mercoledì 27 aprile 2011

S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 22 APRILE 2011

S.S.ANNUNZIATA  ORA DI PREGHIERA DEL 22 APRILE 2011


Oggi, Venerdì Santo, ci siamo trovati davanti l'altare dell'Annunziata, quale luogo della reposizione, e abbiamo cominciato la Novena alla Divina Misericordia, seguita dalla Coroncina, dalle Litanie,dalla preghiera per ottenere le grazie per intercessione di Santa Faustina e della Santa Vergine Annunziata.
Il Papa Benedetto XVI aveva parlato poco prima di come nell'Eucarestia noi prendiamo il Corpo Glorioso di Gesù, non soggetto alle leggi della fisica e della biologia. Pensiamo al miracolo eucaristico di Lanciano, un esempio dove la scienza ha certificato questo.Pensiamo a come il sacrificio tremendo di Gesù sulla croce ci ha acquistato la possibilità di nutrirci di Eternità, facendo entrare l'Infinito nel finito dello spazio del nostro cuore, per trasformarci in Lui, come Lui, per Lui, in figli della Luce. Adoriamo.
La Responsabile

S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 15 APRILE 2011

S.S.ANNUNZIATA  ORA DI PREGHIERA DEL 15 APRILE 2011

La preghiera è iniziata con il mettersi in umiltà davanti al Signore, presente sempre dove due o più di due sono radunati nel Suo Nome, e con il lodarlo e ringraziarlo, anche per conto di tutti quelli che non erano potuti intervenire, e per chi non lo ama, chi lo rinnega, chi lo rifiuta .Preghiera della Coroncina in particolare per gli ammalati, i moribondi, chi ha responsabilità politiche e nella società, per tutta la chiesa, col pensiero rivolto anche alla ormai prossima beatificazione di Giovanni Paolo II, per tutti i sacerdoti sviati, per i seminaristi, per tutti coloro che ci hanno chiesto preghiere, per le nostre intenzioni personali, abbiamo pregato gli uni per gli altri, perchè la reciprocità sia dono e ognuno si faccia carico dei pesi degli altri e li presenti con amore davanti a Dio.
La lettura dal Vangelo è stata: Marco, capitolo 16, l'annuncio della risurrezione. Marco è molto sintetico, e racchiude in poche righe la molteplicità degli avvenimenti legati alla risurrezione di Gesù. Mette però l'accento in modo particolare su ciò che all'inizio blocca la fede. Ed è una delle armi preferite del maligno per spegnere in noi la gioia di essere stati realmente salvati e trasportati dal regno delle tenebre a quello della Luce: il dubbio. La paura. Le donne, andate lì per venerare un corpo morto, alla vista del masso spostato, dell'assenza delle guardie, all'annuncio dell'angelo e al messaggio loro rivolto che chiede la loro partecipazione attiva nell'annuncio della Vita, si tirano indietro. Marco è molto chiaro, in questo. Riprende, infatti, il successivo capoverso e spiega che solo Maria Maddalena, che sicuramente era andata prima delle altre, ha la fede e il coraggio di testimoniare. Lei è quella che ha amato tanto, dimostrandolo con le sue lacrime di sincero pentimento, con l'unguento versato sui piedi del Figlio di Dio e asciugato coi suoi capelli. Viene liberata da sette demoni. Gesù  dice al fariseo Simone, rimproverandolo per la sua fredda accoglienza: a chi molto ha amato, molto è perdonato.E viceversa, quale perdono ottiene chi non ama Dio col cuore in modo tale da convertirsi veramente a Lui? Quale fede è quella che non è irrorata dalla rugiada dell'amore, rugiada sgorgata dalla volontà di cambiare, rugiada fiorita dal buio delle prove combattute e  superate nelle notti fredde delle tentazioni, e  che sola disseta l'anima e mantiene fresca la speranza e operosa la carità?
