del mondo. Chi lo segue non cammina nelle tenebre ma va verso una precisa meta, e sa cosa avrà: la Luce della Vita. Zaccaria nel suo cantico l’aveva predetto: “egli ha concesso misericordia ai nostri padri…”   e:“…grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge (la Luce ha preso una carne, l’ha scelta in Maria Santissima; e una carne che trasudava Luce hanno visto Pietro, Giacomo e Giovanni, sul Tabor) per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace”.La misericordia porta in sé la pace. E Gesù, che è Misericordia, è il Principe della Pace, così come lo hanno annunciato gli angeli alla sua nascita. Vediamo come questa Luce operi affinché la Misericordia disattivi le situazioni di peccato che portano solo morte.

Il capitolo si apre con Gesù che si avvia. Per dove? Per il Monte degli Ulivi. Gesù passa la notte in preghiera. E’ lì, nel buio della quiete notturna, che la Parola si ritempra tuffandosi, Luce nella Luce, Cuore nel Cuore del Padre. Gesù eleva il Suo Spirito a ringraziare il Padre, a supplicarlo, ad offrirgli presentandogliele le sue fatiche di Figlio dell’Uomo perché l’uomo, dalla Sua obbedienza alla Volontà del Padre, possa essere rigenerato, con la venuta dello Spirito, nell’instaurazione del Suo Regno. Ma quante sofferenze, per Gesù, da affrontare. Si fa giorno. La preghiera ha termine ma Gesù non si concede soste; torna al tempio, ad insegnare. Sa che i l popolo attende la sua Parola, e l’Amore non si fa aspettare. Si siede. Come un fratello tra fratelli, a comunicare l’annunzio della Buona Novella.  Anche altri lo attendono,e non lo amano: gli scribi e I farisei. Ma anche questi sono oggetto della sua misericordia. Anche la donna trascinata lì per un verdetto di condanna a morte su cui vogliono il suo parere, in nome di Mosè, con l’inganno, per accusarlo .Non sarà l’unica volta che i suoi nemici tirano in ballo la Legge e Mosè. Gesù dirà:” non sono venuto a cambiare nemmeno uno iota, della Legge, ma a darle compimento.” E si riferisce alla Legge che il Padre ha dato. Non ai precetti aggiunti dalla tradizione o dalle permissioni umane.  Altrove, riguardo un’altra spinosa questione, il divorzio, dirà: “per la durezza del vostro cuore…ma all’inizio non era così….” .
Ecco che la Misericordia entra in azione con gesti di salvezza. Davvero ogni verbo riferito a Gesù implica risonanze tali della Divina Misericordia che, se scritte, non basterebbe, come nota Giovanni, tutta la terra a contenerne i volumi. Davanti al tranello posto dai suoi avversari,  Gesù si china. E’ Dio che si china sull’umanità sfigurata dal peccato e comincia a scrivere per terra. Il Padre, agli inizi, aveva usato proprio la terra per formare l’uomo, e l’aveva plasmata con le Sue Dita; e gli aveva infuso il Suo Spirito, perché l’uomo avesse in Lui, per Lui e con Lui immagine e somiglianza. Ma l’uomo si è lasciato sedurre dal maligno. Gesù deve ricreare l’uomo morto a causa del peccato e di nuovo effondere il Suo Spirito perché risplenda per mezzo della Sua Luce nuovamente la divina paternità sul volto dei suoi fratelli. Davanti a Sé ha come terra arida dei morti nello spirito. Allora La Luce scrive sulla terra. Come il Dito del Padre aveva scritto sulla dura roccia delle tavole mosaiche la Sua Parola, perché si imprimesse nel cuore del suo popolo, popolo dalla dure cervice,la Sua Legge, proponendo un’alleanza; ecco, così, con Gesù, Dio porta a compimento quella alleanza, definendola con i termini “nuova” ed “eterna”.L’ attesa del tempo preannunciato dai profeti è finita: Gesù scrive. Ed il tempo che è arrivato è il tempo della Misericordia. Il Figlio col Suo Dito è venuto a scacciare il maligno, e con la Sua Parola e il dono dello Spirito è venuto a trasformare, secondo la promessa riportata da Ezechiele, i cuori di pietra in carne. Dal cuore del Padre al cuore del Figlio, a noi, La Luce. Osserviamo nell’icona della Divina Misericordia come dal Cuore di Gesù ivi raffigurato emanino due raggi di luce, diretti verso i cuori di tutti gli uomini. L’acqua e il sangue