S.S. ANNUNZIATA, ORA DI PREGHIERA DEL 12-11- 2010:
GIOVANNI 15,1-17
GIOVANNI 15,1-17
Gesù confido in te.
Ecco la frase che vediamo scritta ai piedi di Gesù, nell’icona della Divina Misericordia. Questa immagine è compendio della Divina Parola che con somma sapienza ha voluto essere raffigurata così per insegnarci, ancora una volta, a vivere in Lui che E’ Via, Verità e Vita. Entriamo in quest'Ottica Divina e nutriamoci alla luce delle Sue Parole dal Vangelo di S. Giovanni, capitolo 15, versetti 1-17.
“Io sono la vera vite”. Gesù mette subito in chiaro quale natura ha questa vite. È vera. Gesù è Parola di Verità, e questo esempio da lui portato vuole proprio mettere in evidenza il Suo essere la Verità, qualificando come“vera” questa pianta a lui così cara, tanto da transustanziare il Suo Sangue in vino durante l’ultima cena. E gli è tanto cara che il primo miracolo, a Cana, ha riguardato proprio la trasformazione dell’acqua in vino, perché ci fosse gioia. Quella gioia che la Trinità Santa vuole versare a misura piena nei nostri cuori, nella sicurezza dell’intervento divino qualsiasi cosa ci occorra che esplicitamente Gesù ci invita a chiedere perché sempre il Padre possa essere glorificato nel Figlio. “Se rimanete in Me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato” dice Gesù. Non a caso dirà:" mi è stato dato ogni potere". Il Padre è Dio Onnipotente, Egli è Dio Figlio Unigenito del Padre ed è anche il figlio dell'uomo che comprende perfettamente ogni umano problema e sofferenza . Ha conoscenza diretta di ciò. Le sue affermazioni non sono fanfaronate. Il Padre ha amato Gesù, Gesù ha amato noi, e nello Spirito, se rimaniamo uniti a Loro, siamo una sola cosa. E, alle condizioni poste limpidamente da Gesù, otteniamo ciò che chiediamo. Gesù è la Vera Vite. E vuole insegnarci come avere questa gioia. Come dare gioia al Padre. Come risorgere con Lui, simili a Lui, portandoci addosso le cicatrici delle nostre ferite guarite dal suo amore, come soldati fieri dei segni delle lotte combattute, vinte per suo amore.
Gesù, confido in te.
Gesù è Parola di Verità. Quando si ha fiducia in una persona si crede in quello che dice. Dopo aver delineato Sé Stesso, Gesù parla di noi. Noi siamo i tralci. I tralci dipendono completamente dalla vite. Vivono per la linfa che scorre dalle radici fino all’ultima foglia. Questo nutrimento è la Parola del Signore. Credere in questa Parola significa lasciarla liberamente circolare in noi, assimilarla, metterla in pratica. Ma la Parola sappiamo avere un doppio taglio: è Misericordia e Giustizia insieme. E il vignaiuolo, che è il Padre, la usa da entrambi i lati. A chi rifiuta la Parola, non crede in Essa, e la blocca, la travisa, l’abbandona,e fa maturare in sé frutti abbeverandosi ad altre fonti che non siano il Verbo, accade di morire spiritualmente. Ecco che questa spada recide dalla pianta il tralcio. Gesù è chiarissimo in merito: chi in Me non porta frutto, viene separato. Altra è la separazione che il Padre di Misericordia vuole da noi: la separazione dal male, e per questo il Padre opera quello che Gesù chiama “potatura”, specificando ai suoi ascoltatori che loro erano già stati mondati, potati, dalla Parola che Egli aveva loro annunziata. Infatti la potatura serve proprio ad eliminare prima che prenda forza ciò che è un danno alla sana crescita della pianta. Non si può servire Dio e mammona.
Gesù, confido in te.