Non che le altre non amino Gesù. Ma non così.  Non lo vedono subito. A loro, come ci racconta Matteo, Gesù si mostrerà dopo, e si farà toccare, cosa che non permise alla Maddalena. A loro dirà di avvisare i fratelli, in generale.  Alla Maddalena furono  indicati sì  i discepoli  ma in particolare Pietro. Il capo della  sua Chiesa. Ma non credettero. Anche ai discepoli di Emmaus, non credettero. Tutti quelli che hanno avuto il contatto con Gesù hanno lasciato la tristezza, i dubbi, la paura, e sono stati riempiti di gioia. Quale profonda differenza tra chi vede e chi non vede. Fra chi accetta e chi non accetta. fra chi crede e chi non crede.  Quelli che hanno ricevuto il messaggio e non lo hanno accolto non hanno compreso che per vedere Gesù, la prima cosa, è amarlo con la consapevolezza umile di chi sa quanto è stato perdonato. Come la Maddalena. Ma Gesù non si lascia fermare dai nostri limiti. Egli è davvero la Misericordia.  In buona fede  i discepoli  si oppongono con il loro giudizio. E sono afflitti. Gesù non  li lascia nella loro triste chiusura. Alla fine, appare anche a loro.Li rimprovera, ma anche a loro dona una immensa gioia. E così è anche per noi.Ma non aspettiamo troppo tempo a rimuginare sui nostri disastri. E' necessario lasciarLo fare, abbandonarsi a Lui. Se dici col cuore aperto, reso limpido dalla rigenerazione di una vera conversione, nella  totale fiducia in Lui: Gesù, confido in te, e lo contempli, risorto, con quelle piaghe guarite in cui ci ha portato dalla morte sulla croce alla Vita Eterna, Lui ti solleverà dalla tua angoscia e agirà in te con la Sua potenza di Risorto. Già qui, sulla terra, puoi vivere il Suo Regno, e sarai accompagnato, come gli apostoli, come i discepoli di tutti i tempi, dai segni e prodigi che la vita nuova nello Spirito elargisce a chi crede in Lui e annunzia la Sua Parola.
 I nostri nemici: incredulità e durezza di cuore. Ma Gesù non ci abbandona. Se mettiamo tutto nelle Sue Mani, ci porta  nel sepolcro delle nostre situazioni di dolore e di morte e toglie la pietra che ci pesa sul cuore, e ci fa entrare  mostrandoci che in Lui non c'è più  morte, ma solo messaggeri  di Vita.  Ci fa compagnia mentre siamo per via e siamo sconsolati e disorientati, e spiega al nostro cuore il senso di ciò che accade alla Luce del Suo insegnamento e della Sua Presenza  e a fronte della nostra incredulità ci dice: metti qui il tuo dito, e tocca le Mie Piaghe. Per Queste siete guariti. Per voi ho affrontato la Passione e Morte sulla croce: per portarvi oltre, per trasformare in Me ogni situazione di sconfitta in occasione di guarigione e liberazione. Per donarvi,  col  Mio Corpo e il Mio Sangue, l''Eternità di gioia, col Padre, nello Spirito.
Guardiamo ancora una volta questa Icona, impegniamoci a fondo nel purificare i nostri cuori, e nel silenzio dell'anima, chiedendogli perdono, nella consapevolezza di quanto ha sofferto Gesù per noi, nella prossima Settimana Santa, offriamogli il nostro: Gesù, confido in Te.
LA RESPONSABILE