che danno testimonianza, nell’effusione dello Spirito senza misura, nella elargizione del sacramento del Perdono. Quella testimonianza di cui Gesù è Parola a cui né scribi né farisei credono, come descritto nei versetti a seguire sempre dello stesso capitolo. Gesù scrive. Vuol far ricordare la Parola scritta dal Padre e data a Mosè. Ma non basta. I farisei sono chiusi, e non comprendono. Insistono nell’interrogarlo .E Gesù alza il capo. Dio fa splendere il Suo Volto sui suoi detrattori, e anche quando è serio,a chi il Signore volge il Suo Sguardo dona la Sua Misericordia e la Sua Pace. il Volto del Signore è il Volto della benedizione mosaica emanante Luce e Fiamma dal Suo Spirito : “sono venuto a portare il Fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso!” Quel fuoco contenuto nel Suo Sguardo Divino, rivolto a fondere la durezza dei loro cuori. Sono i tempi della Misericordia. Non più i profeti, ma Dio Stesso viene a portare a compimento la salvezza dell’uomo per mezzo del Suo Verbo, e con le sue parole La  Luce vuol salvare sia i farisei che la donna peccatrice.”Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra. “ Quelle pietre sono i cuori induriti dal male perché non hanno scritto in sé le 10 Parole date a Mosè. I farisei sono costretti a guardarsi dentro, a confrontarsi con la Parola, e alla luce della Verità, essi stessi colpevoli nella stessa proporzione come della stessa cosa per la quale condannano a morte la donna. Sono loro ora che ammutoliscono, si chinano, dai più anziani, ai più giovani, desistono; vanno via. Gesù non accusa. Li costringe alla coerenza alla Parola da loro stessi portata quale motivazione di morte per la peccatrice. Ma Gesù non sottoscrive certo il peccato. E’ il Perdono che effonde la Pace, ma esige conversione e fedeltà alla Legge del Padre. E Gesù ridona voce a chi il male aveva annientato. “Donna, dove sono?  nessuno ti ha condannata?” La donna risponde :-Nessuno, Signore.-....” Neanche Io ti condanno, và e d’ora in poi non peccare più.”.Nel compimento della Legge, ecco applicata la legge del Padre Nostro in relazione alla liberazione dal male, e cioè nel chiedere aiuto al Signore nella ferma decisione di non ricaderci più. Caduta l’accusa dei fratelli, anche Dio perdona. Gesù era andato al tempio ad insegnare. E lo fa, mostrando come Egli, Il Dio della Misericordia, vuole che anche noi usiamo sempre misericordia verso il nostro prossimo se vogliamo essere perdonati da Dio, e ci insegna che prima di giudicare gli altri, dobbiamo giudicare noi stessi. Gesù altrove ha specificato:. Non sono venuto per condannare, ma per salvare. Eppure è a Lui che il Padre, perché sia onorato quale Suo Figlio, ha dato il potere di giudicare, e proprio su criteri di misericordia: ”Venite, benedetti del Padre Mio, e ricevete in eredità il Regno…” e seguitando :”via, lontano da Me,maledetti,  perché avevo fame, sete,….”.Qui c’è, la condanna. Definitiva. Ma Gesù è in prima istanza Giudice di Misericordia che, dopo essersi chinato, e per due volte, a scrivere, perché “è un Dio paziente, benigno,lento all’ira e grande nell’amore”, attendendo la conversione dei cuori, si alza, e come ogni giudice che si rispetti, dà il suo Verdetto Divino,così diverso da quello umano: è’ il perdono, insieme all’ammonimento a chi è ancora in cammino: và, e non peccare più. E se pecchi, corri da Me, la Mia chiesa ti ridona l’abito bianco nuziale per mezzo del Mio Spirito effuso tramite la Confessione. A questo ti chiama la Mia immagine. Và e cammina alla luce delle Mie Parole e non abusare della Mia Misericordia, affinchè le tenebre non ti avvolgano, rendendo vana per te la Mia Passione, Morte e Risurrezione, e tu rimanga polvere morta, come morti erano quegli scribi e farisei e la peccatrice prima dell’incontro con la Luce. Morti come la polvere scossa dai piedi di chi annuncia invano la Parola, polvere che si è privata da sé stessa dell’azione del Dito di Dio che plasma, libera, illumina, pacifica,e dà in eredità il possesso della Vita.
La responsabile

