Non potendo più pregare apertamente, ma rimanendo uniti nella fede, pubblichiamo, da ora fino a nuovi sviluppi della situazione, di volta in volta, alcune catechesi e riflessioni svolte negli anni passati negli incontri di preghiera del gruppo: "Gesù- Misericordia" a Firenze, nella S.S. Annunziata, cappella del S.S. Sacramento e S. Giuliana.
S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL'11 DICEMBRE 2009
LUCA, capitolo 7
Alla luce della Divina Misericordia.
C'è una parola molto importante, in questo capitolo, un atteggiamento costante che "lega " i miracoli e, nella sua assenza, connota i nemici di Gesù: il timore. Il Santo Timore, ultimo anello dei sette cerchi di luce che animano i figli della Sapienza, così li chiama Gesù, che riconoscono la giustizia di Dio nel Suo operare Misericordia.E al centro del capitolo sette, ed è Gesù stesso che ce lo pone, c'è Giovanni Battista. Dio, nella Sua Azione Trinitaria di salvezza, mentre tesse Giovanni nel grembo di Elisabetta, lo avvolge del Suo Santo Spirito nella visita di Maria S.S. alla presenza del Verbo Incarnato, e lo rende ( Giovanni) nello Spirito angelo di misericordia: Zaccaria, il padre incredulo, come Tommaso, ha ( per mezzo dello stesso Spirito) la grazia sacerdotale di proclamare che è arrivata la pienezza del tempo in cui si rivela la conoscenza della salvezza nella
remissione dei peccati grazie alla bontà
misericordiosa; non una bontà generica, ma mirata. E l'umiltà di Elisabetta: a che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? alla luce dello Spirito che si effonde, ecco che alla luce del ministero di Giovanni che è battesimo di penitenza, atto a provocare proprio questo atteggiamento di santo, umile timore, l'umiltà diventa nel cuore di chi sa amare leva infallibile ad ottenere miracolo perchè essendo uccisa la superbia la fede può divenire totale e abbandonarsi all'azione della Misericordia. E Gesù agisce. Agisce per il servo del centurione, (...io non sono degno...) agisce perchè è la Pietà verso la madre (...la folla aveva timore...) (consideriamo: nessuna folla avrà timore e pietà per la sua, di madre,ma Gesù è il Fedele...). Agisce quale Dio che solo può cancellare i peccati e far risorgere un'anima alla vera Vita (...seduta "dietro"...).
Il Signore volge il Suo Sguardo sugli umili, ma i superbi li guarda da lontano. Da lontano perchè questi non Gli permettono di avvicinarSi. Quanta sofferenza per Gesù a causa dei dottori della Legge e dei farisei che lo rifiutano!
Luca conosce davvero la tecnica pittorica e la usa per narrare in questo capitolo tutta la complessità della situazione. Come in un affresco, tratteggia i tre miracoli "personali" quali "cornice" all'elemento centrale, ( ve la immaginate, la scena?!!) dove c'è una moltitudine di miracolati, che urlano, lodano, esultano, e questo, preceduto, alla presenza proprio dei dottori e farisei, ostili, dalla pubblica domanda di due discepoli di Giovanni:-Sei tu? -( intendendo il Messia).
Il Signore fa di tutto per essere chiaro, inequivocabile, e Giovanni, il suo precursore, gli prepara, anche in questo, la via. E' Giovanni che
chiama i due. Non vanno da lui due dubbiosi. La posizione di Giovanni è limpida: non sono io...io devo diminuire, Lui crescere...io battezzo con l'acqua, Lui col Fuoco dello Spirito... ..Lui è prima di me... io.non sono degno... .
E' con quella domanda retorica che sancisce agli occhi di tutti, quale profeta, la realizzazione della "profezia": la venuta del Messia! I ciechi vedono, gli zoppi camminano, ai poveri....,nell'operato stravolgente di Gesù, e nella Sua chiara conferma nella risposta. Ma i farisei sono chiusi. Hanno rifiutato il battesimo di Giovanni e reso vano per loro il Disegno di Dio. Gesù provoca, proprio facendo leva sulla figura del Battista:- Chi siete andati a vedere? Vi siete resi conto? E vi rendete conto che c'è molto di più, in gioco, se pensate che nel Regno c'è tanto di più grande! -
Ma il Cuore aperto di Gesù incontra cuori induriti nel rifiuto. E' il peccato contro lo Spirito Santo, che non può essere perdonato. E' rifiutata la Sapienza: non sono figli Suoi. E' rifiutato l'Intelletto, e il Consiglio, non ascoltano Giovanni, considerano Gesù un amico dei peccatori. Non hanno in loro la Fortezza di combattere il male che c'è in loro, Non la Scienza ...di ballare quando c'è il flauto e piangere quando c'è un lamento. Non la Pietà per chi è infimo e malato, solo, perduto, come il servo del centurione, la madre, la peccatrice. Nessun Timore nei loro cuori e nelle loro menti fa breccia a renderli accoglienti: niente acqua per ristorare, nessun bacio per dare amore. Più che esprimere un giudizio, per tentare di salvarlo, Gesù, a Simone il fariseo, non può chiedere. Alla donna rende la vita, vita frutto di pentimento totale, amore totale, coinvolgimento personale totale. Fiducia totale.
-La tua fede ti ha salvata, và in pace!- (.....e dirigere i nostri passi sulla via della pace...)
E' questo che il Signore, da questa Immagine della Sua Misericordia chiesta a S. Faustina, ci chiede. Ed è la Buona Novella che siamo salvati e riempiti della Pace che solo Lui può dare, che ci fa esultare di gioia, come Giovannino nel grembo di Elisabetta alla venuta della Piena di Grazia. Lo Spirito si è servito di Lei per santificare il Battista. E non solo lui. Ciascuno di noi, solo che la invochiamo quale Madre di Misericordia.
LA RESPONSABILE