Entriamo
nell’intimo della Misericordia Divina attraverso l’ascolto umile e attento
della Sua Parola. Leggiamo Giovanni, cap.6, vv. 35-40. Leggiamo questi versetti
col cuore aperto ai doni dello Spirito, con gli occhi aperti ai segni che
sempre, ancora oggi, il Signore ci mostra.
Entriamo nella contemplazione attiva della Volontà Divina che ci invita
ad approfondire, per radicarla in noi, la potenza della sua Parola di
Misericordia. Lo sguardo rivolto all’Icona voluta per noi da Gesù per questi
ultimi tempi: -Quando tornerò, troverò ancora fede sulla terra?- e le ginocchia
piegate per l’adorazione di Lui, qui presente, vivo e vero in Corpo ,Sangue,
Anima e Divinità, nel S.S. Sacramento, qui, ora, davanti a noi, il Mite che ci
fa compagnia, ed effonde senza stanchezza alcuna, con l’infinita Sua pazienza
Divina, la Sua Perfetta Santità, per continuare a compiere, fino alla fine dei
tempi, il mandato del Padre:donarci la vita, donarci la Vita Eterna. Quanto
siamo sciocchi. Sciocchi e duri di cuore. Non a caso il Signore, per la
costruzione della Sua Chiesa, per farci capire di che pasta siamo fatti, ha
preso spunto dalla pietra, cambiando nome a Simone. Dare vita a delle pietre,
quali noi siamo, beh, può essere solo
opera di Dio, e di un Dio pieno di misericordia:-Toglierò da voi il cuore di
pietra e vi darò un cuore di carne….-. Senza Spirito Santo siamo tetragoni a
comprendere le cose di Dio. Agli inizi dei tempi il Soffio di Vita del Padre
era bastato a permeare la terra, plasmandola a Sua Immagine e Somiglianza con
il Sapiente Amore delle Sue Mani Divine
per dare all’uomo la piena esistenza.. Ma la terra, custode dello spirito
donato ad ogni uomo quale sigillo di figliolanza col Creatore, a causa del
rifiuto dell’uomo e della sua disobbedienza, ha perso tutti gli elementi vitali
che la rendevano fertile: è diventata sasso impenetrabile alla Volontà di Vita
del Padre. l’irrigidimento mortale, la
pietrificazione della nostra anima causata del peccato hanno potuto essere vinti solo dall’effusione
del Sangue Preziosissimo e dall’Acqua frutto delle lacrime e del Cuore
squarciato del nostro unico Salvatore e Redentore Gesù sulla croce, sacrificio
ultimo preceduto da tre anni di pesante lavoro di “ammorbidimento” delle scorze
materiali che appesantiscono, dal peccato originale in poi, tutti gli uomini,
compresi naturalmente gli apostoli, trasformati solo dopo la Pentecoste….
Quanto ha
insegnato, Gesù!. E quanto ha pregato. E quanto ha offerto al Padre di
quotidiani patimenti: sofferenze,privazioni, incomprensioni, ostilità, minacce,
intrighi. Tradimenti. E’ l’Amore verso il Padre che lo fa arrivare fino in
fondo. – Sono venuto a fare la Sua Volontà, non la Mia- Quante volte lo
ribadisce.-Sono la Vita.- E lo dice all’’uomo che ha in sé l’anima, il Soffio
Del Fuoco Divino, prigioniera della pietrificazione del male. Per Maria Santissima,assumendo la nostra
natura umana, Gesù, che è l’Unigenito del Padre, il Mandato dal Padre, il Divino
Angelo,Messaggero di Fuoco la cui Parola ardeva senza consumare il roveto e
sempre arde non per consumare, ma per salvare il Suo Popolo, il popolo dei
Figli di Dio; e pur essendo come il
Padre Increata Divina Natura, Egli, per obbedienza alla Volontà Paterna, prendendo carne, diviene
Roccia Invincibile: per amore del Padre e nostro diviene il Forte che viene ad appiccare
l’Incendio dell’Amore Divino nei nostri cuori.
