S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 27-4-2012
Abbiamo pregato per la pioggia, e il Signore l'ha concessa, qui a Firenze ha cominciato a piovere proprio a Pasqua, un vero dono dal Cielo. Così finalmente riuniti oggi con più facilità rispetto alle scorse volte abbiamo ripreso con tanto fervore la nostra lode al Signore, cominciando a ringraziarlo non solo per l'acqua, ma anche per i continui benefici che ci elargisce. Per esempio, abbiamo pregato per una persona ricoverata in ospedale con un grosso tumore in testa, ed il tumore si è rimpicciolito fino a sparire. Anche per questo abbiamo letto e meditato proprio un brano dal diario di S.Faustina sul ringraziamento a Dio, pag. 723-724 nn.1367,1368, 1369, e alla luce della Divina Misericordia abbiamo collegato tale brano con gli ultimi versetti del cap.16 di S. Matteo (dal 24 al 28). Tanto abbiamo pregato per l'Italia, per tutti quelli che si sono affidati alle preghiere del gruppo alla Divina Misericordia, per il Papa, la Chiesa, la nostra curia fiorentina, il nostro Cardinale. Abbiamo cominciato invocando lo Spirito Santo e pregato che quale Olio sparso sulle nostre sofferenze le bruci trasformando il dolore in amore, e abbiamo ringraziato il Signore anche per tutte le difficoltà che viviamo personalmente e come gruppo di preghiera.. Abbiamo recitato con fede la Coroncina riflettendo che nulla vi è di più importante della vita dell'anima, come ci avvisa Gesù, che davanti l' auditorio dei suoi discepoli, scrutando i loro cuori, dopo averli messi in guardia annuncia sia il suo ritorno finale nella gloria quale giudice giusto, a ricordare che ci sarà una valutazione; sia, e con quale accento di constatazione lo avrà pronunciato, che, al Suo ritorno quale Vivente,( instaurato ormai con la Sua risurrezione e il dono dello Spirito il Suo Regno sulla terra) solo alcuni di quanti in quel momento lo ascoltavano non sarebbero morti. Non solo in relazione al diffondersi del cristianesimo e alla distruzione di Gerusalemme, ma in relazione a quelli che scelgono di perdere la loro anima. Morti nello spirito. Dopo l'annunciata bufera della Sua passione davanti alla quale Pietro si era ribellato con forza.
Vedeva in quel momento quei discepoli, Gesù, ma già conosceva il voltafaccia di tanti di loro e il prossimo abbandono degli apostoli, già sentiva il " crugifige!" del Suo popolo che lo tradiva, aizzato dall'odio dei farisei. Per questo quel meraviglioso discorso sull'essere "discepoli", Lui la Vita, cerca di far loro comprendere come non perderla, come non perdere Lui: "Chi vuol seguirmi....". Nei versetti precedenti aveva detto a Pietro, in seguito al suo comportamento : " Lungi da Me, satana!...."
Ed è monito per noi, ora, qui, Gesù ci chiede la stessa cosa: che possiamo dare in cambio della nostra anima? Come viviamo, con quali progetti nel cuore? Con quali parole, con quali azioni riempiamo la nostra quotidianità, è davvero Gesù il nostro unico Signore al quale obbediamo? Lui presente in ogni nostro attimo di esistenza, perchè Lui è l'Emmanuele in mezzo a noi: con questa Icona della Divina Misericordia da Lui voluta vuole ricordarcelo costantemente. Allora facciamo in modo, col cuore pentito e il desiderio di seguirLo veramente, di dissipare ogni anche ombra di peccato e di proclamare con le nostre scelte: Gesù, confido in Te.
Alcuni non morranno. Possano essere i nostri occhi fissi su di Lui, nella realizzazione in noi del Suo Regno d'Amore, e possano le nostre anime slanciarsi dal tempo all'Eternità nella Vita dello Spirito, colmi del Suo Gaudio, sazi della Sua Misericordia.
LA RESPONSABILE
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