venerdì 12 novembre 2010

S.S. ANNUNZIATA, ORA DI PREGHIERA DEL 12-11- 2010:
GIOVANNI 15,1-17

Gesù confido in te.
 Ecco la frase che vediamo scritta ai piedi di Gesù, nell’icona della Divina Misericordia. Questa immagine è compendio della Divina Parola che con somma sapienza ha voluto essere raffigurata così per insegnarci, ancora una volta, a vivere in Lui che E’ Via, Verità e Vita. Entriamo in quest'Ottica Divina e nutriamoci alla luce   delle Sue Parole  dal Vangelo di S. Giovanni, capitolo 15, versetti 1-17. 




“Io sono la vera vite”. Gesù mette subito in chiaro quale natura ha questa vite. È vera. Gesù è Parola di Verità, e questo esempio da lui portato vuole proprio mettere in evidenza il  Suo essere la Verità, qualificando come“vera” questa pianta a lui così cara, tanto da transustanziare il Suo Sangue in vino durante l’ultima cena. E gli è tanto cara che il primo miracolo, a Cana, ha riguardato proprio la trasformazione dell’acqua in vino, perché ci fosse gioia. Quella gioia che la Trinità Santa vuole versare a misura piena nei nostri cuori, nella sicurezza dell’intervento divino qualsiasi cosa ci occorra che esplicitamente Gesù ci invita a chiedere perché sempre il Padre possa essere glorificato nel Figlio. “Se rimanete in Me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato” dice Gesù. Non a caso dirà:" mi è stato dato ogni potere".   Il Padre è  Dio Onnipotente, Egli è Dio  Figlio Unigenito del Padre ed è anche il figlio dell'uomo che comprende perfettamente ogni umano problema e sofferenza . Ha conoscenza diretta di ciò. Le sue affermazioni non sono fanfaronate.  Il Padre ha amato Gesù, Gesù ha amato noi, e nello Spirito, se rimaniamo uniti a Loro, siamo una sola cosa. E, alle condizioni poste limpidamente da Gesù, otteniamo ciò che chiediamo. Gesù è la Vera Vite. E vuole insegnarci come avere questa gioia. Come dare gioia al Padre. Come risorgere con Lui, simili a Lui, portandoci addosso le cicatrici delle nostre ferite guarite dal suo amore, come soldati fieri dei segni delle lotte combattute, vinte per suo amore.
Gesù, confido in te.
 Gesù è Parola di Verità. Quando si ha fiducia in una persona si crede in quello che dice. Dopo aver delineato Sé Stesso, Gesù parla di noi. Noi siamo i tralci. I tralci dipendono completamente dalla vite. Vivono per la linfa che scorre dalle radici fino all’ultima foglia. Questo nutrimento è la Parola del Signore. Credere in questa Parola significa lasciarla liberamente circolare in noi, assimilarla, metterla in pratica. Ma la Parola sappiamo avere un doppio taglio: è Misericordia e Giustizia insieme. E il vignaiuolo, che è il Padre, la usa da entrambi i lati. A chi rifiuta la Parola, non crede in Essa, e la blocca, la travisa, l’abbandona,e fa maturare in sé frutti abbeverandosi ad altre fonti che non siano il Verbo, accade di morire spiritualmente. Ecco che questa spada recide dalla pianta il tralcio. Gesù è chiarissimo in merito: chi in Me non porta frutto, viene separato. Altra è la separazione che il Padre di Misericordia vuole da noi: la separazione dal male, e per questo il Padre opera quello che Gesù chiama “potatura”, specificando ai suoi ascoltatori che loro erano già stati mondati, potati, dalla Parola che Egli aveva loro annunziata. Infatti la potatura serve proprio ad eliminare prima che prenda forza ciò che è  un danno alla sana crescita della pianta. Non si può servire Dio e mammona.
 Gesù, confido in te.
