domenica 24 gennaio 2016

15/ 22/ gennaio /2016 Cappella dell'Adorazione, Stazione Santa Maria Novella, Firenze

Il 15 gennaio, causa influenza generale, non si è svolta l'ora di preghiera. Il 22 sì. La Parola di Misericordia del Signore ha riempito i nostri cuori di speranza: Giovanni 16, 23-24: "In verità, in verità vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perchè la vostra gioia sia piena." (....dove due o più sono riuniti nel Mio Nome, Io Sono là in mezzo a loro...)
L'insegnamento della Misericordia fatta uomo ha in sè la Forza trainante dello Spirito che ci rivela come Dio vuole per noi il fondamento della nostra felicità:  esiste uno stato di immersione totalizzante di comunione con la Trinità che si identifica con un rapporto diretto filiale e fiducioso, semplice e sottomesso, aperto e rispettoso che apre quell'abisso che è il nostro cuore alla percezione dell'Amore del Padre, Gesù è la Porta Divina che ci permette di accedere a questa gioia diversa, a questa  perfezione di gioia che è completa e ci completa.E' la gioia originaria, perduta da Adamo, che il Figlio desidera per noi.E' la matrice nell'unità dello Spirito che Gesù- Dio serba in Sè per la sua generazione dal Padre, è l'esperienza che Gesù quale  Figlio dell'uomo conosce, e mostra nella trasfigurazione,  e della quale si nutre durante tutte le sue ore di raccoglimento in preghiera che caratterizzano il suo andare per la Palestina ad annunciare il Regno e a guarire, liberare, risuscitare, Lui che solo  può dire: Io e comandare alle malattie, agli elementi naturali, al maligno, di assoggettarsi alla Sua Volontà. Lui e  il Padre sono una cosa sola. E la cosa meravigliosa per noi è questa, e cioè che questo Dio, vivo e sempre operante ( come il Padre opera, anch'io faccio le opere del Padre mio....) in mezzo a noi, vuole farci partecipi della completezza di questo trinitario  Amore, vuole che la Potenza dello Spirito, donato a noi per la Sua Passione e Risurrezione, dimori in noi, ci esorta a metterci in relazione col Padre non col fine di avere dei favori, ma di essere e vivere in una pienezza di gioia che ci ottiene la Sua Benedizione concreta.  Quale Amore Gesù  ci porta! Quale è la Sua l'obbedienza assoluta al Padre da spingerci anche da un punto di vista pratico a rivolgerci tramite il Suo Nome a Lui!  La Misericordia ci insegna, nella gioia, la Giustizia. Se tutte le cose sono state create per Lui e in vista di Lui, è vero che  la Parola del Figlio è generata dalla Parola del Padre,   nel giubilo dell'Eterno Presente dello Spirito ( Io oggi ti ho generato...) che incarna la Parola  Santissima   nella Sua Potenza creatrice e ricreatrice in Maria, l'Immacolata. Questa Parola, oggi, nella gioia, ci chiede Misericordia. La Chiesa lo annuncia, il Cuore del Padre lo desidera, lo Spirito instancabilmente si effonde senza limite alcuno, come Giovanni Battista ci dice che Gesù ce lo dona, su tutti coloro che pentiti ritornano all'abbraccio paterno, e si lasciano trasformare in persone ricolme di gioia, attive nel chiedere nel Nome  del Solo che ha vinto il peccato, il maligno, la morte, nel Nome dell'Autore della Gioia, il primo Consolatore,   per i propri fratelli in difficoltà e nella tristezza  ciò che manca, a cominciare dal dono dello Spirito, come lo stesso Gesù ci insegna ( se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!). "Finora non avete ancora chiesto nulla nel mio nome." E' un invito straordinario ad attingere senza limiti all'Infinito Amore che il Padre ha per ciascuno di noi. "Chiedete ed otterrete". E' un invito  ad entrare con la massima umiltà ed abbandono nella casa del Padre, come fece il figliol prodigo, che ebbe molto più di quanto poteva aspettarsi. E' un'esortazione a lasciar vincere nella nostra vita  la fede! Decidere di accordare  fiducia incondizionata  al Fedele. Come? Santa Faustina ci aiuta in questo. Riportiamo dal suo diario questo passo: ( pagina 148, numero 140)

"L'amore puro è capace di grandi imprese e non l'annientano nè le difficoltà, nè le contrarietà. Come l'amore è forte nelle grandi difficoltà, così è perseverante nella grigia, noiosa vita quotidiana. Essa sa che, per piacere a Dio, una cosa è necessaria: fare con grande amore le cose più piccole. Amore e sempre amore. L'amore puro non sbaglia; esso ha singolarmente molta luce e non fa nulla che non possa piacere a Dio. E' attento nel prevedere ciò che è più caro a Dio e non c'è nulla che lo eguagli; è felice quando può annientarsi ed ardere come un sacrificio puro. Quanto più dà di sé, tanto più è felice. Inoltre nessuno meglio di lui riesce ad avvertire i pericoli da tanto lontano; ha il fiuto per togliere la maschera e sa con chi tratta."
Abbiamo pregato per i vescovi, unendoci all'intenzione di Papa Francesco, perchè mettano al primo posto nel loro ministero la preghiera e l'annuncio della Parola. Abbiamo pregato la Coroncina per la difesa della famiglia naturale e ci siamo rivolti al Signore, adorandolo,  con canti di lode ed intercessione per la guarigione e la liberazione dei fratelli sofferenti che si sono affidati alle nostre preghiere. Come sempre, si è pregato per la chiesa e per i sacerdoti in particolare. .Gesù, confido in Te!

La Responsabile, Anna Maria




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