E’ importante interrogarsi sulla nostra fedeltà e adesione al Verbo, come un tralcio ben vispo e solido, e confrontare i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni e non-azioni, su quello che la Parola ci comanda, ossia sull’amore. La linfa che scorre dal Padre al Figlio nell’unità dello Spirito altro non è che amore. All’Amore Uno e Trino ci guida lo Spirito che è Spirito di Verità, e ci porta alla conoscenza tutta intera della vera Vite: nel Suo Corpo Mistico, i tralci, la Sua Chiesa, e nel Suo Corpo Glorioso, così come ci appare dall’icona della Divina Misericordia. Ed è lo Spirito d’Amore a creare il legame di amicizia fra noi e Gesù, e ci apre alla comprensione della Parola udita dal Padre e annunziata a noi da Gesù. Per amore siamo stati creati, per amore perdonati, per amore salvati e in attesa di una eternità di risorta e gloriosa gioia nell’Amore.” Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi. Rimanete nel Mio amore.”Questa è l’esortazione di un Dio innamorato che dice a ciascuna anima: ti custodisco nel palmo della mia mano, come pupilla dei miei occhi, perché tu viva del mio amore, per mio amore, per darmi amore e dare amore ai fratelli. Non mi tradire. Rimani in Me. E’ una esortazione accoratamente ripetuta da Gesù. Perché? Perché Lui sa che in Sé Stesso, per Lui e in vista di Lui tutto è stato creato e sussiste. Ma noi no. Non ce ne rendiamo conto, che da soli, senza di Lui, non possiamo fare nulla. Il frutto che il Padre si aspetta da noi nell’obbedienza alla Sua Volontà e nella totale fiducia nel Suo Unigenito, Gesù, è che arriviamo a maturare la vita eterna con Lui. Nell’osservare la Sua Parola. Altrimenti,no. Gesù è esplicito: Secchiamo. Ci gettano. Ci bruciano. Ossia inaridiamo perché in noi uccidiamo l’anima, veniamo rigettati perché scegliamo satana come padre, e bruciamo come quella spazzatura, nella geenna, che indica l’inferno. Non c’è terreno neutro. La vera vite, i tralci. O apparteniamo a Gesù o non apparteniamo. Ma il Padre, prima di reciderci, con quella spada, che è la Parola, usa il lato della Misericordia, e tramite Santa Faustina ci ricorda e ci insegna a pregarlo così:” per la sua dolorosa passione, abbi pietà di noi e del mondo intero”. Ci chiede di usare anche noi misericordia per quelli che non la chiedono. Per il mondo intero. Cosa ci unisce al Padre se non l’umiltà di comprendere che siamo solo dei tralci, e tralci che non sanno amare, tralci bisognosi di perdono? Gesù ci attende a braccia aperte, perchè la sua gloria di Figlio è nell’averci ottenuto il perdono, la Sua Misericordia è infinita e desidera la nostra totale fiducia in Lui, nei sacramenti da Lui istituiti nella Chiesa, così che possa riversare in noi la sua grazia in pienezza. E chi sperimenta il perdono di Dio conosce come anche in situazioni di difficoltà e sofferenze grandi si possa vivere ricolmi di gioia e di pace. A questo pentimento, in questi tempi, il Signore ci chiama e richiama; a vivere la Sua Parola, ad amare, perdonare, offrire, combattere. Il premio è grande. Incommensurabile. E’ Lui Stesso in noi ora e per sempre. E’ la Sua amicizia, guida, conforto, sollievo, guarigione, liberazione. E’ il nostro Dio, vera vite, che fino alla tremenda spremitura dell’ultimo chicco, ha sparso per noi ogni goccia del Suo Sangue,a cominciare dalla sudorazione nell’orto degli ulivi fino alla lanciata che ha fermato il suo Cuore fissando per l’eternità in quello squarcio il perdono che ha vinto il peccato e la morte. Guardiamo bene l’immagine della Divina Misericordia. Fissiamo lo sguardo su quei raggi che si irradiano dal Suo Cuore di Risorto. E’ con quel fiotto di acqua e sangue che continua a scorrere per noi e per il mondo intero che chiama ognuno di noi alla Risurrezione e ancora ci esorta a chiedergli: Gesù, perdonami. Gesù, voglio essere un tralcio innamorato e obbediente alla tua Parola.
Gesù, confido in Te.
Firenze,12 Novembre 2010 la responsabile
Osservando l'icona della Divina Misericordia vediamo come sia stretta la relazione fra il miracolo di Cana e l'istituzione dell'Eucarestia, nella specificazione della nuova, eterna alleanza: Gesù, Vera Vite, effonde il Suo Vino: dallo squarcio del Suo Cuore quell'acqua e quel Sangue diventano per noi Bevanda di salvezza e partecipazione alla Gioia Divina.(La responsabile)
RispondiEliminaLa Vergine Maria è parte integrante della Divina Misericordia:"Figlio, non hanno più vino". Maria, Madre di Misericordia, figlia del Padre, Sposa dello Spirito, intercede con potenza per noi, per la nostra gioia, come a Cana, e per la nostra salvezza quali suoi figli accettati da Lei, in Giovanni, sotto la croce. Quel Sangue, a Gesù, glielo ha dato Lei. La responsabile
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