 E’ importante interrogarsi sulla nostra fedeltà e adesione al Verbo, come un tralcio ben vispo e solido, e confrontare i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni e non-azioni, su quello che la Parola ci comanda, ossia sull’amore. La linfa che scorre dal Padre al Figlio nell’unità dello Spirito altro non è che amore. All’Amore Uno e Trino ci guida lo Spirito che è Spirito di Verità, e ci porta alla conoscenza tutta intera della vera Vite:  nel Suo Corpo Mistico, i tralci, la Sua Chiesa, e nel Suo Corpo Glorioso, così come ci appare dall’icona della Divina Misericordia. Ed è lo Spirito d’Amore a creare il legame di amicizia fra noi e Gesù, e ci apre alla comprensione della Parola udita dal Padre e annunziata a noi da Gesù. Per amore siamo stati creati, per amore perdonati, per amore salvati e in attesa di una eternità di risorta e gloriosa gioia nell’Amore.” Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi. Rimanete nel Mio amore.”Questa è l’esortazione di un Dio innamorato che dice a ciascuna anima: ti custodisco nel palmo della mia mano, come pupilla dei miei occhi, perché tu viva del mio amore, per mio amore, per darmi amore e dare amore ai fratelli. Non mi tradire. Rimani in Me. E’ una esortazione accoratamente ripetuta da Gesù. Perché? Perché Lui sa che in Sé Stesso, per Lui e in vista di Lui tutto è stato creato e sussiste. Ma noi no. Non ce ne rendiamo conto, che da soli, senza di Lui, non possiamo fare nulla. Il frutto che il Padre si aspetta da noi nell’obbedienza alla Sua Volontà e nella totale fiducia nel Suo Unigenito, Gesù, è che arriviamo a maturare la vita eterna con Lui. Nell’osservare la Sua Parola. Altrimenti,no. Gesù è esplicito: Secchiamo. Ci gettano. Ci bruciano. Ossia inaridiamo perché in noi uccidiamo l’anima, veniamo rigettati perché scegliamo satana come padre, e bruciamo come quella spazzatura, nella geenna, che indica l’inferno. Non c’è terreno neutro. La vera vite, i tralci. O apparteniamo a Gesù o non apparteniamo. Ma il Padre, prima di reciderci, con quella spada, che è la Parola, usa il lato della Misericordia, e tramite Santa Faustina ci ricorda e ci insegna a pregarlo così:” per la sua dolorosa passione, abbi pietà di noi e del mondo intero”. Ci chiede di usare anche noi misericordia per quelli che non la chiedono. Per il mondo intero. Cosa ci unisce al Padre se non l’umiltà di comprendere che siamo solo dei tralci, e tralci che non sanno amare, tralci bisognosi di perdono? Gesù ci attende a braccia aperte, perchè la sua gloria di Figlio è nell’averci ottenuto il perdono, la Sua Misericordia è infinita e desidera la nostra totale fiducia in Lui, nei sacramenti da Lui istituiti nella Chiesa, così che possa riversare in noi la sua grazia in pienezza. E chi sperimenta il perdono di Dio conosce come anche in situazioni di difficoltà e sofferenze grandi si possa vivere ricolmi di gioia e di pace. A questo pentimento, in questi tempi, il Signore ci chiama e richiama; a vivere la Sua Parola, ad amare, perdonare, offrire, combattere. Il premio è grande. Incommensurabile. E’ Lui Stesso in noi ora e per sempre. E’ la Sua amicizia, guida, conforto, sollievo, guarigione, liberazione. E’ il nostro Dio, vera vite, che fino alla tremenda spremitura dell’ultimo chicco, ha sparso per noi ogni goccia del Suo Sangue,a cominciare dalla sudorazione nell’orto degli ulivi fino alla lanciata che ha fermato il suo Cuore fissando per l’eternità in quello squarcio il perdono che ha vinto il peccato e la morte. Guardiamo bene l’immagine della Divina Misericordia. Fissiamo lo sguardo su quei raggi che si irradiano dal Suo Cuore di Risorto. E’ con quel fiotto di acqua e sangue che continua a scorrere per noi e per il mondo intero che  chiama ognuno di noi alla Risurrezione e ancora ci esorta a chiedergli: Gesù, perdonami. Gesù, voglio essere un tralcio innamorato e obbediente alla tua Parola.
 Gesù, confido in Te.
Firenze,12 Novembre 2010       la responsabile

domenica 7 novembre 2010

La Divina Misericordia - Firenze





GESU' INVITA TUTTI
ED ATTIRA A SE
I CUORI STANCHI
E DELUSI                                    
PER COLMARCI
DEL SUO AMORE
E
DELLA SUA PACE.
ACCOGLIAMO
LA SUA INFINITA MISERICORDIA
E CONVERTIAMOCI A LUI.