venerdì 22 aprile 2011

S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DELL'8-4-2011

S.S. ANNUNZIATA    ORA DI PREGHIERA  DELL'8-4-2011


Come è importante desiderare di trascorrere del tempo con Gesù! Quanto la nostra anima ha necessità del  colloquio col Signore per averne Luce, Forza, Pace, Sostegno, Gioia, Riposo!
Vediamo come questo desiderio sia in S.Faustina alimentato dal Signore, che l'ha scelta, così da avvincerla sempre più  a Se' perchè potesse compiere la Sua Volontà riguardo la conoscenza e la diffusione del messaggio della Divina Misericordia. Abbiamo preso dal diario, pag 323-324-325,  i capoversi dal 469 al 472 compreso.
Abbiamo alternato la lettura e la meditazione di tali passi con  la recita delle decine della Coroncina della Divina Misericordia. Il Signore chiama ciascuno di noi a compiere nella nostra vita la Sua Volontà. Abbiamo invocato lo Spirito Santo, perchè anche in noi, contemplando le bellezze del creato, si accenda una incontenibile fiamma d'amore per la Santa Trinità, e questa fiamma bruci le nostre superficialità, le nostre distrazioni nei rapporti con gli altri, e alimenti un costante atteggiamento di misericordia verso tutto ciò che ci circonda e chiede amore. Soprattutto nelle situazioni difficili. A Santa Faustina durante l'adorazione è apparso ed ha parlato  uno dei sette spiriti che stanno notte e giorno davanti al trono di Dio e proclamano la Sua Santità. Immergiamoci anche noi nella profondità della preghiera perchè le luci interiori che Dio dona a chi lo ama veramente col cuore, l'anima e la mente, non mancheranno mai. E' l'esperienza fondamentale nella vita del cristiano essere una cosa sola col suo Signore, e questo è Gesù che ce lo impetra nella Sua preghiera al Padre :(Giovanni,17,21)-..., perchè  tutti  siano una cosa sola. come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola,  perchè il mondo creda che tu mi hai mandato.-Gesù la chiede al Padre, questa unità, questa straordinaria realtà spirituale, questa invincibile realtà di Vita Eterna innestata nella fragile esperienza quotidiana umana, come segno inconfondibile della veridicità della Sua venuta  quale Figlio di Dio, unico nostro Salvatore e Redentore. E chi è una cosa sola con Dio ha in sè una gioia profonda, luminosa, pacifica, salda come la Roccia Eterna da cui è scaturita. Santa Faustina ha l'anima immersa nella Trinità ed è da questa esperienza letificante, da questa nitida prospettiva che scaturisce la sua percezione della Misericordia e la rende forte a sopportare qualsiasi prova e sacrificio pur di rimanere in quella Volontà d'Amore. Chi prega intensamente sa bene quale rinnovo di energie Dio opera nei cuori che si abbandonano a Lui. Nel riconoscerci " la nullità che io sono in me stessa", come afferma Santa Faustina, davanti alla santità di Dio, teniamoci stretto al cuore ogni incontro d'amore col nostro Signore, ricordiamo i tanti suoi benefici, lodiamolo ed esaltiamo il Suo Nome, la Perla nascosta nello scrigno dell'anima, la Pura Sorgente a cui abbeverarsi nei momenti di sconforto e di solitudine, il Misericordioso Respiro di Dio che perdona le nostre bassezze e pesantezze elevandoci ai Suoi Cieli di gloria. Come è bello essere cristiani. Non è facile. E' un'avventura giornaliera da vivere nella fede, quella fede che Gesù chiede per gli ultimi tempi:-quando tornerò troverò ancora fede sulla terra?- "Gesù, confido in te". Gesù lo ha fatto scrivere ai piedi della sua Risorta Vittoriosa Immagine tramite Santa Faustina, affinchè noi lo imparassimo bene, questo atto di fede in Lui.-Non deludiamo il Suo Amore Misericordioso, condannandoci da noi stessi. Crediamo che il Padre lo ha mandato. Ogni giorno, rinnoviamo la nostra unione con la Santa Trinità. Anche noi siamo chiamati a realizzare, ognuno al suo posto, la Misericordia Divina.
Sono seguite le preghiere per la Chiesa, il Papa, i consacrati tutti, la chiesa fiorentina,il nostro Arcivescovo, i seminaristi, i sacerdoti in crisi, e, a chiusura, la recita della Salve Regina.
La Responsabile

