Segue dal 22 Settembre 2017, Riflessioni sullo Spirito Santo:
DIO TI CHIAMA (di Don Serafino Falvo
(segue) I nostri genitori ci hanno 'ceduto' alla famiglia di Dio. Rimaniamo legati alla famiglia di sangue, ma facciamo parte, siamo entrati nella grande famiglia di Dio, la Chiesa. Tutti dovremmo vivere come fratelli che si amano, un cuore solo e un'anima sola, che vivono la stessa vita di Dio. Un esempio meraviglioso dell'unità della Chiesa è nella Messa: c'è un'ostia che il sacerdote, consacrata, innalza al Padre; è fatta da tanti chicchi di grano che significano tutti i figli di Dio che formano un corpo solo. Ricevendo l'Eucarestia riceviamo il Corpo di Cristo formato da tutti i cristiani insieme.
Noi siamo stati chiamati a far parte della Chiesa, della famiglia di Dio, dovremmo celebrare il giorno del nostro battesimo a figli di Dio. Ecco perchè Gesù disse a Nicodemo:'Devi nascere di nuovo' e Gesù gli disse che non capiva. La Chiesa non sono preti e sacerdoti ed eventi storici e uomini, non edificanti, spesso!
La Chiesa è 'teandrica', formata da : greco, Theòs, Dio, e andròs, uomo. Quindi da un elemento divino e un elemento umano. L'elemento divino è impeccabile, è Dio stesso. L'elemento umano siamo noi, peccabili, soggetti alle nostre debolezze.
Siamo chiamati a vivere nella Chiesa ed è un grande beneficio. Non siamo soli. Quando siamo soli a pregare nella nostra stanza diciamo: Padre nostro e non: Padre 'mio'. In quel momento tutta la Chiesa è con me e prega con me. In quel momento rappresento tutta la Chiesa. Tutti gli uomini della terra. La pluralità deve esserci in tutte le nostre preghiere. Il sacerdote infatti dice: preghiamo.
E' un grande privilegio essere Chiesa. Se in questo momento in un convento stanno pregando noi partecipiamo a quelle preghiere. L preghiera fatta da uno vale per noi e vale per tutta la Chiesa.Nessuno prega solo per sè stesso.
Se dopo il battesimo commettiamo dei peccati gravi siamo ancora nella Chiesa? Sì, restiamo, non perdiamo il battesimo. Solo si esce quando si va all'inferno , è un ramo secco tagliato dall'albero. Ma fino a che non c'è la dannazione eterna si fa parte. E andando a confessarsi non è il sacerdote a perdonarci, prima di andare dibbiamo chiedere scusa a Dio; il sacerdote è un giudice che dice: torna in Chiesa, è una riammissione ufficiale, è Gesù che ha pagato per noi e ci perdona. Se il ' ramo' è a lungo nel peccato diventa improduttivo e danneggia gli altri, li può far seccare, la pianta va potata : Giovanni 15,5 e 6 : ' Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perchè senza di Me non potete fare nulla.Chi non rimane in Me vienegettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco, e lo bruciano.' ( continua)
Oggi tanta preghiera, S. Messa , svolgimento della catechesi scritta il 7, ragguagli sull'incontro Adim di Dicembre, programmazione per il 2018. Gesù, confido in te!
La responsabile, Anna Maria
La responsabile, Anna Maria
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