Diviene la sublime Pietra Focaia che viene a cercare il contatto con le
nostre coscienze, perché l’attrito con la Sua Parola faccia scaturire e ci
faccia capaci di accogliere la Scintilla Vitale della Sua ricreazione, e noi, pietre, potessimo essere trasformati in carne:
figli misericordiosi del Padre della Misericordia. I figli voluti dal Padre,
agli inizi. Ma affinchè nel Nuovo
Soffio dello Spirito avvenga il
cambiamento e operi la Vita con la
vittoria sul maligno, sul peccato, e sulla morte, quale trionfo finale e
definitivo, è necessario riconoscere a
Gesù il Suo Potere assoluto di Figlio di Dio, e cioè Dio ( …Mi è stato dato
ogni potere….), il Suo Mandato di Figlio del Padre, (….Io e il Padre siamo una
cosa sola….) il Suo operato di Figlio dell’uomo, Nostro Fratello, Misericordioso
Consolatore ( …Vi darò un altro Consolatore….) Non basta sapere che c’è, Gesù,
o conoscere il suo insegnamento. E’ necessario che diventi in noi Via da
percorrere per cambiare noi stessi alla luce della Potenza di Vita che Lui ci
svela, e nel Suo Amore e nella Sua
Verità amare il nostro prossimo come amiamo noi stessi. Con la Potenza
Rigeneratrice dello Spirito, nella
volontà di bene e di perdono che senza mai diventare complice del male sana ogni
conflitto, appiana ogni distanza, non tiene conto del male ricevuto. Quella Potenza
d’Amore che irrorando noi ci fa benigni, non invidiosi, non vanagloriosi, , non
irrispettosi, non irosi, non godenti dell’ingiustizia, e ci rende capaci di tutto
sopportare nel saper credere, nel voler
sperare, nell’imparare a riconoscere e coprire le ferite del nostro prossimo causate dal male
fasciandole col vino e l’olio dell’Amore perché guariscano. Per avere la Sua
Vita in noi, ogni giorno, per risorgere con Lui, ogni giorno: e Dio sa come nella lotta giornaliera contro il male e
le difficoltà ne abbiamo bisogno. Gesù
chiede che si creda in Lui. La scintilla scocca solo se apriamo i nostri cuori
all’Infinito che ci ha creati e lasciamo
che la Fede ci lasci avvolgere dalla
Fiamma dello Spirito per diventare nuovi, come i cieli e la terra che ci
aspettano:… –Questa è infatti la Volontà del Padre Mio, che chiunque vede il
Figlio e crede in Lui abbia la Vita Eterna, e Io lo risusciterò l’ultimo
giorno-. La fame e la sete della Verità
su chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, sono la fame e la sete dell’anima
che ricorda da quali Mani è stata modellata, in quale Fucina Ardente, il Cuore
del Padre, è stata concepita, da quale Legame di indistruttibile Misericordia è
continuamente attirata nonostante il peccato, nonostante la lontananza; e
Quell’Amore chiama, chiama, e aspetta. Come il Padre del figlio prodigo. Come è limpido, Gesù, e chiaro:… -Tutto ciò
che il Padre mi dà, verrà a Me, colui che viene a Me, Io non lo respingerò, perché
sono disceso dal Cielo non per fare la mia volontà, ma la Volontà di Colui che
mi ha mandato.-Ed ecco che per quella sete e quella fame, ,Gesù ci dice:… -Io Sono il pane della Vita, chi viene
a Me non avrà più fame, e chi crede in Me non avrà più sete-. Chi va da Gesù’ trova
una Gioia e una Pace che nessuna cosa terrena e umana può dare. E Gesù questa Verità continua a ripetercela,
da sempre, come in Giovanni, capitolo 6, ancora oggi: guardiamo l’Icona della Misericordia, la
chiamerei l’Icona del Risorto, dove la figura di Gesù è sottolineata dalla
necessità sì di vederlo, sì di conoscerlo,
ma, arrivati ai Suoi Piedi, di credere in Lui, di nutrire la nostra anima con una totale fede in Lui: Gesù, confido in Te. Lasciamo
che Gesù, Sole di Vita, fonda i nostri
irrigidimenti spirituali, permettiamogli di portarci nel Suo Cuore e diventare una cosa sola con Lui e con il
Padre: sono uno Spirito Solo nell’incandescenza Trina dell’Amore. Guardiamo
quei due Raggi, l’Acqua e il Sangue, mettiamo la nostra anima sotto quella
Doccia Divina e inzuppiamoci della Sua Parola per rimanerne intrisi fino alle
midolla, là dove la Parola diviene Spada che separa senza commistione alcuna
ciò che è bene da ciò che è male; lasciamo
che quel Vento, dolce Brezza silente che accompagna lo sgorgare dei Fiotti
della Divina Sorgente, quale Respiro di Luce e Calore asciughi le nostre
lacrime, rimargini le nostre ferite, e, per mezzo della Riconciliazione Sacramentale,
cancelli le nostre sconfitte e cedimenti al male. Lasciamo che da quei Due
Raggi di Misericordia e Giustizia d’ Amore si effondano, con la misura di Gesù,
che non ha misura, su noi, quale eterno alitare dello Spirito di Vita che a partire da quell’ora, le tre del
pomeriggio, non ha mai smesso di operare, né smetterà fino all’ultimo giorno,
le meraviglie del Signore, Pane di Vita fra noi, Porta Divina aperta, squarciata dalla lancia
di Longino, per l’esplosione della Misericordia sul mondo
intero, nella Pietà del Padre che ha squarciato
i Cieli perché noi potessimo di nuovo avere la Vita. In Gesù.
Con abbondanza. Da quelle piaghe siamo stati guariti. Per quelle Piaghe
possiamo invocare dal Padre, nello Spirito, e per lo Spirito, la guarigione e la
liberazione per ogni nostro fratello che soffre. Per quel Pane, per Questo Pane
viviamo e vivremo. Senza più fame e sete d’Amore, perché voluti, amati,
cercati, purificati, salvati, invitati alle nozze dell’Agnello, fra le Braccia
del Padre. GESU’, CONFIDO IN TE.
La Responsabile
Nessun commento:
Posta un commento