domenica 3 aprile 2011

S.S. ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 1 APRILE 2011

S.S. ANNUNZIATA    ORA DI PREGHIERA  DEL 1 APRILE 2011

Abbiamo cominciato l'incontro ringraziando il Signore e invocando lo Spirito Santo e l'intervento della Divina Misericordia  per l'Europa, in questo nuovo scenario di guerra provocato dalla crisi africana, e quindi per i profughi, l'Italia, per il Giappone, duramente provato dal terremoto,dallo tzunami e per i tremendi effetti dovuti al disastro nucleare con ripercussioni di radioattività nocive per l'intero pianeta. Abbiamo pregato la Coroncina per queste intenzioni, per gli agonizzanti, per tutta la Chiesa, scossa da terremoti e tzunami spirituali; per la pace nel mondo intero. Abbiamo intervallato le decine con l'invocazione a San Michele Arcangelo scritta da Papa Leone XIII, affinchè ci aiuti e ci protegga nella lotta contro le tentazioni e il maligno e scendano sul mondo intero, come scrisse il Pontefice, le "divine misericordie". Poi, sempre alla luce dello Sguardo Misericordioso del Cristo, e guidati dalla Madre di Dio, ricordando che la Misericordia è la luce che illumina gli occhi di Maria Santissima, come diciamo nella Salve Regina:... mostra a noi quegli occhi tuoi misericordiosi...E alla luce degli  occhi del Padre, ci dice San Pietro: Padre della Misericordia, dal cuore della Famiglia Divina, rivolgendo il cuore all'icona della Divina Misericordia  guardiamo con gli occhi dello Spirito   il vangelo di San Luca, cap. 15, la parabola del figliol prodigo. Per comprendere appieno le parole del Signore, riportiamo alla mente la comparsa di Gesù ai suoi discepoli il giorno dopo il sabato successivo alla Sua Risurrezione, la domenica in albis, la Festa della Misericordia. Gesù alita lo Spirito sui Suoi  per la remissione dei peccati . E i peccati, il vangelo di oggi ci ricorda, sono il non amore che Gesù nella parabola spiega essere il disattendere al comandamento principale della Legge del Padre,  comandamento a due direzioni: ama il Signore Dio  con tutto te stesso; ama il tuo prossimo come te stesso. Relazione di totalità con Dio, e relazione, da questa alimentata, con gli altri. Il perdono che Dio ci offre è un perdono trinitario, e il confessionale è il punto di incontro di noi, figli prodighi, col Padre, il Figlio, lo Spirito. Ma come è questo incontro? Come Gesù vuole che sia? Cosa ci rivela del Padre? La parabola di Luca è uno straordinario quadro dove Dio mette a nudo Sè Stesso, ci mostra il Suo Cuore, ci dice cosa fa, quale tipo di relazione ci offre, Lui, l' Onnnipotente, verso noi figli spesso inconsapevoli del tanto amore di cui siamo oggetto. Gesù apre il racconto parlando delle sedi celesti (citate  da Leone XIII nell'invocazione che precede l'esorcismo)  di cui è patrono San Michele: la casa del Padre. Quella casa dai molti posti, preparati per noi da Gesù, (Giovanni, cap.14) nostra Via , perchè con la Sua Passione, Morte e Risurrezione  possiamo  arrivarci. Ora, come due sono le relazioni dell'amore da realizzare nella nostra vita, così due sono le possibili rotture che ci capita quotidianamente di operare, perchè siamo fragili e peccatori. Per questo,  due sono i figli con problemi: verso il Padre, e tra di loro. Il primo, nella Casa, non ci vuole stare più, perchè vuole andare lontano dal Padre e vivere per sè stesso.. Il secondo, riguardo al più giovane, scandalizzato del perdono del Padre, non lo  considera un fratello, ma lo chiama:"tuo figlio". Per la serie, non ho nulla a che fare con lui.  Entrambi hanno necessità di aprire gli occhi e il cuore a comprendere cosa significhi stare nella Casa del Padre. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Lo stare nella Casa del Padre implica la fratellanza. Siamo legati gli uni agli altri. Dio ci lascia liberi di usare per noi stessi i Doni che Lui ci dà, lontano da Lui. Il problema è che la vita  senza il corredo del Patrimonio del Padre: la sua adozione, il Suo Pane di Vita, così abbondante nella Sua Casa, Gesù,  il Suo Anello di Sposo Fedele dell'anima, i Suoi Calzari, cioè la nostra obbedienza a Lui, per proteggere i nostri piedi ed evitare di essere feriti e uccisi dal male lungo il percorso accidentato della vita, noi non abbiamo alcuna dignità di libertà. Senza la Sua Grazia, quel vestito più bello di tutti, la veste bianca battesimale, che col Suo perdono ci fa riavere, senza il quale non possiamo partecipare al Suo banchetto, non siamo  più figli, ma servi, schiavi del male, tra il lezzo insopportabile del fango e delle bestie,  i porci, ossia