(ultimi aggiornamenti, Maggio 2017)

http//www.siticattolici.it
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www.santiebeati.it

   


STAZIONE SANTA MARIA NOVELLA FIRENZE 
CAPPELLA dell'ADORAZIONE
TUTTI I VENERDI' dalle ORE 15:L'ORA della DIVINA MISERICORDIA
TUTTI I PRIMI VENERDI' ore 16,30, S. MESSA
TUTTI I TERZI VENERDI' DALLE ore 15 CONFESSIONI(da ottobre 2015 a Maggio 2016)
Anno 2016/17 alcune catechesi sullo Spirito Santo a cura di Mons. Giovanni Scanavino



Gruppo GESU'-MISERICORDIA
MARZO 2017, ATTESTATO ADIM:
ALLEANZA DIVES IN MISERICORDIA
di RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO
Membro della Fraternità Cattolica delle Associazioni e Comunità Carismatiche di Alleanza di diritto pontificio


Dal 2006 il Gruppo Gesù-Misericordia col
permesso dell’allora Priore Padre Benedetto
Biagioli ha cominciato a radunarsi tutti i venerdì,                 
affidati alle cure di Padre Alessandro Greco, alle
ore 16, nella Basilica della S.S. Annunziata a
Firenze, nella Cappella del S.S. Sacramento e S.Giuliana, ove
campeggia sulla sinistra l’icona di Gesù
Misericordioso, portata da Don Renato Tisot e
accolta e incardinata nel Santuario tanti anni or
sono da Padre Gabriele Alessandrini. Avendo preso successivamente
 padre Greco altri incarichi
 e non avendo più disponibilità per il gruppo, essendo tornato
 in Basilica quale Priore Padre Gabriele,
 dal Maggio fino ad Ottobre 2010 gli
incontri settimanali di preghiera sono stati  cortesemente
accolti dal domenicano Padre Tommaso, sì,
(col quale ci siamo recati in pellegrinaggio anche alla Sindone, Torino)
 e sono stati spostati al mercoledì, sempre alle 16, presso
la Basilica di S. Marco, nella Cappella Serragli, però  a porte chiuse. 
 Dal Novembre 2010 dopo debita
riflessione si  sono svolte con la massima discrezione di nuovo, salvo 
contingenze specifiche, ogni venerdì, nel
Santuario, della S.S. Annunziata, sempre alle 16,
su assunzione da parte mia del dictat imposto
 quale condizione per restare a pregare in Basilica, e cioè  di essere
 totalmente responsabile dell'iniziativa del gruppo di preghiera,  
 condizione posta a fine
Aprile dall allora e  ancora  Priore, Padre Gabriele
Alessandrini (che cura personalmente le due
manifestazioni principali: la Festa della Divina
Misericordia e il 5 Ottobre) , sottovoce, per non
recare disturbo né ai frati né ai turisti. Dal 2013 il gruppo ha dovuto
  trovare una nuova sede e
 si è trasferito nella Cappella dell'Adorazione, presso
 la Stazione di Santa Maria Novella, tutti i Venerdì a partire dalle ore 15,00,
 con Santa Messa il primo Venerdì del mese. (A cura del domenicano Padre Fausto Sbaffoni).
 Questo lo svolgimento degli incontri : nella continua Adorazione: 
la recita della Coroncina, le litanie, in Quaresima sempre la Via Crucis;
 l’invocazione allo Spirito Santo, il Santo Rosario, 
e le riflessioni evangelizzatrici (il gruppo nacque proprio quale iniziativa
 all'interno della Basilica per la nuove evangelizzazione,
 all'epoca ero lì organista e  nella Commissione Liturgica)  con la
lettura e commento sulla Parola di Dio dal
Vecchio e Nuovo Testamento in relazione alla
Divina Misericordia, con letture in attinenza
anche di brevi passi sia dall’enciclica di Giovanni
Paolo II che dal Diario di Santa Faustina, dal Catechismo
 della Chiesa Cattolica, e da tutto ciò che è Magistero della Chiesa; 
e anche riflessioni
e preghiere a Maria S.S., Madre della
Misericordia. Sin dall'inizio ci chiesero preghiere seminaristi
 e sacerdoti,  e così questo divenne una caratteristica principale, 
pregando tutt'ora il gruppo in particolare per la chiesa
fiorentina,  tutta la Chiesa, per le vocazioni,i seminaristi, i sacerdoti,
 per tutti i religiosi, per il Santo Padre. Ancora, anche preghiere di
intercessione, guarigione e liberazione con canti
di lode e adorazione. Il 17 Marzo 2010 sulla scia
del gruppo presente alla S.S.Annunziata ha avuto