quei vizi che si è scelti come compagni, vivendo  non con il lume di ragione da figli di Dio, ma assecondando l'istinto, senza nutrimento, indirizzati alla morte che il maligno vuole per noi. A causa della sua invidia la morte è entrata nel mondo, ci dice il libro della Sapienza. Il Padre invece, che rispetta le nostre scelte, ci guarda. Sempre. Ci chiama col Suo Amore, fa sorgere in noi il ricordo della Sua Casa. E quando decidiamo di convertire il nostro atteggiamento  interiore e rientriamo in noi stessi, ecco che l'umiltà spezza la distorsione satanica che vela i nostri occhi e siamo capaci di vedere nella realtà cosa significa stare lontano da Lui. Da qui, la decisione, che il Signore si aspetta da noi ,perchè ci ama, di tornare a Lui, col cuore contrito nel profondo. Così Dio ci vuole, perchè altrettanto profonda è  la Sua commozione di Padre.Il pentimento del figlio più giovane, che sta male, è radicale, e comprende dove è il suo bene;  la conversione dell'altro fratello, invece, non è descritta.  Il Padre ci aspetta sempre.   Lui è quello che fa piovere la rugiada della Sua Misericordia sui buoni e sui cattivi. Lui è quello che scruta l'orizzonte nell'attesa e quando ci volgiamo a Lui non solo viene, ma ci corre incontro. Quando andiamo al confessionale, c'è Uno che ci ha preceduto.  C'è Uno che ci getta le braccia al collo, ci abbraccia,  ci bacia. C'è Uno che dopo averci purificato ci invita al banchetto della Risurrezione e vuole che tutti partecipino alla Sua Gioia di Dio della Vita. Per questo ci ha dato, tramite l'icona della Divina Misericordia, l'immagine di Suo Figlio, il Risorto, perchè ci vuole tutti con Lui, come Lui.  Tutti, come richiede da noi tutto il nostro amore per Lui. Come Gesù, perchè vuole che ci amiamo fra di noi come Gesù ci ha amato, con la nostra misura dovuta ai nostri limiti, ma quella misura deve essere piena nel proponimento di un cammino di santità verso Colui che ci vuole come Egli E': perfetti, santi, misericordiosi. Nel confessionale, Gesù tramite il sacerdote ci perdona ed effonde il Suo Spirito su di noi come lo ha effuso sulla croce dopo aver chiesto al Padre il perdono per quelli che lo avevano crocifisso. Quel perdono si è effuso su tutta la terra, perchè la Casa del Padre riaprisse le sue porte a riaccogliere i suoi figli nel Figlio Gesù. Ma ci rendiamo conto di avere un Padre che così tanto tiene a noi? A chi è umile, e si pente, Dio non solo volge lo sguardo da vicino, ma tutto  ridona di quanto abbiamo sciupato.Il figlio maggiore non comprende il perdono perchè è uno che punta il dito, giudica e il suo stare nella Casa del Padre è in funzione di sè stesso. Dei sentimenti del Padre e della sorte di suo fratello non gli importa. E il Padre cosa fa? Incredibile, Gesù ci dice che "lo prega". Ci dialoga. Dice il salmo:.." su, venite, parliamo. Se anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto diventeranno bianchi come la neve" . La Trinità Santa ha l'Umiltà Divina di porsi al livello di ascolto delle nostre cieche ritrosie, al livello di noi figli malati di egoismo, superbia, orgoglio,  e ci mostra il Cuore del Suo Unigenito, aperto per noi a lasciar uscire la Medicina che unica può guarire il nostro marcio interiore,purificandolo  con la Sua Acqua e  col Suo Sangue ,(le vesti tornate candide col Sangue dell'Agnello...) al Soffio del Suo Spirito Ricreatore. E' dal cuore, infatti, che nascono le cose cattive. E il Padre mostra al  figlio primogenito che si ritiene giusto, e non lo è, le Sue ragioni, il Suo Cuore: l'ansia per il peccatore che si è trasformata in sollievo perchè il  figlio è stato  ritrovato, il figlio ha scelto di risorgere. Guardiamola bene, questa icona, tuffiamo il nostro sguardo riconoscente su Gesù,  perchè in questa Risurrezione divina è celata la risurrezione di ciascuno di noi. A questo il Padre ci chiama, al banchetto di festa nei Cieli, per sempre, nella gioia, se accettiamo il Suo Perdono e il Suo Amore.
LA RESPONSABILE

sabato 2 aprile 2011

S.S.ANNUNZIATA ORA DI PREGHIERA DEL 25 MARZO 2011

S.S.ANNUNZIATA  ORA DI PREGHIERA  DEL  25 MARZO 2011


Ci siamo ritrovati  come di consueto per assistere oggi, grande festa del Santuario con continuo e  grande flusso di fedeli e  continue celebrazioni, alla S.Messa delle 16. Poi, abbiamo pregato ai piedi dell'altare della Madonna, riaffidando a Lei il nostro gruppo di preghiera Gesù-Misericordia; quindi, ci siamo recati alla Cappella del S.S.Sacramento e S.Giuliana, dove campeggia la grande icona della Divina Misericordia, per la recita della Coroncina.