inizio anche ad Arezzo, presso la Basilica di S.
Francesco, un altro gruppo di preghiera della
Divina Misericordia.
La necessità dell’urgenza della diffusione del
culto alla Divina Misericordia e del messaggio
dato da Gesù a Santa Faustina viene dalla stessa
Chiesa, che nel 2008 ha indetto a Roma il
Congresso Apostolico Mondiale, a cui altri incontri sono seguiti, con il mandato
da parte di Benedetto XVI ai partecipanti, fra i
quali c’era anche la persona responsabile di
questo gruppo, ossia la sottoscritta, di portare in tutto il mondo il
messaggio della Divina Misericordia. Questa
prima convocazione e’ stata l’inizio ufficiale dato
dalla Santa Sede quale continuazione logica
dell’impulso dato alla nuova evangelizzazione da
Giovanni Paolo II e il riconoscimento della
grande importanza e rilievo che ha per tutta
l’umanità, in questi tempi, ciò che il Signore ha
chiesto; e ciò ha dato luogo alla santificazione di
Faustina, l’istituzione della Festa della Divina
Misericordia e il decreto per tale culto. Con il
Congresso Apostolico Mondiale è partita una
delle direttive con cui Benedetto XVI ha
guidato con mano sicura anche in questa
direzione la Chiesa. Infatti dopo questa erano in
fase di programmazione altre serie di incontri a
livello nazionale, regionale, ecc , per continuare
tale processo divulgativo che ha per meta la
capillare diffusione di tale culto in tutte le
parrocchie. Tanto abbiamo richiesto l'inserimento in tale elenco, ma pur essendo il nostro gruppo in pieno accordo col nostro Arcivescovo Betori non abbiamo mai ricevuto tale riconoscimento. Così ci siamo rivolti all'Adim, Alleanza Dives in Misericordia, di Rinnovamento Carismatico Cattolico, Membro della Fraternità Cattolica delle Associazioni e Comunità Carismatiche di Alleanza di Diritto Pontificio.Comunque, si prega! Ecco che questo sito viene a continuare  ad essere
pubblicato proprio in tal senso, ossia per far
conoscere, diffondere e amare sempre più la
Divina Misericordia. Ma anche, come responsabile mio malgrado, 
di rendere, fin dall'insorgere dei primi problemi, trasparente  al mondo intero l'attività del gruppo. Quindi  il gruppo  si riconosce pienamente nella Chiesa Cattolica,
 ponendo  la sua matrice nel Cuore dello Spirito Santo.
Attualmente le direttive della Chiesa sui gruppi della Divina Misericordia
  dividono nettamente, anche se con incontri,( ho visto
 un video del 2012 dell'Adim, Alleanza Dives in Misericordia di Rinnovamento
 Carismatico Cattolico di Trento, con ospite Mons. Cancian, 
Responsabile Nazionale dei Gruppi della Divina Misericordia,
e  col quale ci siamo scritti diverse volte), 
 fra gli appartenenti al Movimento Carismatico e i non, come se 
nella Chiesa lo Spirito non sia la Vita di tutto il Corpo Mistico di Cristo. 
Noi, come gruppo adorante, la prima cosa che chiedemmo era
 di poter fare e far fare Adorazione, come sempre abbiamo fatto, e prediligiamo
 un comportamento di raccoglimento interiore senza esternazioni particolari.  
  Eccoci ancora, dopo tanti anni, dopo l'esplosione gioiosa di Papa Francesco che ha inondato il mondo con la sua carismatica coerenza alla Misericordia, dopo l'Anno Santo Giubilare della Misericordia, ad aver avuto la conferma di essere stati accettati nell'ADIM. Nulla cambia se non un maggior impegno, quale umile punto di riferimento, quale gruppo della Divina Misericordia, facente parte della iniziativa per la quale presi il mandato da Benedetto XVI, di continuare ad evangelizzare, pregare  e diffondere il messaggio della Misericordia,  e come gruppo Gesù- Misericordia, nato nel 2006 e senza sede se non  nel Vento dello Spirito, di accendere il Fuoco dell'Amore Divino nei cuori stanchi e sfiduciati.
per qualsiasi persona che voglia
aderire ,unendosi sia fisicamente, per chi passa dalla Stazione, sia
spiritualmente, in preghiera.
Per informazioni, testimonianze, adesioni:


WACOM ROMA

2-6 APRILE 2008
NELL’APRILE DEL 2008, IN OCCASIONE DEL CONGRESSO
APOSTOLICO MONDIALE DELLA MISERICORDIA E’ STATO
MESSA IN RISALTO L’URGENZA DELLA DIFFUSIONE DEL
MESSAGGIO DELLA DIVINA MISERICORDIA ; IN QUESTI
NOSTRI TEMPI DI CRISI SPIRITUALE UNA VERA NECESSITA’
ESTERNATA COL MANDATO CHE BENEDETTO XVI HA
RIVOLTO AI CIRCA 3000 PARTECIPANTI (fra i quali erano i
responsabili dei gruppi e le delegazioni vescovili) INTERVENUTI DAI
CINQUE CONTINENTI E RACCOLTI A CHIUSURA DEL
CONVEGNO IN PIAZZA S. PIETRO: “DIFFONDETE IN TUTTO IL
MONDO IL MESSAGGIO SULLA DIVINA MISERICORDIA”,
QUALE DIRETTIVA PRECISA DI EVANGELIZZAZIONE IN
QUESTO TERZO MILLENNIO CRISTIANO.


CULTO DELLA DIVINA
MISERICORDIA


In tutto il mondo il culto della Divina Misericordia si è
diffuso con una impressionante rapidità. L’impulso decisivo,
la canonizzazione ad opera di Giovanni Paolo II il 30 Aprile
del 2000 della Santa suora polacca Maria Faustina, eletta dal
Signore quale segretaria della sua Misericordia, e
l’ufficializzazione il seguente 5 Maggio della Domenica della
Divina Misericordia entro il Messale Romano.
Cinque i punti sostanziali: (presi e rielaborati da: E’ L’ORA
DELLA Divina Misericordia, ed. Shalom)
1)l’immagine secondo il modello dato a S. Faustina da Gesu’
il 22 Febbraio del 1931. Ecco che Gesù chiama a Se’ tutta
l’umanità e nell’era delle immagini propone la Sua: da
Risorto, contro ogni cultura di morte, a ricordarci che siamo
destinatari di una Vita Eterna; nell’istituzione del
Sacramento della Riconciliazione, a chiamarci al
pentimento, contro ogni dominio del male e del peccato
sull’umana fragilità e tendenza al male; nell’atto di mostrare
il Suo Cuore che e’ Calore e Luce, emanante raggi diretti a
fondere i cuori e risvegliare le coscienze, ed effondere senza
misura le Grazie del Suo perdono e del Suo Amore. Ancora,
la scritta “Gesu’ confido in te”, a ricordarci che Egli è l’unico
Signore e nostro Redentore, che e’ il Fedele, e che solo in Lui
c’e’ Pace e Gioia.

2)La Domenica della Divina Misericordia. Festa voluta da
Gesù che così si esprime a S. Faustina – “nessuna anima
troverà giustificazione finchè non si rivolgerà con fiducia
alla mia misericordia ed i sacerdoti in quel giorno debbono
parlare della mia grande e insondabile misericordia”.(Q. 11,
227)

3) La coroncina della Divina Misericordia. Gesu’ si serve di
una semplice corona del Rosario a farci dire che solo per la
sua dolorosa passione possiamo invocare il perdono non solo
per noi ma per il mondo intero; e l’istituzione dell’Eucarestia
(…ti offro il Corpo, il sangue, l’Anima e la Divinita’) e’
l’offerta dell’unica carta di credito operante presso il Padre
per la nostra salvezza, cioè Suo Figlio Gesù.

4)L’ora della Misericordia (ora nona): Gesù a S. Faustina: –
“Ogni volta che senti l’orologio battere le tre, ricordati di
immergerti tutta nella mia misericordia, adorandola ed
esaltandola; invoca la sua onnipotenza per il mondo intero e
specialmente per i poveri peccatori, poiché fu in quell’ora
che venne spalancata per ogni anima… in quell’ora fu fatta
grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia”. (Q.
V, 517)

5) Diffusione del culto della Divina Misericordia. E’ la chiave
di comprensione del mistero della Salvezza che vuole ogni
cuore trasformato da pietra in carne, pronto, nell’abbandono
in Dio, qualsiasi sia il suo stato sociale, la sua spiritualità
specifica, le sue caratteristiche intrinseche, a tradurre la
propria appartenenza totale a Cristo già in virtù del proprio
battesimo in una vita ricolma di perdono, nell’attuazione
continua del Padre Nostro, nel concretizzare
quotidianamente le opere spirituali e materiali di
misericordia, esattamente lì dove siamo, con chi abbiamo
accanto, nel tempo di grazia che il Signore ci concede di
riempire della Sua Presenza Una e Trina perché venga il Suo
Regno e sia preparata la Sua seconda venuta secondo la Sua
Volontà.



Da: DIVES IN MISERICORDIA, lettera
enciclica di Giovanni Paolo II :

1)Dio, “ricco di misericordia”, e’ Colui che Gesù Cristo
ci ha rivelato come Padre:proprio il suo figlio, in se’
stesso, “ce l’ha manifestato e fatto conoscere”……..
4)Il concetto di “misericordia” nell’Antico Testamento
ha una sua lunga e ricca storia…
5)Già alle soglie del Nuovo Testamento risuona nel
Vangelo di S.Luca una singolare corrispondenza tra
due voci sulla misericordia divina...
6)la Chiesa deve professare e proclamare la
Misericordia Divina in tutta la verità, quale ci è
tramandata dalla Rivelazione…” .
Ogni cristiano è pietra viva della Chiesa, e, in sua
obbedienza, darne testimonianza.


Dagli scritti di Santa Faustina:

Il mio Cuore gioisce del titolo di Misericordia.
Annuncia che la Misericordia è il più grande attributo
di Dio. Tutte le opere delle mie Mani sono coronate
dalla misericordia.
Porgo agli uomini il recipiente col quale debbono
venire ad attingere le grazie alla sorgente della
Misericordia. Il recipiente è questa immagine con la
scritta:Gesù confido in te.
I due raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua. Il
raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le
anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la
vita delle anime… Entrambi i raggi uscirono
dall’intimo della mia Misericordia, quando sulla croce
il mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la
lancia. Tali raggi riparano le anime dallo sdegno del
Padre Mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra,
poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio. Desidero
che la prima domenica dopo la Pasqua sia la Festa
della Misericordia… In quel giorno, chi si accosterà
alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione
totale delle colpe e delle pene.
L’umanità non troverà pace, finchè non si rivolgerà
con fiducia alla mia Misericordia.
Oh, quanto mi ferisce la diffidenza di un’anima! Tale
anima riconosce che sono santo e giusto, e non crede
che io sono misericordioso, non ha fiducia nella mia
bontà. Anche i demoni ammirano la mia giustizia, ma
non credono alla mia bontà. Chi mai ne è informato
tra la gente? Nessuno. E perfino coloro che debbono
proclamare e dare delle istruzioni alla gente su questa
misericordia, spesso essi stessi non lo sanno. Per
questo desidero che questa immagine venga
solennemente benedetta la prima domenica dopo
Pasqua e che riceva culto pubblico, in modo che tutti
possono esserne informati.
Quelli che proclameranno la mia grande misericordia
e con le anime che esalteranno e faranno conoscere ad
altre la mia grande misericordia, nell’ora della loro
morte mi comporterò secondo la mia misericordia
infinita .
(parlando nel cuore di S. Faustina:) Preparerai il
mondo alla mia ultima venuta.


PREGHIERA DELL’ORA NONA:

O sangue ed acqua che scaturisti dal
Cuore di Gesù come sorgente di
Misericordia per noi, CONFIDO IN TE